~Capitolo primo~

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Era il 1810, e Alida stava per compiere dieci anni.
Da pochi giorni era arrivata una bizzarra lettera in quella casa.
Una lettera che aveva scosso nel profondo ogni pensiero di protezione Da parte dei suoi genitori.
Era già in anno che avevano lasciato la loro casa di Burden per andare ad abitare nella contea di Storen.
La casa era secolare, con molti scricchiolii e spifferi spaventosi per una bambina; ma già dopo appena un mese vi aveva fatto l'abitudine.
A partire dal 1809, il clima di quella famiglia era mutato diventando teso e preoccupato; di questo i si accorgeva a malapena, ma lei sapeva che cera qualcosa che turbava i suoi genitori.
I grandi sapevano che sarebbe successo, ma i piccoli non lo potevano neanche lontanamente intuire.
Era il 10 ottobre quando, in una giornata soleggiata e tranquilla, il mondo tutto intorno iniziò lentamente a sfasciarsi.
Alida era intenta a giocare con suo fratello Callum in camera, quando sentii Aileen, la loro madre, chiamare il marito a gran voce.
<<"Boyd! Boyd corri!">> fece, con tono ansioso e leggermente spaventato.
Alida prese Callum in braccio, poiché a due anni ancora non va camminare, e si precipito giù dalle scale.
Una volta arrivati al piano inferiore videro Aileen in giardino, con Boyd accanto.
Discutevano in modo concitato.
I due bambini rimasero In soggiorno ad aspettare.
Callum si dimenava per scendere dalle braccia della sorella maggiore, cosi lo appoggio vicino ad alcuni suoi giocattoli.
Boyd corse in casa, e successivamente nel suo studio, con Aileen al suo seguito.
La porta dello studio rimase socchiusa, per questo motivo Alida , bambina curiosa , vi si appostò dietro e sbirciò.
I due genitori presero dei fogli e delle buste da lettera, ed iniziarono a scriverne diverse.
Non passarono neanche cinque minuti che Boyd corse fuori di casa, dirigendosi verso la cittadina più vicina, Leren.
Dovete sapere che uscendo dalla loro casa, e costeggiando il bosco, in un'ora circa, si giunge a Leren; continuando a camminare sulla strada principale, si possono trovare altre due cittadine: Espen e Accos;
Una delle particolarità di quelle cittadine era la presenza dell'unica stazione postale della zona, proprio a Leren.

Aileen rimase ancora qualche minuto nello studio, a torturarsi le mani con il pizzo rosa della sua gonna, dopodiché uscì.
<<"Mamma, che succede? Perché papà è corso in città?">> chiese Alida con voce squillante e preoccupata.
La madre la guardò tesa, e rispose alla domanda della figlia con una semplice alzata i spalle.
Nessuna risposta veniva data, nessun indizio veniva a galla, e la bambina curiosa rimase a tormentarsi la mente con mille mande diverse.
Alida rimase per un po tra la madre ed il fratello.
Callum giocava con dei blocchi di legno sul tappeto del salotto, mentre Aileen preparava uno stufato.
Alida rimase un po fra i due, appoggiata allo stipite dentro della grande porta che divideva la cucina dal salotto e dalla camera da pranzo;
si andò poi a sedere sul puf davanti al caminetto di pietra rosa, intenta poi ad osservare gli affreschi biblici sulle pareti e sul soffitto.
Quella notte Alida scese le scale di legno che collegavano i primi due piani della casa.
L'orologio segnava le tre meno un quarto di mattina.
Alida si diresse verso lo studio situato sul lato destro del salotto, la cui porta si trovava appena sotto le scale.
Fece particolare attenzione ai rumori, tentando di farne il meno possibile, per non svegliare il fratellino;
se Callum si fosse svegliato di conseguenza avrebbe svegliato anche i genitori.
Accese una piccola candela, ed entro nello studio.
Sulla scrivania, in parte nascosta da un grande libro dalla copertina in pelle, vi era una lettera.
Alida si incuriosì, un rettangolo bianco latte che faceva contrasto con il marrone scuro della pelle faceva si che saltasse subito all'occhio.
Senza pensarci due volte, prese la lettera.

Con quella lettera in mano, ripensò a quanto era accaduto solo qualche ora prima.
Oltre che curiosa, Alida era anche una bambina molto riflessiva il che le permetteva di fare, quasi sempre, la cosa giusta.
Arrivo alla conclusione che si, il padre era andato a Leren; e che molto probabilmente era anche andato alla stazione di posta per far spedire le molteplici lettere che lui e la moglie avevano scritto con tanta foga quel pomeriggio.
L'unica cosa che ancora non le era chiara era il perche il padre fosse uscito in quel modo, ma anche il perche i suoi genitori avevano scritto cosi affannosamente tutte quelle lettere.

Quando Alida abbassò lo sguardo, un'altra domanda in cerca di risposta provava disperatamente a farsi spazio nella sua mente.
Se Boyd era davvero andato a spedire quelle lettere, come mai quella che lei aveva in mano era rimasta sulla scrivania?
Alida rimase li, ferma davanti a quella scrivania.
Stava ancora rimuginando su quelle lettere, quando si rese conto che erano passati ben dieci minuti, e che ancora non aveva adempito alla sua personale missione che riguardava il capire cosa stesse accadendo intorno a lei.
La lettera non presentava indirizzi o diciture di alcun tipo.
Sembrava come se-risposta più plausibile alla domanda che aleggiava per la stanza, ed intorno alla bambina- qualcuno era venuto fino alla loro casa per inserirla nella cassetta delle lettere.
Alida nont trovava risposta, chi poteva averla messa?
Conosceva tutti gli amici dei suoi genitori, ma non potevano esser stati loro poiché non era quella la settimana in cui erano soliti passare.
Perché nessuno in quella casa si era accorto che qualcuno era entrato nella loro proprietà? Domande alle quali la piccola bambina non sapeva rispondere, e che un po la preoccupavano.
"Forse era quello il motivo di tanto spavento ".
Pensò d'un tratto Alida.
Tutto ciò stava a significare che qualcuno si era spinto fin li, percorrendo la non poca distanza che separava la casa dei Pernat dalla cittadina di Roscoe, solo per imbucare quella lettera.
Considerando questo, Alida - che rrs anche una bambina notevolmente intelligente segui il filo dei suoi pensieri creando nuove domande.
"perche questa cosiddetta persona non aveva direttamente bussato alla nostra porta?" e la bambina non aveva torto, poiché il suo ragionamento non faceva una piega.
Chi doveva consegnare quella lettera poteva tranquillamente bussare e chiedere di Boyd o di Aileen.
Anche essendo una bambina riflessiva ed intelligente spesso si perdeva nei propri pensieri. Certo era che, finché non avesse letto il contenuto, la bambina sarebbe rimasta a torturarsi con quegli interrogativi senza risposta; e sarebbe rimasta ancora per un lo sospesa in quel filo di dubbi intrecciato di curiosità e leggera, ma allarmante, preoccupazione.
Apri la busta, precedentemente chiusa con un timbri rosso riportante un simbolo alla bambina sconosciuto, e successivamente aperto dai genitori.
Il timbro era di cera Bordeaux, ed il simbolo che vi era impresso sopra era una specie di "L" scritta in corsivo maiuscolo, con due lineette sopra.... Con l'inspiegabile sensazione di star per leggere qualcosa di davvero terribile,Alida prese coraggio e lettera a due mani e dispiegò quest'ultima.

Da millenni ormai perseverate nel vostro tentativo di istruzione, protezione e di combattimento. Ogni duecento anni il destino si ripete, non potrete mai combiarlo. Non lasciate che che queste parole vi facciamo perder d'animo, questa sorta di sfida è molto divertente.

Questo era il messaggio che quella lettera racchiudeva.
Quello era il motivo di tanto spavento.
Rilesse più e più volte quella stessa lettera, per cercare di coglierne un significato razionale.
Quello che Alida stava guardando suscitava in lei una sensazione estremamente sgradevole.
Poso quella lettera, ed inizio a spostare libri e carte, aprendo anche vari cassetti, poiché era alla ricerca di un qualche iniziò nello studio.
Ad un tratto, le scale di legno iniziarono a cigolare sotto il peso di qualcuno.

Alida and the woodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora