Orientamento alla Goode

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Appena mi sveglio, salto subito giù dal letto, consapevole che da lì a un quarto d'ora, mio fratello sarebbe venuto a prendermi, così afferro una maglietta a maniche corte e un paio di jeans al ginocchio, essendo ai primi di giugno, faceva già caldo... per fortuna io e mio fratello siamo riusciti a superare il primo anno senza troppe complicazioni... ma la visita orientamento era d'obbligo, anche se frequentavi il secondo... vado in bagno, mi lavo la faccia e corro in cucina per fare un'abbondante colazione. 《Sveglia di prima mattina, oggi!》 Esclama mamma, contenta. Io annuisco mentro continuo ad addentare il pancake. Dopo averli assaggiati, non posso fare a meno di mangiarli almeno una volta a settimana. Appena finito, trangugio il mio caffè con il latte e corro in camera a prendere lo zaino. Per caso l'occhio mi cade sulla Polaroid e mi ricordo della foto fatta con i miei fratelli l'inverno passato. Così la prendo e me la metto nella tasca dei pantaloni. Il tempo di scendere le scale che si sente il clacson di una macchina. Così corro fuori, non prima di aver dato un bacio a mamma. Apro la portiera della macchina. 《Buongiorno!》 Esclamo. Mio fratello si gira dal sedile posteriore. 《Come mai, di buon umore stamattina? Fossi in te non lo sarei, siamo a giugno e stiamo per fare una visita d'orientamento》 Sospiro rumorosamente alle parole di Percy. 《Sally》 mi rivolgo a sua madre. 《Cosa fa, quando suo figlio è decisamente pessimista?》 Lei mi sorride dallo specchietto retrovisore, così senza perdere tempo, do un leggero scappellotto sulla testa di mio fratello. 《Ahi!》 Si lamenta lui. 《Scusa fratello, immagino che ti debba insegnare un po' di ottimismo... quando hai tempo chiamami》 dico divertita. Lui borbotta qualcosa a proposito delle sorelle più piccole, che giuro non vi riferisco, per non far saltare una discussione in macchina. Un secondo dopo la macchina parte in direzione della Goode High School sull'Ottantunesima Est. Appena arriviamo, mio fratello è ancora incollato al sedile. 《Percy, se tu non esci da questa macchina, come pensi che possa farlo io?》 Gli chiedo inarcando un sopracciglio. Lui mi ignora bellamente, chiedendo a sua madre se avesse accennato qualcosa a Paul del fatto che io e lui fossimo semidei. Sua madre scuote la testa, ammettendo che sarebbe stato meglio aspettare. 《Sono sicura che l'orientamento andrà bene, Percy. È solo una mattinata》 lo incoraggia, Sally. 《Fantastico》 borbotta lui. 《Posso farmi espellere prima ancora di cominciare l'anno》 a questo punto, esasperata, sbatto la testa sul poggiatesta del sedile di Percy, che a sua volta sussulta. 《Pensa positivo》 insiste sua madre. 《Domani partite per il campo! E nel pomeriggio hai il tuo appuntamento...》 a queste parole drizzo le orecchie e mi sporgo in avanti. 《Ehi fratello! Perché non me ne hai parlato prima? Congratulazioni!》 Esclamo abbracciandolo. 《Non è un appuntamento!》 Protesta lui, appena ci stacchiamo dall'abbraccio. 《È solo Annabeth, smettela voi due》 《Ma viene qui dal campo apposta per te》 《Beh, sì》 ammette mio fratello. 《Andate al cinema》 insiste Sally. 《Si》 risponde lui, monosillabico. 《Voi due, da soli》 insisto alzando le sopracciglia. 《Beatrice! Mamma! La volete smettere?》 Sbotta lui. Sua madre si sforza di non ridere mentre io mi mordo la lingua. 《Sarà meglio che entrate, ragazzi. Ci vediamo!》 Appena scendo dalla macchina esclamo: 《Ci vediamo, signora Jackson, ah bel completo!》 Dico riferendomi al suo elegante completo blu. Lei mi ringrazia, ma ancora Percy non è sceso dalla macchina. 《Ehi Percy! Ti vuoi sbrigare?!》 Lo rimprovero. Poi vedo che sta fissando una persona. Una ragazza. La faccia di mio fratello diventa bianca. 《Rachel Elizabeth Dare...》 mormoro, come in trance. Appena sento la portiera che sbatte, mi riscuoto e mi sento trascinare. 《Dannazione, Percy, dove mi stai portando?》 Gli chiedo confusa. 《Come la conosci?》 Mi risponde ignorando la mia domanda. 《A chi ti riferi...》 Mi fermo appena vedo due cheerleader sbarrarci la strada. Indossano le uniformi bianche e viola della Goode. Non mi sembrano due tipe amichevoli... faccio un grosso respiro, sento odore di cavalli appena lavati, che profumi usano, qui alla Goode?! 《Ciao》 ci sorridono. Una è bionda, con gli occhi azzurro ghiaccio, mentre l'altra è afroamericana con il capelli ricci e scuri. 《Benvenuti alla Goode》 esclama la bionda elergendo un ampio sorriso a mio fratello, mentre ricevo solamente una squadrata da capo a piedi. 《Come vi chiamate?》 Ci chiede la mora, accostandosi fin troppo a mio fratello. Stavo per rispondere, che non le doveva interessare, quando Percy dice il suo nome. Poi le due si scambiano uno sguardo. Uno sguardo piuttosto inquietante aggiungerei. 《Oh, Percy Jackson》 dice la bionda. 《Ti aspettavamo》 a questo punto prendo la mano di mio fratello. 《Temo che non dovevate aspettare nessuno》 dico loro con un sorriso a trentadue denti. Così mi faccio largo tra le due, precipitandomi in corridoio, non prima di sentire un Clang. 《Cos'era quel rumore metallico?》 Chiedo incuriosita. 《Non ne ho idea》 mormora spaventato. 《Ma com...》 Poi vedo che Percy non mi ascolta. Fissa una ragazza rossa. 《Rachel Elizabeth Dare》 mormoro. 《Corri!》 Esclama lui. A questo punto mollo la presa sulla sua mano. 《Mi vuoi spiegare perché?》 Dico esasperata. 《È complicato》 replica lui. 《Ci vediamo in palestra. Bloccala》 alzo gli occhi al cielo, correndo verso la rossa. 《Ehi!》 Esclamo ottenendo la sua attenzione. 《Senti, sono nuova, potresti per favore, farmi vedere i bagni?》 sentite, lo so che è stupido, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente. 《Percy?》 mi chiede. 《Percy? Chi è Percy? Non conosco nessuno Percy》 mento. Lei si blocca di colpo. 《Scusa... ero convinta che fossi lui》 《oh... ma adesso vedi che sono una ragazza, no?》 Lei sorride. 《Certo... ma... hai una faccia familiare...》 dice esitante. 《Davvero? Magari assomiglio a questo ragazzo che dicevi prima...》 suggerisco. 《Si! Senz'altro! Senti, adesso c'è l'orientamento in palestra, poi ti faccio vedere i bagni, vieni?》 Mi chiede. 《Si certo!》 E mi guida in palestra. Appena arriviamo in palestra, non so come si accorge dei miei pugnali. 《Dentro... dentro l'orologio hai due coltelli!》 Esclama impallidendo. 《Senti, ti giuro che non ho mai fatto del male a nessuno, adesso per favore portami dentro. A proposito... sono due pugnali questi》 《Come se cambiasse qualcosa, questo》 mormora, ancora spaventata. 《Ehi, scusa, non volevo... aspetta, ma tu come fai a vedere oltre la Foschia?》 《La fo... che?》 Poi si gira verso il microfono. All'improvviso si sente un urlo. Così corro in direzione di mio fratello. 《Tutto okay?》 Gli chiedo. 《Si tutto... non non è per niente okay》 dice guardando Rachel. 《Tu sei...》 balbetta mio fratello. 《Rachel Elizabeth Dare》 diciamo all'unisono. Poi Percy e Rachel mi guardano sbalorditi. Di nuovo la rossa guarda in direzione del microfono e caccia un urlo terrorizzata. 《Scappate》 ordina. 《Adesso》 《Perché?》 Chiede mio fratello. Ma Rachel non perde tempo e ci trascina nell'aula di musica. Percy e lei si nascondono dietro a una fila di bonghi mentre io scelgo una fila di violoncelli poco distante da loro. 《Ti hanno seguito?》 Chiede Rachel a Percy. 《Non credo》 risponde mio fratello. 《Che cosa sono? Che cosa ha visto?》 《Non... non mi crederesti》 ribatte lei. 《Oh, sì invece》 replica mio fratello. 《So che riesci a vedere oltre la Foschia》 A questo ounto mi sbatto una mano in faccia. 《Attraverso che?》 《La Foschia. È... beh, è una specie di velo che nasconde come sono veramente le cose. Alcuni mortali nascono con la capacità di vedere attraverso questo velo. Come te》 《Lo hai fatto anche alla diga. Anche lì mi hai chiamata mortale. Come se tu non lo fossi》 a questo punto mi esibisco in un applauso. 《Una mossa davvero intelligente, fratello》 dico con una vena di ironia. 《Ti prego》 lo implora. 《Voi sapete cosa significano, vero? Tutte le cose orribili che vedo?》 《Percy》 Lo ammonisco. 《Se Annabeth verrà a sapere ciò che le stai dicendo... ti assicuro che non sarà per niente contenta》 《Come se tu la conoscessi》 mi sorride amaramente. 《Ragazzi, per favore, sto impazzendo, qualcuno può spiegarmi cosa succede?》 Così Percy comincia a spiegarle brevemente le cose, mentre io torno a nascondermi dietro i violoncelli. Ad un certo punto Rachel gli chiede: 《Tu chi sei? Cioè, in realtà?》 《Non sono un mostro》 risponde Percy. 《Questo lo so. L'avrei visto, altrimenti. Tu sembri... tu. Ma non sei umano vero? Nemmeno tua sorella!》 A questo punto mi giro verso di lei con un sopracciglio inarcato. 《Perché mi hai chiamato in causa?》 Le chiedo sulla difensiva. 《Ho visto... i tuoi pugnali! Te l'ho detto prima! Allora, cosa siete?》 Percy deglutisce. 《Siamo mezzosangue》 risponde. 《Per metà umani》 《E l'altra metà?》 Insiste Rachel. Le cheerleader entrano in quell'istante. 《Eccoti qua, Percy Jackson》 esordisce la bionda. 《È ora di pensare un po' al tuo orientamento》

La figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora