Salto sulle onde con una tavola

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《Hai mai provato a fare surf?》 Mi chiede Lilith, mentre camminiamo sulle rive del laghetto. 《Surf?》 Chiedo scoppiando a ridere. 《Che c'è? Non c'è niente di male!》 Allarga le braccia, incredula. 《Okay, okay. Ci proverò, la verità è che non mi è mai passato per la testa》 dico scrollando le spalle. Le scuote la testa. 《Sei impossibile, Bea!》 Roteo gli occhi. 《Parli tu, Lil》 Poi, decidiamo di passare in infermeria, per chiedere di Phoebe. Ci informano che è stata appena dimessa, così ci avviamo verso la capanna otto. 《Ehi, braccio di ferro》 la saluto. 《Ciao, Beatrice》 mi saluta di rimando. Poi cominciamo a parlare del più e del meno. Ad un certo punto, Lilith mi chiede. 《Vogliamo andare?》 Alzo gli occhi a cielo. 《Dei dell'Olimpo!》 Esclamo. 《Dammi un momento, Lil》 lei fa una smorfia, è impaziente. 《Andare dove?》 Ci chiede Phoebe. 《Andiamo a fare una passeggiata lungo la costa》 mento, è la prima cosa che mi viene in mente. Phoebe sogghigna. 《Ah ho capito, una faccenda romantica》 strabuzzo gli occhi e le dò uno schiaffo sul braccio. 《Sei impazzita?! Siamo solo amiche! E poi chi ti dice che mi piace?! Mi sa che ti ha dato di volta il cervello》 Phoebe scoppia in una fragorosa risata. 《Per gli dei, Beatrice. È mai possibile che tu non capisca quando una persona scherza?》 La guardo di sottecchi, ancora arrabbiata. 《Sarà, ma questo non era per niente divertente》 sbuffo, uscendo dalla stanza, mentre Lilith mi segue. Arrivati alla costa, chiedo a Lilith: 《E adesso? Che si fa?》 Lei ignora la mia domanda e si avvicina ad una tavola da surf. 《Prendi questa e legati il laccetto alla caviglia》 Ubbidisco, prendendo la tavola sotto mano, è bellissima: di colore azzurro, con sfumature sul grigio e il verde; ha dei piccoli disegni bianchi sulla parte superiore. Lilith mi schiocca due dita davanti alla faccia e mi assicuro che il laccetto sia ben saldo alla caviglia. 《Non dev'essere troppo stretto, altrimenti, ti limita i movimenti e ti blocca la circolazione》 dice Lilith, riferendosi al laccetto. Annuisco e comincio a spingere la tavola in acqua. Poi mi giro verso di lei. 《E tu?》 Le chiedo. 《Non vieni?》 Lei sorride, afferra la prima tavola che le capita a tiro e comincia a raggiungermi. Appena mi è vicina comincia a spiegare. 《Ti devi mettere così: a pancia sotto e la schiena alta, in modo che, appena arriva l'onda, approfitti della spinta, per tirarti su con le braccia e metterti in piedi》 io annuisco e guardo il mare, completamente piatto. 《Ma come facciamo, se non c'è uno spiffero di vento, qui?》 Chiedo incuriosita. Lei inarca le sopracciglia. 《Pensavo... pensavo che ci avresti pensato tu》 dice scrollando le spalle. 《Come, scusa?》 Le chiedo incredula. 《Avaanti! Concentrati, ce la puoi fare!》 Mi incita. Prendo un respiro e osservo la distesa piatta d'acqua davanti a me. Subito, mi accorgo di riuscirla a vedere in un'altro modo, come se potessi esercitare potere su di essa. Allora chiamo a raccolta, tutte le mie forze. Nella mia mente, si fa largo l'immagine di un'onda. Subito dopo sento un fragore e apro immediatamente gli occhi. Quello che vedo, mi fa restare senza fiato. Vedo un susseguirsi di onde, che si infrangono sugli scogli. Ma la cosa più strana, è che io ne avevo immaginata solo una. 《Fantastico! Ci sei riuscita!》 Dice Lilith abbracciandomi. Io scuoto la testa sorridente. 《Non sono stata io》 le rispondo. Lei fa un'espressione interrogativa. Subito mi giro verso il mare, che ora sembra sottostare ai miei comandi. 《Papà》 mormoro. 《È stato lui》 Lilith è incredula. 《Vuoi... vuoi dire che Poseidone ha fatto questo per te?》 Balbetta. Io scrollo le spalle. 《Fino a prova contraria, sono io la sua unica figlia femmina, no?》 《Giusto》 sorride Lilith. 《Dai, cosa aspetti?》 La incito. Lei mi fa una linguaccia e mi segue. Comicio a remare con le braccia, ma non faccio molto sforzo, anzi, il mare mi rinvigorisce. Poi, appena un'onda mi si avvicina, ritiro le braccia sulla tavola e mi dò uno slancio tale, che fa sollevare tutta l'acqua intorno a me. Immediatamente, mi ritrovo in piedi, dò un'occhiata dietro di me e noto che Lilith è ancora a pancia sotto. Allargo le braccia per mantenere l'equilibrio, ma non sembra necessario, dato che le correnti, seguono i movimenti della mia tavola. Viro a sinistra, e le correnti ubbidiscono al mio comando. Un attimo dopo, mi accorgo che Lilith è vicino a me, così le prendo la mano. 《Se dovessi cadere, ci sono io con te》 esclamo, facendomi sentire al di la del rumore delle onde. Lei mi sorride in risposta e insieme ci concentriamo per prendere un'onda. Sfrutto i miei poteri sul mare, per andare più veloce, così, appena arriva l'onda, mi concentro, per poterci passare in mezzo. Mi accovaccio sulla tavola e allargo le braccia. È molto difficile stare in equilibro, qui. Decido di zigzagare sulla tavola. Mi sposto più avanti, così da prendere più velocità. Destra sinistra, destra sinistra. Afferro la mano di Lilith. Appena l'onda s'infrange sugli scogli, mi accosto alla tavola di Lilith, prendo di peso la mia amica e la aiuto a mettersi dietro di me, con le sue mani nei fianchi. Il vento che ci sferza i capelli e un sorriso ebete sulla faccia. Appena siamo a qualche metro dalla riva, mi giro verso di lei. 《Che te ne pare?》 Le chiedo. Allarga le braccia, felice. 《Hai superato tutte le mie aspettative》 poi mi salta addosso e cadiamo dalla tavola. Decido di portarla giù così le faccio cenno di tenere a freno il respiro. Quando vedo che lei non resiste, faccio per salire ma la sua mano mi ferma. Mi sorride. Poi noto una bolla attorno a noi. È una bolla di ossigeno! Le sorrido di rimando e la abbraccio, grata. Grata di tutto, di tutto ciò che sta facendo per me. Poi notiamo una creatura marina venire verso di noi. Ha la parte superiore di un cavallo e quella inferiore, di un pesce. 《Un ippocampo!》 Esclamo. L'animale nitrisce contento. 《Un ippoche?》 Mi chiede Lilith. 《Ippocampo》 le ripeto. Lei sorride. Poi mi fa cenno che ha voglia di salire, così ordino alla bolla di portarci su, e lei ubbidisce. Appena risaliamo in superficie la bolla esplode con un sonoro Plop. Poi, inaspettatamente, ci mettiamo a ridere, mentre prendiamo le tavole e le trasciniamo a riva. Lì ci accasciamo sulla sabbia in preda alle risate. Non riusciamo a trattenerci, è più forte di noi. 《Che avete da ridere voi due?》 Ci chiede Emily. Subito smettiamo e andiamo a posare le tavole, in attesa di una sgridata da parte sua. 《Posso sapere che fine avete fatto?! È da una mattinata che vi cerco, e di voi due, neanche l'ombra》 ecco che ci fa il terzo grado. 《Primo: siamo ancora vive, secondo, siamo qui, e terzo ci siamo solo divertite》 rettifica Lilith. Le sorrido di sottecchi. Emily ci lancia uno sguardo ad entrambe, poi dà un'occhiata ai nostri vestiti. 《Andatevi a cambiare, che tra poco si cena》così ci avviamo verso la capanna otto. Appena arrivate, mi chiudo in bagno e mi accascio con la schiena verso la porta. Faccio un sospiro di sollievo. Graze a Lilith, sono riuscita a non pensare a Bianca per il resto della giornata. Poi, mi cambio e faccio per uscire, quando Lilith mi ferma. 《Mi puoi aspettare?》 《Certo》 le rispondo. Così mi siedo sul letto e mi metto a lucidare i pugnali. Una lacrima, mi solca il viso. Mi ricorda quella volta che ho lucidato i pugnali, mentre Bianca mi osservava. Mi asciugo la lacrima sulla maglietta. Odio farmi vedere in questo stato. Finisco di lucidare i pugnali, li ripongo nell'orologio e butto lo straccio dalla parte opposta della stanza. 《Pronta》 mi chiede Lilith, uscendo dal bagno. 《Si, andiamo》 le rispondo. E ci avviamo alla mensa. Appena ci sediamo al nostro tavolo, noto che uno strato di tensione ci avvolge. Forse perché la nostra luogotenente è in missione. Poi, dò un'occhiata al tavolo di Poseidone. Se non fossi una Cacciatrice, a quest'ora, sarei da sola sul mio tavolo. A questo pensiero, un brivido mi percorre tutta la schiena. 《Tutto okay?》 Mi sussurra Lilith all'orecchio. Stiro un sorriso. 《Tutto okay》 le rispondo. Poi vedo che si rilassa. Dopo di che, dò un'occhiata al tavolo di Zeus. Anche questo è vuoto. Poi penso a Talia, a quella ragazza così sicura di sé, così grintosa, e pronta ad aiutare gli amici. Ad un tratto Emily mi sventola una mano in faccia. 《Ti eri imbambolata... stai bene?》 Comincio a scocciarmi. Tutti mi stanno facendo domande su come sto... insomma sto solo pensando! 《Certo, sto bene》 dopo di che, finiamo di mangiare, e Chirone ci da il permesso di ritirarci in camera. Prima di entrare nella capanna otto, sgattaiolo nella capanna tre, la capanna di Poseidone. Appena entro, la sensazione di stare in una bolla di mare, mi pervade, mi riempie i polmoni e mi fa sentire leggera. Poi, mi siedo su uno dei letti, ancora sistemati e mi ci sdraio. Ad un certo punto, sento qualcuno che bussa. 《È aperto》 rispondo, mettendomi seduta sul letto. La porta si apre e la testa di Chirone fa capolino da essa. 《Allora, vedo che hai accettato la faccenda del genitore divino》 sentenzia. 《Proprio così》 gli rispondo, con un sorriso. 《Bene, però è meglio che tu vada a dormire》mi congeda. Così mi alzo e vado nella capanna otto. Appena apro la porta, cala un silenzio di tomba. Si sono addormentate tutte. Sorrido nella penombra e salgo sul letto di Bianca. Mi manca tanto. Ma non posso dirlo a nessuno, che è morta. Nico lo verrebbe a sapere, e scaricherà tutta la colpa su Percy. Me lo sento. Poi sento le lacrime bagnarmi le guancie. Mi stringo le coperte attorno e soffoco i singhiozzi con il cuscino. Ad un certo punto,vedo una figura esile venire verso di me. La riconosco subito: è Lilith.

La figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora