Faccio saltare in aria la mia prima scuola

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No ragazzi, vi giuro, è tutta colpa di Percy. Sì, lo so che è crudele, lo so che dovrei essere più carina con lui dato che adesso è mio fratello maggiore... ma come dice Annabeth: "Ognuno si deve prendere le responsabilità di ciò che fa."
Saggia la figlia di Atena eh?
Comunque... fatemi continuare.

《Sono orribili!》 Esclama Rachel, senza fiato. 《Che aspetto hanno in realtà?》 Chiede mio fratello. 《Empuse》 dico uscendo dalle file dei violoncelli. Mio fratello è come in trance. Rachel lo chiama e si sveglia immediatamente. 《Ehi, bellezza, perché non ti stacchi dalla porta? Non credo che ci sia qualcuno qui fuori》 dico alla mora. Quella ringhia saltandomi addosso. È molto veloce. Rotolo a destra finendo addosso a Percy. 《Che ne dici di tirar fuori la spada e farle a pezzi? Almeno prima che si trasform...》 《Troppo tardi》 mi interrompe Rachel con una faccia inorridita. 《Dei, che schifo!》 Esclamo attaccando la mora, che sembra essere la più forte. 《Ho sempre odiato le vostre gambe!》 Dico estraendo i pugnali che sono rimasti incastrati nella cassa di un tamburo e cominciando a schivare i colpi di questa. È troppo forte. Ad un tratto vedo una pioggia di polvere inondare Rachel e capisco che mio fratello è riuscito ad uccidere la bionda. 《Hai ucciso la mia recluta!》 Esclama Kelly. 《Avete bisogno di una bella lezione, mezzosangue!》 A questo punto si trasforma anche lei. 《Sono un'empusa anziana》 ringhia. 《In mille anni nessun eroe è riuscito a sconfiggermi!》 《Davvero?》 chiede Percy. 《Allora è arrivata la tua data di scadenza》 ad un certo punto, comincia a rovesciare vari strumenti musicali. Con uno scatto fulmineo mi porto alle spalle dell'empusa, facendo cenno a Percy di continuare a distrarla. Ma a quanto pare non serve, dato che si mette a blaterare come una nonnetta. 《Povero caro》 ridacchia Kelli. 《Non sai nemmeno cosa sta succedendo, vero? Presto il tuo bel campetto andrà in fiamme, i tuoi amici diventeranno schiavi del Signore del Tempo e tu non potrai fare nulla per impedirlo. Porre fine alla tua vita ora è un gesto di compassione, così non dovrai assistere allo scempio》 Subito dopo si sentono delle voci in corridoio. 《Ottimo!》 Esclama Kelli. 《Stiamo per avere compagnia!》 Poi afferra una tuba e la tira nella direzione di Rachel e Percy, facendo la voce della vittima. 《Fermati!》 Grida mio fratello. 《È ora di salutare i nostri visitatori!》 Esclama l'empusa scoprendo le zanne. 《Percy, no!》 Grida Rachel. All'improvviso capisco l'intenzione dell'empusa e mi frappongo tra lei e mio fratello. 《Oh, no, ti prego!》 Grida Kelli. Riesco a fermare in tempo la spada di mio fratello con i pugnali, ma vengo colpita in pieno dall'esplosione provocata dall'empusa. Tutto prende fuoco, i vetri delle finestre si infrangono e infine Paul Stockfis ci guarda sbigottito. 《Ragazzi, che avete combinato?》 Nel caos generale, Rachel ci trascina fuori dalla scuola. 《Dovete andarvene!》 Esclama. Ha ragione. Non possiamo permetterci di essere riconosciuti. Guardo le mie braccia piene di tagli, provocati dalle finestre esplose. Poi, ci mettiamo a correre, imboccando l'Ottantunesima Est, fermandomi prima di cadere addosso ad Annabeth, cosa che Percy ha appena fatto. 《Ehi, hai finito presto!》 Ride la ragazza, afferrandolo per le spalle evitando di farlo cadere. 《Attento a dove metti i piedi Testa d'Alghe》 a questo soprannome scoppio in una risata. 《Però fratello, non mi avevi detto di avere un nomignolo così attraente》 lui sbuffa. 《È inutile farle cambiare idea, è da due anni che mi chiama così》 poi Annabeth fa per abbracciarmi ma nota le mie braccia ferite. 《Scusa vorrei abbracciarti ma... se non fosse per la maglietta...》 le sorrido. Lei annuisce e un secondo dopo, Rachel sbuca fuori dal vicolo gridando: 《Percy, aspetta!》 《Rachel》 cerco di fermarla. 《È tutto okay, dimentica ciò che ti abbiamo detto》 《dimenticarmi?! Ma sei fuori? Ho appena capito tutto e tu mi dici di fare finta di niente?》 Mi urla contro la rossa. Poi mi sorpassa con una spallata e si avvicina a Percy mentre mi mordo la lingua. 《Che hai combinato stavolta? E questa chi è?》 Chiede Annabeth con un'espressione accigliata rivolta a mio fratello.《È Rachel》cerco di salvargli il culo anche stavolta. 《Rachel lei è Annabeth. Ah, è una mia amica da un paio di mesi》 poi, sia Percy che Rachel mi guardano fissano con un'espressione interrogativa. 《Siete entrambi in un mare di guai e mi devi ancora una spiegazione, Percy》 dice Rachel. 《Percy, Beatrice, dovremmo andare》 replica Annabeth. 《Giustamente》 dico facendo capire a Rachel che se ne deve andare, ma lei non demorde. 《Voglio saperne di più sui mezzosangue. E sui mostri. E su questa storia degli dei》 《Rachel ti spiego tutto, dimmi dove ab...》 non faccio in tempo a finire la frase che lei prende il braccio di mio fratello e ci scrive un numero di telefono. 《Mi chiami e mi spieghi tutto. Me lo devi. Ora fila via》 prima che mio fratello potesse proferir parola, lo trascino fuori dal vicolo, con Annabeth alle calcagna. Appena usciamo dal vicolo mollo la presa sul suo braccio e comincia a discutere con Annabeth. 《Sentite, non ho per niente voglia di stare a vedere che litigate, a quanto pare il mio bluff non ha funzionato. Cosa facciamo adesso?》 Mio fratello fa un sospiro. 《Dobbiamo andare al  Campo Mezzosangue. Subito》 Appena prendiamo il taxi esigo che Percy stia nel mezzo. 《Cosa? Non mi ci metto in mezzo!》 Io incrocio le braccia. 《Che problemi ti crea? Forza muoviti!》 Così ottengo il tanto bramato posto a sinistra. Appena saliamo, Annabeth mi rivolge parola. 《Non avresti dovuto difenderlo, Beatrice,  deve imparare a farsi carico delle proprie responsabilità》 io sbuffo. 《Se avessi saputo prima, che avreste litigato, non avrei aperto bocca》 Annabeth distende le labbra in un breve sorriso, ma niente da fare, quell'attimo svanisce in un istante. Per tutto il viaggio continuo a pensare a Rachel, a come mi avesse ignorato quando la sua attenzione era rivolta a mio fratello. Che illusa che ero, come se quella visione fosse davvero importante! Stringo i pugni, per evitare che la rabbia si scateni sotto forma di esplosione d'acqua all'interno di una macchina o asfalto spaccato in due. Così comincio a tagliare piccole strisce di stoffa dalla maglietta, aiutandomi con uno dei miei pugnali. Poi, lo ripongo al solito posto e comincio ad attorcigliare le strisce di stoffa sulle mie braccia, per evitare che si infettino le ferite. Nel frattempo Percy chiama sua madre dicendole che stava bene, non doveva preoccuparsi e cose varie. Ad un certo punto Annabeth mi chiede: 《Quelle fasciature... sono di emergenza, giusto?》 Io annuisco. 《Prima o poi, tutte le mie magliette faranno questa fine》 lei sorride. 《Come te li sei procurata quei tagli?》 《L'empusa è letteralmente esplosa... cioè come a dire "non vi distruggo adesso, ma state certi che tornerò" e gran parte dell'aula ha preso fuoco, tranne le finestre, che si sono infrante a causa dell'esplosione, diciamo che ero in mezzo a tutto questo casino, quindi mi sono beccata schegge di vetro, bruciacchiature e quant'altro》 《Ma perché eri lì in mezzo?》 Mi chiede Percy. 《Per salvare la tua reputazione, forse? Appena ho capito l'intenzione del mostro mi sono frapposta, probabilmente è quello che voleva lei, ma se voleva la mia morte... beh si è sbagliata sicuramente》 dico facendo una smorfia di dolore appena l'autista prende una curva. Ad un certo punto noto un piccolo bar. 《Scusi》 chiedo all'autista. 《Può accostare qui? Ci metterò un secondo》 lui annuisce, mentre apro la portiera e mi fiondo sul bar. 《Avete delle ciambelle?》 Chiedo alla commessa. 《Certo! Quante ne vuoi?》 《Tre scatole miste, grazie》 rispondo cortese. Appena me le consegna, pago e mi dirigo velocemente nel taxi. 《Per chi sono?》 Chiede mio fratello con la fronte aggrottata. Io scuoto le scatole. 《Una promessa è una promessa》 affermo sorridente, mentre lui capisce al volo. Anche Annabeth sembra capire, poiché mi guarda con un'espressione divertita. Appena arriviamo, Annabeth consegna al tassista un rotolo di banconote, che decide di non discutere. Poi ci inerpichiamo su per la collina. Il giovane drago di guardia al pino sonnecchia acciambellato sotto il tronco, ma quando vi avviciniamo solleva la testa ramata e lascia ad Annabeth la possibilità di grattargli il mento. 《Ehi, Peleo》 dice lei. 《Tutto sotto controllo?》 L'ultima volta che lo avevo visto non era più lungo di due metri, ora è grosso il doppio e sembra molto rilassato. Sotto di noi, il Campo Mezzosangue ha un aspetto pacifico. La Casa Grande, si erge fiera in mezzo ai campi di fragole. A nord, oltre la spiaggia, la Baia di Long Island luccica al sole. All'improvviso mi ricorda la giornata passata con Lilith a fare surf, e capisco immediatamente che mi manca, non la sento da molto tempo. Scendiamo a valle e troviamo la sessione estiva in piena attività: i satiri che suonano il flauto nei campi di fragole, i ragazzi che prendono lezioni di volo sui pegasi, alle fucine il fumo si leva in cielo e risuonano i martelli dei figli di Efesto che fabbricano le armi, le squadre di Atena e Demetra che gareggiano sulla pista delle bighe e un gruppo di ragazzi a bordo di una trireme greca che combatte contro un serpente marino arancione, nelle laghetto delle canoe. Insomma, la tipica giornata al campo. 《Devo parlare con Clarisse》 annuncia Annabeth. Percy la guarda male, come se avesse detto qualcosa di insensato, mentre io annuisco. 《Bene, ci vediamo in giro, allora. Devo andare a fare una piccola commissione》 dico agitando le tre scatole di ciambelle e avviandomi alle stalle. Appena entro, tutti i pegasi lì presenti, cominciano a farmi le feste, io saluto tutti, andando verso il posto preferito di Timballo, ma non lo vedo. 《Guido》 mi rivolgo a un pegaso vicino a me. 《Sai per caso dov'è Timballo?》 Chiedo perplessa. "Oh, sì mia signora, in questo momento è Silena Beauregard che lo cavalca... oh ma sono ciambelle quelle?" 《Però, hai un ottimo fiuto... ma non sono per te!》 Esclamo sottraendole da sotto il suo naso e andando a cercare il mio pegaso preferito. Appena esco dalle stalle, sento un nitrito acutissimo che mi trapana i timpani e la testa, poi un frullo di ali e un scalpiccio frenetico stanno a significare che Timballo ha fiutato le ciambelle. Appena mi giro, vedo il mio pegaso in un pericoloso impenno e sfortunatamente la ragazza cade. 《Timballo!》 Esclamo. 《Tutta questa scena, solo per tre scatole di ciambelle?!》 Lo rimprovero, soccorrendo Silena che è leggermente sotto shock. Il mio pegaso nitrisce contento. "Primo: sono contentissimo che tu sia tornata, ero in pensiero... avevo il timore che non fossi sopravvissuta a quella cosa chiamata scuola. Secondo: hai mantenuto la promessa fatta quest'inverno! Ti adoro!" Esclama Timballo nella mia testa. Io scoppio a ridere divertita. 《Scusa Silena, non avevo idea che potesse avere una reazione simile... mi dispiace... posso aiutarti in qualche modo?》 Dico aiutandola a rialzarsi. 《No figurati... non ce n'è bisogno》 《Okay! Allora ci vediamo in giro!》 La saluto poggiando una mano sulla groppa del pegaso. 《Andiamo bello! Portami al poligono di tiro, così io mi esercito e tu potrai goderti lo spettacolo mangiando ciambelle... che ne dici?》 "Mi sembra un proposta molto allettante!" Esclama spiccando il volo. Appena arriviamo, lui si mette in un angolino, mentre gli apro le scatole e comincia a fiondarsi sulla prima con tanta foga, che sembra non mangiasse da settimane. "Ma" mi richiama Timballo. "Come farai a tirare se non hai un arco?" Mi chiede curioso. Io scrollo le spalle. 《Le frecce non sono l'unica cosa che colpiscono il bersaglio!》 Dico afferrando i miei i pugnali. "Ooh!" Fa lui. "Grandioso!" Io sorrido. 《Ma se non me lo permetteranno, userò un arco di quelli》 dico indicando il tavolo dove sono riposti vari tipi di arco. 《Buon appetito!》 Mi congedo andando a prendere posto sul primo poligono di tiro. Vedo alcuni figli di Apollo posizionati poco più in là, dopo averli salutati, arriva Chirone a galoppo. 《Bentornata cara》 mi saluta. 《Temo che non potrai usare i tuoi pugnali... è come privarsi delle proprie armi... ti sconsiglio provarci... usa questo》 dice porgendomi un arco. Mi accorgo che il modello è molto simile a quello delle Cacciatrici. Anzi, è identico. 《Ma questo... questo era mio!》 Esclamo esterrefatta. 《Questo è tuo》 dice il centauro. 《Lo avevi lasciato nella capanna otto, sarà sempre tuo... anche se non fai più parte delle Cacciatrici》 io annuisco, senza parole. 《Grazie Chirone》 gli rivolgo un sorriso. 《Bene, ci vediamo a cena, sai dov'è tuo fratello?》 《Immagino stia facendo un giro... non ne ho idea》 《Grazie, a stasera》 mi saluta, andandosene al galoppo. Appena rimango sola, mi soffermo a fissare il mio arco. 《Se lo fissi ancora per un po' prenderà vita》 scherza un figlio di Apollo. Io gli sorrido. 《Ma perché tu non tiri con l'arco, come tutti i tuoi fratelli?》 Gli chiedo curiosa. Lui scrolla le spalle. 《Queste sono le mani di un medico》 dice guardandosele. 《Piacere, Will Solace》 dice tendendomi una mano. 《Beatrice Camilleri》 dico rispondendo alla stretta. Poi fa per sfilare una benda dal braccio. 《Posso?》 Chiede cortese. Io tendo il braccio. 《Certo, controlla pure》 appena toglie le fasciature rimane stupito. 《Hai fatto un buon lavoro, sei riuscita a fasciarle prima che si infettassero》 poi mi accosta due dita ad un graffio. 《Se pigio, ti fa male?》 Chiede. Io scuoto la testa. 《Non molto》 lui annusce. 《Mettile sotto un getto d'acqua fredda e serviranno solo un paio di bende pulite... dopotutto si sono cicatrizzate bene...》 constata. Io faccio per prendere una bottiglietta d'acqua ma lui mi ferma. 《Posso fare io?》 Mi chiede. 《Okay》 gli rispondo, passandogli la bottiglia d'acqua. Lui la prende e comincia a versare un po' d'acqua sul mio braccio. Appena sento l'acqua fredda sul mio braccio mi sento rinvigorita. 《Straordinario!》 Esclama il figlio di Apollo. 《Cosa c'è Solace?》 Chiedo aggrottando la fronte. 《Non sapevo che tu... cioè di te e Percy...》 mormora esterrefatto. 《Oh scusa! Te l'avrei dovuto dire prima!》 Esclamo dandomi mentalmente della stupida. 《Beh, sta di fatto che adesso non servono più le bende... è un arco delle Cacciatrici, questo?》 Mi chiede indicando l'arco che tengo sull'altra mano. Io annuisco. 《E di chi è? Magari una di loro lo ha dimenticato qui》 io scoppio a ridere. 《Già e Chirone gliel'ha appena ridato》 lui sgrana gli occhi. 《Tu eri...》 《Una Cacciatrice di Artemide? Si》 affermo finendo la sua domanda. Poi afferro l'arco e incocco una freccia. Tendo il braccio al massimo e un secondo una freccia spicca sul secondo cerchio con più punti. Will sorride. 《Onestamente, sono più abile con questi》 dico prendendo i pugnali e posizionandomi a gambe leggermente divaricate. Una leggera torsione del polso, e un pugnale si conficca nel cerchio rosso. 《Visto?》 Mi giro verso il figlio di Apollo, che ha la bocca aperta dallo stupore. 《Ehi, non e tutto questo granché...》 protesto. 《Non credo proprio》 ribatte. 《Okay, ci vediamo  a cena》 lo saluto andandomene. 《Ciao》 mi saluta lui.

La figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora