Addio, Bianca

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Mi sveglio, ancora in groppa a Timballo. Mi asciugo le lacrime con la manica della camicia. "Tutto bene, mia signora?" Mi chiede Timballo nella mia testa. 《Niente va bene. Bianca è morta》 Dico singhiozzando. Ripenso al bacio che le ho dato, prima di andarmene. È stato bellissimo. Mi è piaciuto molto ma... basta. Stare nelle Cacciatrici, senza Bianca, non ha più senso. Ho deciso. Chiederò alla divina Artemide di esiliarmi dalle Cacciatrici. Non mi sento più a casa, con loro. Traggo un respiro incerto. "Mi dispiace molto, per Bianca. Ma... non è che mi prenderesti una scatola di ciambelle?" Mi chiede il pegaso. Comincio a ridere di gusto. 《Certo, dammi un attimo e te le vado a prendere》 Scendo dalla groppa di Timballo e gli dico di nascondersi dietro un capannone. Lui fa ciò che gli dico, poi mi avvio verso il negozio, controllandomi le tasche. Per fortuna mi è rimasto qualche dollaro. Prendo un pacco di ciambelle miste, pago in contanti ed esco. Appena arrivo dietro il capannone, agito lo scatolo e lui esclama: "Tu si, che sei di parola, non come Percy, lui dice che te le compra le ciambelle, e poi se le dimentica! Almeno così, mi dice Blackjack" Sorrido. Questo pegaso è davvero simpatico! Poi, ci dividiamo un paio di ciambelle e ci avviamo verso la Collina Mezzosangue. Appena arriviamo, dico a Timballo di accostarsi ai campi di fragole. Nel mentre mi preparo a scendere, vedo tre figure, che mi aspettano a braccia conserte. Un brivido mi percorre la schiena. Le riconosco immediatamente. Sono Emily, Lilith e Chirone. Appena il pegaso atterra vicino ad un cespuglio di fragole, Lilith ed Emily corrono verso di me. 《Dov'eri finita?》 Mi chiedono preoccupata. Il mio sguardo si incupisce. Chirone capisce il problema, e chiede alle ragazze di lasciarci soli. A quel punto crollo a terra e comincio a singhiozzare. 《Avrei voluto essere io al posto suo, Chirone! Si è sacrificata senza alcun motivo!》 Urlo esasperata. Lui muove la coda a scatti, come se fosse nervoso. 《Mia cara, era destino. La profezia lo aveva previsto》 lui prende un respiro e continua. 《Hai digerito la faccenda del genitore divino?》 Subito alzo la testa di scatto, e guardo nella direzione di Timballo. 《Si》 mormoro. 《Cioè, credo di si》 lui annuisce, soprappensiero. 《Bisogna aspettare solo, che ti riconosca》 dice, mentre annuisco. Adesso non mi interessa più, voglio solo sprofondare sul mio letto e lasciare che il dolore mi laceri lentamente. 《Non puoi permettere che il dolore ti faccia diventare sempre più debole》 dice come, capendo le mie intenzioni. 《Devi superare il dolore, prova a fare un po' di scherma》mi suggerisce, indicando l'armeria, con il mento. Io ringrazio e mi avvio verso l'armeria. Arrivata lì, vedo Lilith che tira con l'arco. Così, prendo una freccia dalla mia faretra, e da dove sono, scocco la freccia, che spezza in due quella avversaria e si conficca sul secondo raggio del bersaglio. Poi lei guarda verso la mia direzione e mi sorride. 《Hai bisogno di qualche ripetizione?》 Scrollo le spalle. 《Preferisco allenarmi con questi》 dico tirando fuori i pugnali dal mio orologio. Mi avvicino al primo manichino che vedo, e gli salto addosso, amputandogli, prima il braccio destro e poi la gamba sinistra. 《Niente male》 dice Lilith, appena ho finito di sventrare quel povero manichino. Reprimo una finta risata provocatoria. Le porgo tre coltelli che stavano sul tavolo, lì vicino. 《Fammi vedere che sai fare》 la metto alla prova. Lei mi lancia uno sguardo di sfida, e dopo aver impugnato due coltelli, uno per mano e il terzo in bocca, parte alla carica del secondo manichino. Con un salto gli è addosso e lo decapita con un colpo solo, lasciando il coltello lì, poi, con il secondo gli taglia braccia e gambe. E con l'ultimo, prende la mira e glielo conficca nel cuore. Sbadiglio. 《Niente male davvero》 uso contro di lei la stessa moneta. La verità è che sono sorpresa, infatti lei è con le Cacciatrici di Artemide da due anni in più di me, e due anni in più a cacciare, sono molti. Lei mi fa una linguaccia e si avvia verso la parete dell'arrampicata. La seguo capendo le sue intenzioni. Così la supero e metto modalità terremoto. La più difficile. Poi mi avvicino al verso opposto di Lilith. Uno sparo e noi siamo partite. Agili come gazzelle, ci arrampichiamo a degli spuntoni, che nemmeno un abile alpinista riuscirebbe a vedere. Ad un certo punto uno spuntone mi arriva a cinque millimetri dalla faccia, e con i riflessi di una Cacciatrice, faccio un flick all'indietro e mi ritrovo aggrappata ad una corda, molto più giù di quanto mi aspettassi. Stringo i denti e inghiotto un'imprecazione. Parlare, in questi momenti ti fa perdere solo tempo. Così faccio una follia. Una cosa che non mi sarei mai aspettata. Tengo le mani salde alla corda e comincio ad oscillarmi, girando su di essa. Poi lascio la presa e mi ritrovo in piedi, sullo spuntone che mi aveva fatto cadere. Lancio uno sguardo sul versante opposto e mi accorgo che Lilith ha qualche problema. Così salto sulla piattaforma e non calcolando nemmeno il premio che era a cinque metri di distanza da me, mi precipito ad aiutare la mia amica. Appena vedo qual'è il problema, mi lancio verso la sua caviglia, per cercare di liberarla dalla corda. In due minuti è libera, ma invece che darmi una mano per risalire, la mia compagna mi dà un calcio in faccia. 《Lilith!》 Urlo durante la mia caduta. Non mi accorgo che mancano pochissimi metri all'impatto. All'ultimo secondo riesco ad attaccarmi ad uno sperone di roccia, ma non regge molto, così mi ritrovo per terra, con un braccio graffiato, la testa pulsante e il fondoschiena dolorante. 《Lilith!》 La chiamo. 《Non la passerai liscia, te lo prometto!》 《Che succede?》 chiede una voce. Oh no. Ci mancava solo lui. Poi la figura di quell'irritante mocciosetto, di nome Nico, viene verso di me. 《Niente》 gli rispondo, brusca. Lui mi guarda rattristato. Dei, no! Ci manca solo, che si mette a piagnucolare. 《Niente di grave volevo dire》 mi affretto a riparare il danno. Lui fa un sospiro di sollievo. 《Vuoi una mano?》 Dice tendendo la sua, verso di me. Io l'afferro, cercando di non essere troppo scortese. 《La tua amica?》 Mi chiede. Qualche secondo dopo, la figura esile di Lilith, fa per saltarmi addosso, ma mi scanso in tempo, e prendo Nico per un braccio, buttandolo a terra. 《Scusami》 dico rivolta a Nico. 《Avrebbe affettato anche te, se non ti avessi buttato per terra》 《Che schifo!》 Ci interrompe Lilith. 《Sei in compagnia di un maschio!》 La sua voce era carica di disprezzo. Reprimo una risata amara. Lilith è molto ligia alle regole. Poi sospiro. 《Se vuoi farmi a fette, approfittane, dato che sono vulnerabile》 《Bla, bla, bla. Se avessi voluto ucciderti, sarebbe successo molto tempo fa》 mi ricorda. Poi, mi accorgo che Nico sta vagando con lo sguardo, da me a Lilith. Infine sorrido alla mia amica, e la prendo sottobraccio. Ma non è un gesto amichevole, anzi, un trucchetto che ho imparato, così adesso, Lilith si ritrova con un braccio dietro la testa e il mio pugnale puntato alla gola. 《Vale lo stesso per te, mia cara. Adesso accompagnami in infermeria》 le dico. Lei sorride e insieme ci avviamo all'infermeria. Appena arrivate, facciamo visita a Phoebe, che sembra essersi rimessa, poi, andiamo a prendere la garza per fasciare il mio polso. Disinfetto la ferita, applico la pomata e con lo scarso aiuto di Lilith, mi fascio il polso. Poi mi sdraio sul lettino, aspettando che il dolore al fondoschiena guarisca. 《Non guarirà così, idiota》 mi giro verso Lilith. 《E tu da quando in qua, sai qualcosa di medicina?》 Le chiedo, inarcando un sopracciglio. Lei sorride sorniona. 《Girati, va' che ti faccio qualche massaggio》 Assumo un'espressione contrariata. Quella come minimo mi spezzerà la schiena! Incurante della sua offerta, mi alzo dal lettino e vado verso l'uscita. 《Dove vai?》 Mi blocco sul posto. 《Se mi giuri sullo Stige, di non dirlo a nessuno, puoi venire》 lei alza gli occhi al cielo. 《Giuro sullo Stige di non dirlo a nessuno》 ripete. Poi la prendo per mano e corriamo verso il laghetto delle canoe. Appena arrivate, le Naiadi ci fanno "ciao ciao" con la mano, noi le salutiamo, poi, mi butto sul laghetto. Con mia sorpresa, riesco ad aprire gli occhi, e senza accorgermene, tiro un sospiro di sollievo. Mi sento molto meglio! Mi sento carica di energia. Aspetta ma... sto respirando sott'acqua?! Dii immortalis! È una figata! Risalgo in superficie e mi sento già pesante, come se l'acqua, alleviasse i miei dolori... aspetta ma?! Il braccio! Dò un'occhiata al braccio, non so chi delle due rimane più scioccata. La ferita si è completamente rimarginata. 《Come... come hai fatto?》 Boccheggia Emily. Sorrido entusiasta. 《Sono figlia di Poseidone!》

La figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora