Chapter Nine.
13114 Febbraio 2017
Chiara
Scivolai a terra quando mi fermai davanti alla porta, le calze scivolose mi avevano fatto perdere l'aderenza con i pavimento facendomi volare a terra. Il campanello suonò un'altra volta, stavo aspettando Harry e molto probabilmente era lui, non mi ero cambiata, indossavo ancora la felpa con i suoi tatuaggi e un paio di pantaloni neri che utilizzavo come pigiama.
Mi misi in ginocchio sentendo la schiena dolorante, allungai il braccio verso la manopola e aprii la porta; dietro di essa Harry aveva lo sguardo rivolto allo schermo del cellulare, approfittai della sua distrazione per rimettermi in piedi, ma quando ci provai caddi un'altra volta attirando solo la sua attenzione.
«Hai bisogno di una mano!?» chiese il ragazzo con un sorriso divertito, allungò una mano verso di me e mi aiutò a mettermi in piedi, come sempre era fantastico nella sua particolarità. Indossava una camicia bianca, e dei pantaloni neri che gli fasciavano le gambe perfette.
«Grazie; sono scivolata, ho preparato tutto l'occorrente per fare i cupcake, mi dispiace non essere riuscita a metterteli da parte, ma per via di San Valentino abbiamo avuto il pienone» mi giustificai chiudendo la porta, lui si portò in avanti lasciando andare la mia mano.
«Non ti preoccupare, sono sicuro che mi divertirò a vederti all'opera» disse portandosi verso la cucina dove tutti gli ingredienti erano sistemati in modo ordinato; strinsi la coda che avevo fatto e mi appoggiai alla sedia che avevo precedentemente spostato.
«Caro signor Styles tu non guarderai, li preparerai con me» annunciai sicura di me alzai le maniche della felpa e presi in mano uno dei grembiuli che avevo preparato porgendolo al ragazzo.
«Solo se hai anche un cappello da cuoco» andai verso i cassetti della cucina e da uno di essi estrassi il cappello richiesto dal ragazzo; mi avvicinai a lui, gli porsi l'oggetto, il riccio si abbassò alla mia altezza in segno di richiesta; ripresi il cappello da cuoco e lo appoggiai sul suo capo.
«Ora sei pronto! Metti il grembiule o ti sporchi la camicia» presi la farina e la versai nella ciotola sopra la bilancia per poterne pesare la quantità esatta.
Sentii la presenza di Harry alle mie spalle, la cosa mi mise leggermente in imbarazzo, versai del lievito nella farina, presi una bacinella in cui avevo già preparato qualcosa prima che il riccio arrivasse.
«Mescola finchè non diventa spumoso» gli passai il contenitore per tenerlo impegnato, quel silenzio era terribilmente soffocante, così decisi di mettere della musica, sbloccai il telefono e aprii l'app facendo partire la riproduzione casuale. La prima canzone che partii era sorry di Justin Bieber, mi girai verso Harry che stava ancora mescolando il contenuto della ciotola, mi fissò qualche secondo per poi sorridere e iniziare a sculettare a ritmo della canzone.
«Sono degno di master chef!?» chiese mostrandomi il contenuto della ciotola spumoso e perfetto, gli tolsi la bacinella dalle mani divertita e la appoggiai sul tavolo passandogli le uova da rompere dentro il composto.
«Devi rompere le uova mentre io continuo a mescolare» lo avvisai prendendo in mano il cucchiaio.
«Mescolo io, non so rompere le uova» alzai gli occhi al cielo divertita e gli tolsi le uova ridandogli il cucchiaio; ruppi le uova e aggiunsi gli ingredienti finali, era tutto pronto e ci avevo impiegato anche meno del solito.
«Pronto! Ora dobbiamo solo metterlo nei pirottini e infornarli per venti minuti» esclamai voltandomi verso Harry che guardava il composto; presi uno strofinaccio e lo passai sulla sua mascella sporca di farina. Il riccio si girò verso di me catturando subito le mie labbra tra i suoi denti delicatamente; si spostò davanti a me e iniziò a baciarmi lentamente, sorry di Justin si concluse e subito dopo partii animals dei Maroon 5.
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Certain Things || Harry Styles #Wattys2016
FanfictionSi dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo; è la prova che alcune volte sono le cose piccole a provocare le più grandi devastazioni.