Chapter One. 165

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Chapter One.
165

11 Gennaio 2017

[Sei Mesi Prima]

Era tutto molto difficile, trovarsi in quella casa piena di sconosciuti con gli occhi pieni di lacrime, i volti segnati dal dolore. Erano anni che non partecipavo ad un funerale, era sempre straziante e mentalmente destabilizzante, mi sentivo fuori posto tra quelle persone che sembravano conoscersi da sempre, che si comprendevano a vicenda e sapevano consolarsi. Arrestai la mia lenta camminata dietro le persone che stavano porgendo le condoglianze ai genitori di Cameron, vederli così distrutti mi faceva salire le lacrime agli occhi, ma era come se non avessi il diritto di piangere, io ero una delle cause che aveva portato Cam alla morte, volevo solo sparire, mentre il sorriso che indossava nella sua ultima foto mi tormentava anche quando distoglievo lo sguardo da essa. Abbassai la testa guardando le mie dita che giocherellavano con il nastro del vestito nero, non sapevo proprio che fare, cosa dire, sembrava quasi ridicolo che fossi lì.

La voglia di scappare da quel funerale era sempre più crescente finchè la voce rotta dalle lacrime dalla madre di Cameron mi fece crollare.

«Chiara grazie di essere venuta» singhiozzò la signora fiondandosi tra le mie braccia per stringermi in segno di conforto; un brivido indesiderato mi percosse tutto il corpo.

«Condoglianze signora Gilbert, non posso credere che Cameron ci abbia lasciato.» mormorai cercando di essere cortese e di conforto, provai a ricambiare l'abbraccio con poco successo non ero mai stata brava con le dimostrazioni d'affetto. Inspirai profondamente, mentre cercavo di non piangere ed essere forte per quella donna, che doveva sopportare la perdita del figlio.

« Mi dispiace per tutto, quella sera potevo fare più attenzione» specificai cercando di dare un termine a quel doloroso abbraccio, non potevo resistere un secondo di più in quella casa.

«Tesoro, non devi dire così, non è colpa tua» un sorriso sincero comparvero sulle labbra della donna che cercava di dar confronto al mio tormento, mi sentivo minimamente sollevata, ma una piccola parte di me non riusciva ancora a placare quel dolore allo stomaco innaturale, che mi tormentava da quando avevo ricevuto la notizia. Salutai cordialmente la coppia ormai in estremo bisogno di privacy, le lacrime mi appannavano la vista, ma come già sapevo non sarebbero scese, finchè non fossi rimasta sola. Aumentai leggermente il passo indirizzandomi verso la toilette, tenni lo sguardo basso e le mani conserte davanti a me, mentre mi ripetevo mentalmente di stare calma; una mano bloccò la mia camminata verso il bagno appoggiandosi sulla mia spalla in segno di richiamo.

Quando mi girai verso il diretto interessato la prima cosa che vidi furono i suoi lunghi capelli, mossi e scuri che ricadevano sulle spalle come la prima e ultima volta che l'avevo incontrato di persona qualche mese prima. Spostai velocemente l'attenzione sui suoi occhi verdi, che si erano leggermente arrossati per via del pianto, la confusione aumentò quando ebbi la conferma di aver davanti Harry Styles.

«Scusami, volevo scambiare qualche parola con te» la voce di Harry risultava più bassa del solito e la cosa mi fece perdere un battito, mentre i suoi occhi fissavano i miei senza il minimo accenno di volersi spostare. «Harry!» esclamò mostrandomi un piccolo sorriso che per un secondo fece svanire quel macigno che mi portavo dietro.

«Lo so! Comunque sono Chiara» allungai la mano verso la sua per stringerla in segno cordiale; ero molto tentata di abbassare lo sguardo sulle sue mani, mi erano sempre piaciute e adesso che stringeva la mia ero curiosa di osservarle.

«Prima non ho potuto fare a meno di ascoltare quello che hai detto alla madre di Cameron; io e lui siamo... eravamo molto amici» era triste quella correzione, aumentava il groppo in gola che mi impediva di parlare in modo fluido.

Certain Things || Harry Styles #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora