Chapter Eleven. 114

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Chapter Eleven.

114

3 Marzo 2017

Chiara

Guardai la tazza di caffè quasi vuota, era la terza che bevevo quel pomeriggio di fila, Harry aveva più volte ribadito che forse ne stavo bevendo troppo ed io gli avevo fatto notare che non erano affari suoi.

Era una settimana che non riuscivo a dormire, tra il bar e le varie attenzioni che stavo ricevendo dopo la mia presenza ai Brit Awards, non ero abituata e molto probabilmente non lo sarei mai stata, troppe persone che mi giravano intorno, troppe foto e contatti con completi sconosciuti.

«Blue ci sei? Hai sentito quello che ti ho detto?» chiese Harry mentre mi sventolava una mano davanti al viso; scossi la testa per concentrarmi e presi l'ultimo sorso dalla tazza che tenevo in mano.

«No, scusami ero distratta, cosa stavi dicendo?» domandai spostandomi i capelli su una spalla, lui mi donò un sorriso e prese un sorso del suo tea senza mai staccare gli occhi dai miei. Presi uno dei biscotti che si trovavano nel piatto davanti a me, e lo morsi spostando lo sguardo da Harry a una figura che si trovava alle sue spalle, molto appariscente e sicura di se.

«Oh no!» mormorai abbassando lo sguardo sul tavolino in modo che i capelli mi coprissero il volto ma il tutto fu quasi invano, perché vidi il passo della ragazza aumentare e indirizzarsi verso di noi.

«Che succede?» Harry si girò verso la direzione che stavo guardando precedentemente e non sembrò notare nulla di strano, perché in effetti non c'era nessuno di sua conoscenza, ma per uno sfortunato scherzo del destino c'era qualcuno che conoscevo fin troppo bene.

«Possiamo andarcene per favore?» supplicai Harry guardandomi le mani che giocherellavano con un lembo della camicia; lui si alzò in piedi sistemandosi la giacca nera che gli metteva in risalto le spalle.

«Certo, ma vorrei veramente sapere cosa ti prende» replicò allungandomi una mano per invitarmi ad alzarmi, appoggiai le dita sulle sue e nello stesso istante in cui alzai il capo per guardare Harry negli occhi, una voce irritante mi invase le orecchie.

«Chiara quanto tempo!» Valerie si avvicinò con prepotenza a noi e mi abbracciò facendo in modo che arretrassi di un passo e lasciassi andare la mano del riccio. Era strano come non avessi dimenticato nulla di lei, i suoi capelli crespi, la sua stretta soffocante e quella puzza nauseante di sudore, misto all'acqua profumata alle rose che usava sempre che mi faceva venire il voltastomaco. Continuava ad abbracciarmi nonostante non stessi ricambiando, sapeva quanto non adorassi i contatti troppo intimi, ma lei stava insistendo ad averne uno.

«Che casualità averti incontrato qui a Notting Hill, non ci vediamo da anni» la sua voce si faceva sempre più irritante alle mie orecchie; mi distaccai dal suo corpo facendo un'ulteriore passo indietro.

«Già e non avevo intenzione di riallacciare i rapporti Valerie» cercai di essere il più chiara e concisa possibile per non intaccare in possibili fraintendimenti come capitava spesso con le persone, anche se cercavo di essere sempre molto cristallina.

«Ero venuta qui per una vacanza e volevo veramente riallacciare i rapporti, non fare la guasta feste, voglio solo mettere le cose a posto tra noi» sorrise in modo falso, non l'avevo mai vista fare un sorriso diverso da quello. Si girò verso Harry e tirò fuori dalla tasca il suo Iphone dalla tasca del giubbino nero che nascondeva il vestitino che le lasciava in evidenza le cosce segnate dalla cellulite.

«Harry ti darebbe fastidio fare una foto con me? Sono una tua grande fan e della tua band ovviamente, sei il mio idolo!» si era già dimenticata della mia esistenza, aveva adocchiato la sua preda e si stava precipitando tra le sue braccia.

Certain Things || Harry Styles #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora