Capitolo 11 part #2

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Si consiglia l'ascolto di "Snow Fairy" by Amy B.

Lanciai un sassolino nel fiume, sperando che potesse rimbalzare sulla superficie dell'acqua, ma le cose nin vanno mai come dovrebbero. Il sasso cadde rigorosamente a fondo. Ne lanciai un altro, stavolta con più decisione, ma anche questo sprofondò facendomi innervosire ancor di più.
Perché mi sono finta in questa situazione? Dovevo avere per forza io l'anima di Lucy dentro di me? Già, il destino mi ha resa una sfigata di passaggio. E io che mi ero illusa che provasse qualcosa per me. No invece, lui rivuole la sua Lucy, quella che ha conosciuto ad Hargeon, quella con cui ha formato un team, quella con cui ha condiviso mille avventure e di cui lui... ne è innamorato. Non so cosa lui si aspetti sinceramente. Forse che la ritrovi in me? Beh, peccato che io non abbia il carattere di Lucy e sia una ragazza con la testa sulle spalle. Solo che lui è davvero ostinato e questa situazione peggiora sempre più.
"Mi sento così inutile dannazione!" Sbraitai nel nulla, quella tranquillità era fin troppo assordante e stavo per esplodere da un momento all'altro.
Perché nessuno lo capisce? La sua anima potrà anche trovarsi dentro di me, ma io non sono lei.
Sembriamo due gocce d'acqua, questo è vero, ma nonostante tutto è come se mi sentissi diversa.
"Cosa c'è che non va in me!?" Urlai ancor più forte lanciando un'infinità di sassi in quel maledetto fiume cristallino.
Cosa succederà se Lucy ritornerà in sé e prenderà possesso del mio corpo? Svanirò nel nulla? Vivrò nella sua ombra? Oppure sarò solo un lontano ricordo? Penso che siano corrette tutte le precedenti affermazioni, come non potrebbero? Dopotutto, chi sono io per Natsu e gli altri? Non sono nessuno. Sono solo il corpo in cui alloggia l'anima della loro compagna di gilda. Una volta che Lucy tornerà, io non esisterò più e la cosa mi spaventa a morte. Sono solo un'entità passeggera? La mia vita è davvero così futile?
"No!" Urlai per l'ennesima volta accasciandomi a terra e scoppiando in lacrime. Non potevo permettere tutto ciò.
Ma davvero pensano che io mi sottoponga a tutto questo? Rinunciare alla mia vita? Quella che ho sempre sognato? Solo e soltanto, per il loro volere? Si sbagliano di grosso.
"Non possono farlo..." affermai più per autoconvincermi, ma sapevo che avrebbero potuto farlo e io non avrei potuto far nulla per oppormi.
Un petalo di fior di ciliegio si posò sul mio naso e solo allora mi accorsi dell'enorme albero di ciliegio sopra di me.
Natsu...
La mia vista si offuscò, le lacrime scesero dalle mie guance come un fiume in piena. La mia rabbia si trasformò in debolezza, perché la mia era solo debolezza emotiva. Avevo paura, paura di scomparire senza aver lasciato un segno. La mia vita è stata breve e senza significato. Nessun bagliore di luce che mi portasse via da quella oscurità. Che sia destino? Che io sia destinata all'infelicità? Che il mio destino fosse questo, ovvero riportare Lucy nel suo mondo? Soltanto l'idea di scomparire mi terrorizzava, cosa avrei dovuto fare? A lui non interesso, lui rivuole lei e finché resterò qui pretenderà di riaverla con sé, ma allo stesso tempo non posso permettere che lei ritorni, perché se lei ritornerà io... scomparirò. No! Non lo posso permettere! Scapperò lontano! Andrò dove non potranno mai trovarmi. Non possono costringermi, non ne hanno diritto. Devo fuggire, addesso...
Ma non appena feci un passo mi bloccai. No. Non posso farlo. Non posso permettere che la mia volontà costringa gli altri a non raggiungere la felicità che meritano. E se lui potrà essere felice con lei...chi sono io per negargli la possibilità di rivederla, di riabbracciarla e di vivere insieme a lei per il resto della sua vita?
È la cosa giusta da fare. Il mio destino da sola non sarebbe cambiato poi molto. Glielo devo. Ormai non posso più tirarmi indietro. Almeno posso dire di essere scomparsa dopo aver compiuto una buona azione. Natsu troverà la sua felicità.
Sorrisi, asciugai le lacrime e mi alzai. Devo trovarlo. Adesso sono sicura di ciò che sto facendo. Guardai il marchio della Gilda sulla mia mano, brillava così tanto ed era bellissimo. Facevo parte di Fairy Tail e me lo ero persino dimenticato.
Una musichetta risuonava nel piccolo bosco. Che melodia soave, ma allo stesso tempo mi sembra di conoscerla. Iniziai a canticchiare la musichetta quando una voce maschile inebriò i miei sensi.

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