Always.

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Sto uscendo dall' ospedale.
Ieri sera sono stata obbligata a rimanere qui, anche se non volevo proprio.
Ho perdonato Michael per non avermi creduto.
Se l' è meritato dopo tutto.
Ieri appena mi sono svegliata, è entrato piangendo nella mia stanza.
Mi sono sentita un nodo nel petto.
Mi ha chiesto di perdonarlo milioni di volte.
Ovviamente l'ho fatto.
Mi ha dimostrato di non pensare veramente ciò che mi ha detto.
Questo mi rende molto felice.

《Ehi piccola a che pensi?》mi chiede.
Mi giro verso di lui e sorrido prima di parlare.
《A quanto ti amo, e al fatto che non voglio lasciarti mai》mi sorride e poi mi bacia.
Ieri non ci siamo potuti dedicare a noi con questo casino,  oggi bisogna recuperare.
Ci stacchiamo e ci osserviamo in silenzio.
Ha lo sguardo stanco.
Ciò viene confermato dalle borse viola che ha sotto agli occhi.
Poverino.
Ieri sera, per colpa mia non ha dormito.
《Mi dispiace che tu sia stanco..》
Mi prende la mano.
《No Bea, non ce bisogno di dispiacersi, per te farei di tutto》
Gli sorrido.
Detto ciò riprendiamo il nostro cammino e varchiamo la porta.
Speriamo di non tornarci più.

Io e Mike decidiamo di stare insieme.
Mi vuole portare a casa sua, non molto distante dalla mia.
Accetto.

Bussa alla porta, non credevo ci fosse qualcuno.
《Chi eeeeee?》urla da dentro.
《Mamyy sono ioooo》
Dopo poco una signora, che penso sia la mamma di Michael, ci viene ad aprire.
Saluta il figlio e poi gira lo sguardo verso di me.
Mi sorride sinceramente e poi mi chiede:
《 e te chi sei??..》
Sto per rispondere ma Mike mi precede.
《Lei si chiama Beatrice mamma, è la mia ragazza》
E poi mi attira a se.
La signora ci guarda e unisce le mani con due occhi a cuoricino.
《ohh ma che carini...ma aspetta...te sei Evans! Ommioddio la mia ship si è avverataaaaaa!!》
Ehm, le madri che parlano di ship sono leggermente inquietanti.
Ci invita ad entrare offrendoci di tutto.
Ma con gentilezza rifiuto.
Non ho fame.
Andiamo in camera di Mike, dopo poco sua mamma bussa.
《Mi raccomando ragazzi sto uscendo, ah e ricordate, non ci terrei a diventare nonna》
Io e Mike ci guardiamo e sbianchiamo.
《Ok mamma puoi anche andare》
Urla Mike.
《Perdonala, mia mamma è un po strana, ma penso questo tu lo sappia gia》
《Haha si ho notato, mikey posso andare in bagno?》
《Certo è questo》
《Grazie》
Bello avere un bagno privato.
È molto semplice, con le pareti bianche.
Molto pulito.
Il mio occhio cade su dei barattolini.
So che non dovrei farlo, ma sono troppo curiosa.
Mi avvicino e leggo sul barattolo.
'Prozac'
Sono degli antidepressivi.
Poi guardo l'altro e vedo che è un ansiolitico.
Non mi aveva detto Mike, di avere questi problemi.
Sono a metà vuol dire che li sta già assumendo.
Ciò non cambierà il mio rapporto con lui, lo rafforzerà ancora di più.
Però avrei voluto saperlo.
Per aiutarlo.
Li prendo e apro la porta del bagno.
Quando Mike li vede nelle mie mani, abbassa la testa, e inizia a piangere in silenzio.
Non posso neanche immaginare come si senta in questo momento.
Così li appoggio sulla sua scrivania, e lo scrivo a me in un abbraccio.
Non mi importa se vederlo piangere, mi farà stare male.
Perché si sta sfogando, ed è giusto sia così.
《Io..io...Bea....》
《Shh è tutto apposto..Ti amo tanto piccolo unicorno》
Alle mie parole lo senso sussurrare un "ti amo guerriera".
Beh inutile dire che mi sono sciolta.
《Amore, ri prego perdonami se a volte non sarò proprio amorevole, ma fa parte di me...capisco se vorrai lasciarmi》ha gli occhi lucidi.
Posso percepire il dolore che prova solo vedendolo.
Gli prendo il viso tra le mani.
《Amore, non ti lascerò mai, fosse l'ultima cosa che faccio, lo giuro》ora anch'io sto per piangere.
Mi prende le mani e se le porta dietro al collo.
Dopo si avvicina a me e mi bacia.
Le sue labbra calde, contornate dalle nostre lacrime che scorrono.
Altroché bacio sotto la pioggia.
Posso sentire il suo dolore attraverso le sue labbra.
Ora è  lui a prendermi il viso tra le mani.
《Bea, non sai cosa avrei fatto se non ci fossi stata te nella mia vita.
Probabilmente ora non sarei più in vita.
Forse già da almeno 2 anni.
Forse il nostro per sempre non si sarebbe mai avverato.
Ti prego, non mi abbandonare mai.》
Mi ribacia, ma stavolta con amore solo, senza dolore, con bisogno e con passione.
Lo amo, lo amo, lo amo.
Sono cotta.
Davvero.
È lui l'uomo che voglio portare all'altare.
Voglio passare ogni singolo giorno con lui.
Fino alla morte.

《Sai Mike.
Da piccola avevo paura dell' uomo nero.
Dopo un po, ho iniziato ad avere paura del giudizio della gente.
Poi di non vederti più.
Ora ho paura di affrontare il mio destino se tu non ci sei》.

Si, perché la paura è un sentimento contorto, credo che non si possa descrivere.
Che ognuno vive  a modo suo.
Che non sia degna di essere menzionata in un dizionario.
Ma che la paura sia una cosa con varie sfaccettature, che non debba essere per forza una cosa brutta.
Vorrei che potessimo avere paura delle cose belle.
Paura di non averle.
Vorrei che la paura non esistesse.
Ma che ci fosse nel cuore di ognuno di noi.
Vorrei anche che la gente non avesse paura delle persone.
Ma penso si possa avere paura anche di se stessi.
Perché siamo imprevedibili.
Non possiamo non aver mai avuto paura, perché è una parte di noi.

Dopo la giornata passata con Mike, mia nonna mi ha chiamato dicendo che faceva la pizza, e che voleva tornassi a casa.
Le ho detto che avrei voluto passare la serata con Mike, ma insisteva sul fatto di aver già cucinato.
Allora ho  deciso di mangiare da Mike la pizza #homemade di mia nonna.
Mike insisteva per accompagnarmi.
Ma l'ho convinto a restare a casa a riposarsi mentre andavo.
Nella strada del ritorno per a dare da Mike, ad un certo punto, vedo un ragazzo incappucciato e col passamontagna.
Sembra mi stia aspettando, perché appena gli passo vicino, mi segue.
Allungo il passo.
Sto avendo paura.
Fortunatamente sono vicina a casa di Mike.
Sento afferrarmi da dietro, cerco di dimenarmi, ma inutilmente.
《Mike!Mike aiuto!》
《Zitta lurida puttana, se non stai zitta ti uccido.》
Non voglio morire.

Pov's Michael:

《Mike!》
《Mike aiuto!》
Riconoscerei la sua voce fra mille.
《Zitta lurida puttana, se non stai zitta ti uccido》
No no no.
Mi metto le vans e mi precipitò giù.
Apro la porta e urlo
《Beaaa! Amore dove sei!!!》
Niente nessuna risposta.
Sto sudando freddo.

Pov's Bea:

Sento Mike chiamarmi, ma non riesco ad urlare, non posso.
Ho un coltello puntato sulla gola.
Mi viene da piangere.
《Sta tranquilla non farà male》dice.
Oh no, no, no.
Sento Michael imprecare e tornare dentro.
No Mike non mi abbandonare..
Il tipo si sbottona i pantaloni.
E cerca di togliermi la maglia.
Oppongo resistenza.
No.
《Zitta》sussurra gelido.
Mi toglie la maglia e poi i pantaloni.
Piango.
Non so che fare.
Sento dei passi avvicinarsi e l'uomo scappa via.
Ora sto singhiozzando.
La voce è Michael.
Alzo gli occhi, e lo vedo avvicinarsi.
Cade sulle ginocchia e mi abbraccia.
《Grazie Mike, grazie.》dico piangendo ancora.
《Mioddio, non posso immaginare se fossi arrivato più tardi》ora anche lui piange.
《Non ci pensiamo, andiamo dentro》
Mi rivesto e corriamo dentro.
Michael sbotta e tira un pugno alla porta.
《Quel coglione, ha toccato roba mia, me la pagherà》
Mi avvicino a lui e lo abbraccio.
Ricambia.
《Ti amo Mike. Lasciamo perdere.
Non facciamoci rovinare la serata》
Annuisce poi mi bacia.
In questo momento, tutto quello che mi serve è  lui.






Spazio autrice

Ehy lo so che voi plebei siete a scuola, ma io no.

Volevo dirvi che la storia mia sta appassionando.
E che non sarà sempre così tragica, forse.

Chi sarà l'uomo misterioso??

Bhoo💕

Cry, BabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora