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Avevo detto a Michele Bravi cosa mi piace a letto.. da 1 a 100 quanto ero fottuta?

"Non è vero.."-balbettai io ancora stretta a lui, inclinò la testa -"E non voglio sapere cosa sai.."-sussurrai stanca e supplichevole. Lui sorrise e mi baciò la guancia, poi mi appoggiò nel letto e si alzò andando in bagno. Rimasi a fissare il soffitto,mi misi le mani sul viso. Sono finita, pensai.

"In questo bagno non hai nemmeno la carta igienica!"-urlò Michele dal bagno,merda ci mancava solo questa. Mi alzai dal letto prendendo dei fazzolettini dalla mia borsa, glieli passai sotto la porta e poi andai in cucina. Okay Ginny, hai detto cosa ti piace fare a letto ad uno sconosciuto che per giunta ti piace.. No, aspetta. A me non piace Michele Bravi, non può piacermi. Torniamo a noi, hai detto aduno sconosciuto cosa ti piace fare a letto, alla fine sono cose normali.. non ho della strane voglie a letto fortunatamente.. ma chissà cosa gli avrò detto? Tutti i pensieri peggiori mi si accavallarono nella mente, ma poi vidi il frigo e mi ricordai di dover andare a fare la spesa e di dover ancora comprare delle cose per la casa. Tornai in camera, vidi Michele a petto nudo.

"Dio mio! Michele che fai?"-urlai coprendomi gli occhi con le mani, lui mi guardò come se fosse la cosa più normale del mondo spogliarsi a casa degli sconosciuti.

"Ehm la mia maglietta fa puzza del tuo vomito!"-disse lui grattandosi la testa, che inizio meraviglioso di giornata -"Non avresti qualcosa da prestarmi?"-mi chiese. Cercai di non fissare troppo il suo petto nudo e andai nella valigia, fortunatamente avevo delle vecchie magliette del mio ex da cui non riuscivo a separarmi. Presi la prima, era quella con le costellazioni. La mia preferita, nonché prima maglietta che Davide mi aveva regalato. L'avvicinai al petto e la strinsi, non potevo darla a qualcuno. Cercai ancora e trovai un'altra maglietta con il numero 95 stampato dietro. Gliela lanciai e iniziai a cercare qualcosa da mettere per uscire, dovevo andare a fare questa fottuta spesa e allontanarmi un po' da Michele.

"Cosa farai oggi?"-mi chiese lui sedendosi sul letto.

"Volevo andare a fare la spesa e volevo comprare qualcosa per la casa"-spiegai io mentre prendevo dei jeans e una maglietta a maniche corte blu. Lui annuì e cercò le sue scarpe -"Michele?"-lo chiamai io.

"Dimmi"-disse lui mentre ancora cercava.

"Mi hai cambiato tu?"-chiesi sottovoce, lui scosse la testa.

"Ho chiesto a Lea di cambiarti"-prese le scarpe e le infilò ai piedi. Forse avrei preferito essere cambiato da lui, annuì.

"Dovrò ringraziarla"-dissi mentre mi dirigevo in bagno. Lo sentii canticchiare mentre io chiudevo la porta e scivolavo contro di essa.Misi le mani dentro la mia folta chioma rossa, sospirai. Non potevo farmi prendere da questa storia, passerà in pochi giorni: lunedì inizierò il mio lavoro e dovevo ancora organizzare le lezioni, non ci avrei pensato più di tanto. Mi alzai dal pavimento freddo del mio bagno e mi infilai dentro la doccia. Lasciai scivolare tutti i miei pensieri su Michele, scivolarono i miei dubbi e le mie paure. Uscì rinata, mi misi ad asciugare velocemente i capelli e mi vestì. Lo trovai davanti la porta, mi fissò e prese le chiavi della macchina.

"Ti accompagno io?"-chiese gentilmente, sorrisi. Non volevo averlo tra i piedi.

"Michele ti ringrazio ma ho bisogno di stare un po' da sola.."-rischiai di sembrare cattiva ma non avevo la forza di averlo intorno, lui annuì fortunatamente aveva capito.

"Tranquilla però stasera non ti lascio a casa sola, Alice mi ha chiesto se ti andava di andare un po' in giro per Milano sai è sabato sera.. c'è anche una festa a cui sei invitata"-disse lui giocherellando con le chiavi, sorrisi e ringraziai Alice.

"Certo, va benissimo!"-dissi io prendendo la borsa.

"Allora.. ci vediamo dopo"-mormorò lui, si avvicinò e mi diede un leggero bacio sulla guancia -"Grazie per la colazione piccola Weasley"-mi sussurrò all'orecchio. Risi e lo vidi scendere le scale. Finalmente ero rimasta sola. Passai tutta la mattinata a comprare cose per la casa, feci un abbondante spesa per la settimana e poi passai a salutare la signora Maddalena che mi diede un pezzo di pizza per pranzo. Erano già le due di pomeriggio, mi misi in camera lasciando a dopo la pulizia del salotto, volevo organizzare il lavoro per lunedì; avevo deciso di dividere il lavoro per giorni, dividendole lezioni per categoria così i ragazzi avrebbero capito meglio.Collegai il mio telefono allo stereo e mandai la playlist che avevo per il riscaldamento. Avrei dovuto creare un piccolo riscaldamento adatto a tutti senza esagerare con la tecnica, solo per scaldare i muscoli e prepararli a qualunque cosa. Mi misi li a gestire la musica e tutte le parti del corpo da riscaldare. Poi sistemai il programma della resistenza, ogni giorno avrebbero dovuto fare tre minuti pieni di addominali e tre di flessioni. La resistenza li avrebbe aiutati con il lavoro della gabbia toracica per i cantanti e per la scioltezza nel parlare per gli attori. Per la resistenza femminile avevo scelto un allenamento centrato sui fianchi e braccia,per la resistenza maschile sui salti e sul cardio. Ragazzi e ragazze lavorano in maniera diversa nel palcoscenico. Mentre organizzavo il mio lavoro il cellulare squillò, era una chiamata da parte di Muriel. Risposi e la voce di Muriel mi rallegrò immediatamente.

she's my thunderstorm -micheleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora