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Rientrai in casa e vidi Sofia seduta per terra che cercava di pulire sotto il divano e Alice che metteva le coperte nel letto saltandoci sopra. Io e Michele ci guardammo e iniziammo a ridere come matti.

"Cosa avete da ridere!"-disse Alice lanciandomi un cuscino.

"Sembrate due matte"-dissi io rilanciandole il cuscino – "Andate a casa a mangiare qualcosa finisco io di sistemare"-continuai togliendo dalle mani di Sofia la scopa, lei mi risposero con una linguaccia.

"E tu cosa mangi?"-mi chiese Sofia alzandosi, stavo per rispondere ma Michele parlò per me.

"La porto a pranzo io!"-disse Michele, Alice e Sofia mi guardarono maliziose, subito di sistemarono e sparirono dalla mia nuova casa. Io rimasi interdetta e guardai Michele.

"Io non ho detto nulla"-dissi io, Michele prese le chiavi della macchina che aveva poggiato sul tavolo e mi trascinò fuori. Mi portò in un posto molto tranquillo e un po' fuori dal centro.

"Scusami per la strada ma è l'unico posto ormai dove mi conoscono tutti e nessuno mi disturba mai"-disse lui aprendo la porta per lasciarmi entrare. Era un posto molto rustico, intorno a tutti quei locali eleganti mi sembrava come i locali vicino casa mia. Aveva dei tavoli molto piccoli, pochi grandi per massimo quattro persone, nei muri tanti dischi e tante foto con cantanti famosi italiani e stranieri. Appena il proprietario ci vide venne subito verso di noi,e abbracciò Michele
"Ciao Michele, come va?"-disse calorosamente l'uomo davanti a noi.
"Benissimo Salvatore, lei è una mia nuova amica si chiama Ginevra e viene dalla Sicilia come te!"-l'uomo mi abbracciò e mi sentì per un attimo di nuovo in sicilia quando ti si presentano parenti che non vedi da una vita.
"Da dove vieni tesoro?"-mi chiese.
"Da Catania, un paesino li vicino"-risposi io.
"Io sono di Messina, ma lavoravo a Catania!"-mi disse lui –"Accomodatevi ragazzi, vi mando subito i miei camerieri"-e sparì nel nulla, accompagnata da Michele mi sedetti al tavolo.
"Ci sei anche tu nella parete VIP?"-chiesi ridendo, poi lui mi indicò una foto. Lui era molto più piccolo, sicuramente sarà dei tempi di xfactor pensai.
"Oh ma che tesorino!"-dissi io pizzicandogli le guance.
"Ti prego quel soprannome no"-disse lui facendo il broncio, era così tenero con quel faccino.
"Salve ragazzi sono il vostro cameriere cosa vi porto da bere?"-chiese il ragazzo in divisa.
"Per me una acqua naturale"-dissi io.
"Mi porti una coca cola, grazie"-disse Michele.
"Torno fra qualche minuto con le vostre bevande e prendo le vostre ordinazioni"-disse il cameriere.

"Allora signorina Rossi, cosa vorrebbe ordinare? Qui è tutto squisito!"-disse Michele.
"E ci credo, cucinano siciliani!"- dissi io, lui mi guardò curioso.
"Sai cucinare anche tu?"-mi chiese, annuì.
"Noi ogni domenica ci riuniamo con zii, cugini e nonni per mangiare tutti insieme, mia nonna ama vedere noi nipoti cucinare con lei e così ho imparato qualche sua ricetta segreta"-dissi io ricordando con gioia le mie domeniche, Michele mi guardò con un pizzico di malinconia.
"Anche io lo facevo"-sospirò riprendendo a guardare il menù, il suo sguardo era così triste che mi venne spontaneo prendergli la mano e stringerla. Lui alzò gli occhi e li incatenò ai miei.
"Scusami non.."-Michele sorrise e mi interruppe.
"Torno ogni volta che posso dalla mia famiglia, ma certo non è come passare tutte le domeniche insieme"-disse lui, annui. Anche io per i prossimi nove mesi non avrei più avuto domeniche con i miei cugini e j miei nonni. I miei pensieri furono interrotti dal cameriere che tornò con le bevande e prese le nostre ordinazioni.
"Sarai davvero così dispotica come le insegnanti di danza che si vedono nei film?"-mi domandò spaventato. Io alzai le sopracciglia e lui deglutì.
"Un'insegnante di danza per definizione è severa e dispotica sai?"-gli dissi io scherzando.
"Allora, Ginny Weasley.. raccontami un po' di te"-mi disse lui versandomi un po' d'acqua nel bicchiere,sorrisi.
"Beh non c'è molto da dire, sei tu qui quello famoso con le ragazzine di 14 anni che ti vanno dietro e ti vorrebbero scopare!"- rise insieme a me.
"A volte è davvero imbarazzante; mi portano regali, mi chiedono di baciarle e anche altre cose strane ma sono le mie fans e sono davvero grato a loro per tutto il mio successo"-disse Michele continuando a sorridere, si vedeva che era sincero.
"Ammettilo con qualcuna ci sei uscita!"-gli puntai il dito contro e evitò il mio sguardo – "Beccato!"
"Ehi! Non aveva 14 anni comunque.. era più grande!"-si giustificò vago.
"Saresti stato arrestato per pedofilia signor Bravi!"-scherzai io.
"Ma tu non hai 14 anni vero..?"-mi sussurrò lui avvicinandosi, a quel tono di voce il mio cuore perse un battito e per un secondo non capì più nulla.
"N-No"-balbettai,sorrise soddisfatto e tornò composto.
"Buono a sapersi"-disse addentando un pezzo di pane, incrociai le braccia al petto e scossi la testa.
"Non esiste!"-esclamai io. Continuammo a parlare, era un ragazzo meraviglioso sia dentro che fuori, dopo che mangiammo tutti i nostri piatti con mio grande dispiacere Michele pagò per entrambi e uscì,seguita da lui, dal ristorante.

she's my thunderstorm -micheleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora