– Ehi! Dove caspita vai?
Matias, immerso in pensieri lugubri fatti di dubbi e di solitudine, camminava al di fuori del perimetro del Cerchio. Sapeva approssimativamente dove la sua famiglia aveva sistemato le cibarie, ma non intendeva arrivarci passando in mezzo alla folla. Lasciando Enyd, aveva notato molte persone parlottare tra loro a bassa voce, e non voleva dare loro altri argomenti di pettegolezzo. Il richiamo lo strappò alle sue meditazioni.
La voce era quella di Conor, che si sbracciava per attirare la sua attenzione da una ventina di passi di distanza, ben all'interno del perimetro. – Vieni dentro, dai!
Matias trasse un profondo respiro e varcò il confine. Non c'era molta gente nei paraggi, la maggior parte se ne stava vicina ai fuochi per ricevere un po' di calore e di luce. Mentre colmava la distanza, due altre figure, strette l'una all'altra, comparirono alle sue spalle. Caran, il fratello musicista di Conor ne era una copia in piccolo: i medesimi capelli biondi, la stessa espressione sempre un po' beffarda, ma un fisico minuto che non sarebbe mai diventato robusto come il fratello. Procedeva con un braccio attorno alle spalle di Leyna, coprendola parzialmente con la falda del proprio mantello.
La ragazza si sfregava con le mani le braccia lasciate nude dall'abito, per cercare di scaldarsi, e solo in quel momento Matias si rese conto che aveva scordato il mantello di sua cugina nella grotta. Quando lo vide, Leyna sembrò volersi sottrarre all'abbraccio di Caran, ma subito fece spallucce e gli si fece invece ancora più vicina. Il ragazzo, dal canto suo, sembrava un po' imbarazzato per la situazione ma strinse a sé la ragazza con fare protettivo, alzando occhi seri su Matias.
– Dove sei stato? – domandò Leyna in tono piatto. La ruga al centro della fronte era più profonda che mai.
– Non sono affari tuoi – rispose Matias sgarbato, ma subito si pentì. – In un posto – aggiunse. – Scusa, ci ho dimenticato il tuo mantello. – Matias avrebbe pensato che la ragazza le si sarebbe rivoltata contro, come era nel suo stile, aggredendolo con parole che non avrebbe nemmeno dovuto conoscere, ma non successe nulla di tutto ciò.
Invece si limitò a guardarlo per qualche secondo. – Il mio mantello sarà l'ultimo dei tuoi problemi – disse poi.
– Che vuoi dire?
– Che se certe cose me le avessi dette prima, – intervenne Conor, – forse questa volta sarei stato io a tirarti fuori dai guai. – Anche lui sembrava insolitamente serio, e questo preoccupò Matias più ancora che la pacatezza di sua cugina.
– Ma mi volete spiegare che è successo? – Una morsa gelida di presentimento lo afferrò alle viscere. C'entrava Enyd, sicuramente, ma in che modo?
– È successo che il padre della tua bella è venuto a chiedere la tua testa, e invece ha trovato il tuo, di padre – sentenziò Conor. – Certo che un'idea più stupida non poteva venirti! – Perlomeno, aveva ritrovato un po' del suo tagliente umorismo.
– Cosa? – Mentre lui faceva il giro lungo attorno all'Henge, Maclea era veramente venuto a cercarlo dai suoi? Nell'alone di luce del fuoco più vicino, Matias distinse chiaramente la testa di Oghun Maclea svettare su quelle dei curiosi che sicuramente si stavano accalcando per non perdersi nemmeno una parola della discussione.
– Credo sia il caso che tu vada a dare un'occhiata – suggerì Leyna con una punta di divertita cattiveria nella voce, – prima che quei due pazzi si prendano a botte.
Matias fece per allontanarsi, ma una stilettata di senso di colpa lo fermò. Si slacciò il mantello e lo gettò alla cugina. – Tieni, mettiti questo. Non voglio che tu muoia di freddo per colpa mia. – Poi corse via.
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Loth - Parte Prima: Terra
FantasíaUna valle nascosta tra le montagne, un paradiso in cui la vita è tanto diversa da quella della capitale quanto essa è distante. Enyd e Matias sono due ragazzi innamorati disposti a sfidare tradizioni, rivalità apparentemente insanabili e le forze...