CAPITOLO 6 - II

87 24 24
                                    


La mattina della prima domenica di aprile, Dele ed Enyd percorsero in calesse la via di Piana, dirette a Burns.

– Ti rendi conto che la maggior parte delle ragazze della valle passa tutta la vita con solo due o tre vestiti? – Dele chiacchierava distrattamente, sondando l'umore della figlia.

– Lo so bene, mamma. Hai per caso cambiato idea?

– Ma no, stai tranquilla. – Con tutto quello che ho dovuto fare per meritarmelo... pensò. Non avrebbe immaginato che suo marito si sarebbe rivelato tanto esigente, né che fosse ancora così in forma. La faccenda si era rivelata piacevole, ma faticosa. – Solo mi domandavo se non lo trovavi un po', non so, pretenzioso.

– Papà dice sempre che siamo i più ricchi proprietari della valle, non credi sia un'ottima occasione per dimostrarlo a tutti?

– Al momento siamo anche i più chiacchierati, grazie a te e al tuo fidanzato.

Enyd arrossì. – Tu non l'avresti fatto?

Dele ci pensò su qualche momento. – Scappare, forse si. Finire incinta, non credo proprio.

– Oh, accidenti! – L'ennesima lezione di morale. Se sua madre aveva accolto senza troppe angosce la sua gravidanza, non si poteva dire che non continuasse a giudicarla male, come dimostravano le continue punzecchiature cui la sottoponeva. Enyd lasciò cadere il discorso e si voltò verso la piana, dove contro il verde delle colline spiccavano le chiazze bianche dei meleti in fiore, e fu sollevata quando, in un silenzio ostinato, il calesse imboccò il ponte del Mulino.

Il primo mercato del nuovo anno, dopo che il disgelo aveva riaperto i collegamenti con Logh Chrie, era di solito ricco e vivace. I mercanti risalivano la valle con i loro carretti carichi di frutta e verdura fresche, pesci del lago, vino, sale e spezie, ed anche articoli utili, come carta, oggetti in vimini e rame e tessuti di cotone e seta, facendo a gara per proporre a prezzi scontati ciò che era rimasto nei magazzini durante l'inverno. Con un po' di occhio e di fortuna, era facile fare dei buoni affari.

Non appena messo piede nella piazza del municipio le donne si resero però immediatamente conto che qualcosa non andava per il verso giusto. Il mercato era un appuntamento molto atteso dalla popolazione di Burns, ma quella mattina la piazza, di solito affollata e rumorosa, non ospitava che poche bancarelle attorno a cui si aggiravano una manciata di clienti svogliati.

I mercanti lanciavano qualche richiamo tentando di attirare l'attenzione dei passanti, ottenendo però ben poco successo. Non era ancora mezzogiorno, ma alcuni stavano già riponendo le proprie mercanzie, preparandosi per andarsene.

Dele si avvicinò incuriosita al carretto di un pescivendolo da cui era solita servirsi. – T'arn Oran, – domandò osservando il magro contenuto delle ceste che circondavano il mercante, – il lago ha smesso di dare pesci?

– No, féan Dele – rispose lui con un certo imbarazzo – Ma quello che vede è tutto ciò che mi è rimasto da vendere. Il thane ha imposto un razionamento delle scorte, e la maggior parte del cibo viene acquistato direttamente dall'amministrazione pubblica. Per i profughi – aggiunse con un'aria tra il misterioso ed il rassegnato.

– Profughi? Quali profughi?

– Non avete saputo? – Oran tirò fuori un canovaccio e ci si strofinò le mani mentre aggirava la bancarella. – Il mese scorso il re ha ordinato l'evacuazione delle miniere, e da allora Chrie è diventata, mi perdoni l'espressione, un porto di mare. Ogni giorno, dal nord arrivano migliaia di persone, che si fermano per qualche tempo prima di proseguire per Eas ed oltre, verso sud. – Immediatamente a sud di Chrie il Lago delle Stelle era arginato da una antica morena, da cui il fiume Aran defluiva in rapide e cascate attraverso una profonda e ripida gola, riprendendo poi il suo placido corso una quarantina di miglia più a sud. La città di Eas era la gemella di Chrie ai piedi delle rapide.

Loth - Parte Prima: TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora