Premessa

657 8 0
                                    


Anche se si è consci dell'ineluttabilità del fato, ci si può trovare impreparati. Molti vorrebbero sfuggire al proprio destino, ma è tutto predisposto. Allora siamo senza speranza? Siamo burattini? No. i momenti cruciali arriveranno comunque, ciò che conta è come si reagirà, e quello a cui ognuno è destinato apparirà chiaro.

Jean de la Fontaine disse: "Una persona spesso incontra il suo destino sulla strada che ha preso per evitarlo".

Ed io ho fatto di tutto per evitare questa situazione, per non ritrovarmi mai a vivere questo momento, ma, per quanto io mi sia sforzata, per quanto abbia lottato, per quanto abbia cambiato strada ogni secondo, alla fine, eccomi qui.

Quando sei innamorato di qualcuno, non ti aspetteresti mai di riceve quella chiamata. È il peggior incubo di tutti, è ciò che non vorresti mai, è ciò che più ti spaventa ed è l'unica situazione che sai potrebbe spezzarti per davvero.

Sono davanti alla Caserma dei carabinieri con Lisa, che è accanto a me. Ho ricevuto una chiamata e ora sono qui. Respiro, guardo la mia amica ed entriamo.

Ci sediamo a una scrivania e il comandante è di fronte a noi, dall'altra parte della scrivania

«Signora Wyatt, abbiamo trovato la macchina di suo marito. La riconosce?»

e mi passa una foto. La prendo con le mani tremanti e la osservo, senza redarguirlo per come mi ha chiamata. Se avessi voluto annientare la mia persona, forse avrei cambiato cognome, ma non lo farei mai. Io sono io, sposata o no, rimango il solito pezzo di ghiaccio che sono sempre stata, o forse no? C'è qualcosa che potrebbe farmi sciogliere del tutto? Che potrebbe distruggere le mie difese? Che potrebbe annientare tutto ciò che sono? Sto farneticando come sempre, ma i pensieri stanno andando a mille all'ora e cerco di rimanere nella mia fortezza, per evitare di sgretolarmi, qui, sul posto.

«può darsi che sia la sua. Lui dov'è?» domando, guardandomi intorno, per cercarlo

«la targa corrisponde. C'era anche un cadavere all'interno» dice con voce compassionevole

«e cosa ci faceva un cadavere nella macchina di mio marito?» chiedo, senza riuscire a fare due più due, al momento

«Signora, mi dispiace molto dirglielo, ma il DNA corrisponde a quello di suo marito»

tutto si spegne. Tutto si fa buio, tutto muore dentro di me. Lisa mi stringe la mano sul tavolo, ma non riesco a guardarla

«dov'è? Voglio vederlo? Dov'è?» urlo con la voce spezzata e disperata

il comandante scuote la testa e dice sottovoce

«non può vederlo»

«no no no no» grido, passandomi le mani tra i capelli e scuotendo la testa «è mio marito! È un mio diritto vederlo! Voglio vederlo! Devo vederlo!» singhiozzo e le lacrime mi offuscano gli occhi.

Il tizio guarda Lisa, facendole un cenno con la testa, che non capisco, e lei mi scuote la mano per farsi guardare

«sister, guardami» dice, ma non riesco neanche a muovere la testa «sister guarda me!» e mi tira il braccio. La guardo e mi bisbiglia con gli occhi tristi

«mi dispiace tanto, sister» mi abbraccia e piango ancora di più, ancora più forte.

Continuo a ripetere «devo vederlo! Per l'ultima volta, devo vederlo. Come faccio a non vederlo più?» lei mi accarezza i capelli e bisbiglia "shhh", mentre i miei spasmi aumentano.

Il mio cuore si è rotto, spezzato. Tutto è buio, tutto è morto dentro di me. Tutto è stato sostituito da un dolore assurdo, il più forte che avessi mai provato.

"se tornassi indietro, cosa cambierei?" risuona nella mia testa. Probabilmente, se avessi agito diversamente, se le cose fossero andate in un altro modo, se anche solo un dettaglio fosse stato diverso, non mi ritroverei qui. Ripenso a cosa avrei potuto fare di diverso, cerco di pensare al momento in cui tutto è iniziato. È stata una reazione a catena, ogni istante ha contribuito a portarmi a questo momento.... Ma qual è stato l'inizio della fine?

Winston Churchill disse: "Più si riesce a guardare indietro, più avanti si riuscirà a vedere".

Ci sono momenti che possono determinare il corso di un'intera esistenza: a volte durano frazioni di secondo, a volte no.

Era il giorno del mio matrimonio....

Io e Te. Terzo capitoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora