Io e Te. Terzo capitolo

Agosto

FEDERICA

Qualcuno ha detto che l'amore è dare ad una persona la possibilità di distruggerti, ma confidare nel fatto che non lo faccia.

E se lo facesse? Vorrebbe dire che non ti ama? secondo me, non si può pretendere tanto dalle persone, altrimenti nessuno si comporterebbe mai come dovrebbe e, siccome siamo umani e sbagliamo, chi più chi meno, asserire, con assoluta certezza, che se una persona ti ama non ti farà mai del male è una cazzata universale. O, forse, mi fa sentire meglio pensarlo, perché se così non fosse, significherebbe che la persona con cui ho scelto, deliberatamente, di passare il resto della mia vita è un sociopatico che vuole uccidermi nel sonno.

Si dice che un fulmine non cada mai due volte nello stesso punto, è una cosa che capita una sola volta nella vita, ma non a me, visto che mi sento un parafulmini e che non esiste un mese senza che un cataclisma irrompa nella mia vita, distruggendola. I fulmini colpiscono più volte, e chi ha detto il contrario, non ha mai vissuto la mia vita.

Anche se sembra di continuare a provare quello shock molto spesso, prima o poi, il dolore scompare, lo shock svanisce. Infatti, sono riuscita a superare tutto il resto, tutto ciò che è successo da due anni a questa parte, ma ora il dolore è insopportabile. Lo so che, prima o poi, cominci a guarire, a riprenderti da qualcosa che non hai neanche visto arrivare, visto che sono sposata con un coglione che è allergico alla verità e ama solo i segreti e i sotterfugi. Ma, a volte, le probabilità sono a tuo favore. Se sei nel posto giusto, al momento giusto, puoi ricevere un colpo tremendo e avere ugualmente la possibilità di sopravvivere. So bene che sopravvivrò, che andrò avanti, che supererò anche questa, il fatto è che non ne ho voglia, è che sono stanca e non penso di meritarmi una vita così difficile.

Tutto ciò che non fa, è riconducibile alla sua cronica ossessione di proteggermi dal male; non si è reso ancora conto che lasciandomi all'oscuro, mi mette ancora più in pericolo, perché non sono preparata e schivare un colpo quando non so da dove arriverà, e dubito che esista qualcuno che lo sia. Il suddetto colpo può solo farti finire al tappeto.

Non facciamoci prendere dal panico, e non acceleriamo le cose. Per trovare una soluzione, mi è stato insegnato, bisogna andare con ordine....

Dopo che l'hanno portato via in manette, il giorno del nostro matrimonio, non sono stata in grado di muovermi per due giorni, finchè le mie amiche mi hanno letteralmente trascinata a casa, dove ho incontrato Fred e Josè.

Mi hanno raccontato che qualcuno dell'ospedale di Londra ha falsificato delle transazioni di milioni di sterline, usando il nome di Ric. Quando lui stesso ha denunciato la frode, la polizia inglese ha fatto delle analisi grafologiche e ha scoperto che la firma era autentica, aprendo, così, un caso, proprio contro colui che aveva denunciato l'illecito. In parole povere, rischia dieci anni di carcere, a meno che non si trovi il colpevole e le prove che scagionino Ric. E, dopo essermi ripresa dallo shock, ho deciso che volevo partecipare alle indagini, volevo aiutare ed escogitare un piano, visto che per tutti è colpevole e che, quindi, la polizia non sta facendo nulla per dimostrare il contrario.

Non ho potuto vedere Ric per un mese, mese che ho passato al mare con Lisa e i bambini perché era troppo difficile rimanere a Milano ed essere costretta a stare senza di lui. La sua famiglia, da dopo il matrimonio, è svanita nel nulla, e l'hanno lasciato in balia di se stesso, perché era un'onta, il fatto che uno dei componenti del loro assurdo clan fosse stato arrestato. E poco importa se loro hanno pagato donne perché abortissero, o assistenti sociali perché facessero sparire un bambino e chissà che altro... No, l'onta era mio marito che, ingenuamente, si era auto denunciato, non sapendo che, colui che l'aveva incastrato, di certo, non aveva organizzato la frode in un giorno, ma, probabilmente, l'aveva orchestrata per far sì che quando fosse esplosa, la colpa ricadesse su quel cretino di mio marito.