Capitolo 4

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1 mese dopo...

POV Ana

E' passato un mese da quella sera, non ho più visto ne sentito Linc, mi sono trasferita a tempo pieno a casa di Christian, dopo quella sera non riuscivo a rimettermi in piedi, ad ogni minimo rumore sobbalzavo, ad ogni squillo del telefono mi irrigidivo, pensando sempre che fosse lui e che sarebbe tornato a finire quello che aveva iniziato. Così Chase, consigliato da Taylor, la guardia del corpo di Christian e da Christian stesso, hanno ritenuto fosse più giusto per me stare lontana da casa e vivere almeno per il momento sotto stretta sorveglianza. Inutile dirvi quanto questa situazione per quanto irreale, avesse i suoi vantaggi. Christian per la prima settimana non mi ha mai lasciato sola, anzi, lavorava da casa e passava sempre del tempo con me, anche solo a stare seduti sul letto in silenzio. Non si lamentava, o almeno cercava di non lamentarsi quando rifiutavo qualsiasi tipo di cibo, persino i miei piatti preferiti. Avevo talmente lo stomaco chiuso che solo all'idea di mangiare mi veniva la nausea. Poi piano piano grazie all'aiuto di Gail, la governante di Christian, sono riuscita a riprendermi e a mangiare. Mi ha accudito come se fossi sua figlia, mi aiutava a lavarmi, ad asciugarmi i capelli e io godevo in pieno di quelle attenzioni, che nonostante Ray non mi facesse mai mancare, non erano la stessa cosa se a farle era una mamma.

Christian è partito da due giorni per New York, doveva concludere un importante affare con una azienda impegnata nel campo delle energie rinnovabili, avrà provato a spiegarmi cosa sarebbe successo con l'acquisizione dell'azienda ma alla prima parola mi sono persa, ero troppo concentrata ad ammirarlo, a notare come gli luccicavano gli occhi quando parlava del suo lavoro, a come gli si formava una piccola fossetta tra le sopracciglia quando si accorgeva che io non gli prestavo per nulla attenzione. All'inizio non voleva andare perché non voleva lasciarmi sola ma alla fine sono riuscita a convincerlo che qui a casa sarei stata al sicuro e che Gail o Chase mi avrebbero tenuto compagnia. Oggi è il 12 Agosto, il giorno del mio compleanno e non so perché ma vorrei tanto che Christian fosse qui con me a festeggiarlo. Mi alzo da letto per farmi una doccia rigenerante e perché no magari potrei chiamare Mia e chiederle di andare per negozi, potrei comprare qualcosa a Christian per ringraziarlo di quello che fa per me.

POV Christian

Sbuffo, sono nel letto e anche stanotte non ho chiuso occhio. Mi manca da morire Anastasia, anche se lei non lo sa, la notte mi sveglio per andarla a vedere dormire, se mi scoprisse mi prenderebbe per un maniaco ma non posso farne a meno, ha smesso persino di avere gli incubi. Ho incaricato Taylor e Chase di aumentare la sicurezza a casa, e di mettere altre due guardie del corpo a sorvegliare Anastasia, la prudenza non è mai troppa dato che Linc è a piede libero. Purtroppo Chase non aveva potuto incriminarlo per tentata violenza, perché a detta sua, Anastasia non doveva essere gettata in uno scandalo che l'avrebbe distrutta ancora di più. Su questo ha ragione ma non posso starmene così con le mani in mano. Vorrei tanto poter finire quello che Chase ha interrotto ma poi penso che finirei in carcere e non potrei più stare con il mio angelo, quindi purtroppo per me devo desistere da questo istinto omicida. Da quella sera Linc è scomparso ed Anastasia sembra riprendersi bene. Mia, Kate,Elliot e i miei genitori le hanno fatto visita, sono gli unici a sapere che cosa stava succedendo ma non chi era il soggetto, sarebbe stato un brutto colpo per Kate e Anastasia non voleva ferirla. E' una grande donna, nonostante sia lei quella ferita, si preoccupa sempre degli altri prima di se stessa.

Il mio telefono squilla e senza neanche guardare il mittente della chiamata rispondo in maniera scorbutica «Grey» «Dormito male Christian?» e la sua risata cristallina mi fa battere forte il cuore «Anastasia ti prendi gioco di me?» «Non potrei mai farlo Mr Grey» e la sua risata in realtà conferma il mio pensiero «Volevi dirmi qualcosa Ana?» «Si beh ecco, sai, insomma..» e io rido, nonostante tutto si vergogna ancora a chiedermi qualcosa «Non ridere, lo so che sembro una bambina» «Una bellissima bambina» «adulatore! Comunque siccome oggi è il mio compleanno, ecco volevo sapere se potevi darmi il numero di Mia, volevo invitarla ad uscire con me al centro commerciale, sai per fare un po' di shopping, ultimamente indosso solo le tue magliette...» e queste ultime parole le pronuncia in un sussurro, come se fosse una cosa strana per lei indossarle «Ma a non dispiace mica sai? E poi lasciami dire che stanno meglio a te che a me» «Che sei Christian Grey! Allora posso uscire con lei?» «Certo ti mando il numero via messaggio, a patto che con te venga Chase.» So che ha alzato gli occhi al cielo, non smetterà mai di contraddirmi «Va bene, ma non succederà nulla tranquillo. Vado a fare colazione, Mrs Jones ha cucinato tante prelibatezze. Ciao Christian.» Sto per risponderle quando mi ha chiuso il telefono in faccia, che donna dispettosa. Ma aspetta ha detto che oggi è il suo compleanno? E allora che diavolo ci faccio ancora qui a New York? Chiamo Taylor questa cosa è inammissibile, nessuno festeggia da solo il proprio compleanno «Prepara il jet. Torniamo a casa». Ma prima di tutto devo comprarle un regalo e già so cosa farle.

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