Capitolo 10

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#Angela

Mi svegliai completamente senza un briciolo di forza, solo dopo pochi minuti mi accorsi che non ero nel mio letto non ero a casa mia, mi guardai intorno ed ero da sola in quella che sembrava la stanza di un ospedale, guardai il mio polso con un ago dentro che seguii con lo sguardo il filo che portava ad un lavaggio..Cosa mi stava succedendo?IL MIO BAMBINO
Mi toccai la pancia ormai incisa da una cicatrice, vuol dire che mio figlio era nato, il mio piccolino era con noi finalmente, sorrisi guardando la mia pancia aspettando con ansia che qualcuno entrasse da quella maledetta porta e mi portasse il mio bambino.
Non sapevo Francesco dove fosse finito, mi aspettavo che stesse qui nella camera accanto a me ma non era così, mi mancava, volevo vederlo, volevo abbracciarlo!
Mi girai per vedere se avevo il telefono ma nulla, c'erano solo medicine e bottiglie d'acqua..

#Francesco

Ero fuori quella porta che non avevo il coraggio di aprire, non sapevo che spiegazione potevo dare, non sapevo come iniziare un cazzo di discorso dove potevo dire che mio figlio anzi nostro figlio fosse morto.
Mi sentii stringere la spalla e alzai lo sguardo trovandomi davanti Riccardo.
Riccardo:Entra, guardala negli occhi e tutto uscire con spontaneità anche se è difficile, ma devi farlo, deve sapere tutto quello che è successo, gli farà male, si sentirà di morire ed avrà bisogno di te come non mai, quindi apri questa porta e va da tua moglie.
Senza dire una parola lo abbracciai e per quanto potesse far male sapevo che tutto quello che aveva detto era la pura verità, dovevo farcela per lei, per me e per noi.
Riccardo:Vai, noi siamo qui!
Si staccò e andò via facendomi cenno di entrare, così piano entrai sperando di trovarla mentre dormire ma invece la ritrovai li su quel letto che si guardava intorno mentre sorrideva, come avrei potuto rovinargli quel sorriso?Era convinta che nostro figlio era nato e che stava bene, mi ritrovai i suoi occhi addosso!
Angela:Amore
Io:Ehi
Mi sentivo un nodo in gola, non ero me stesso.Chiusi la porta alle mie spalle ed andai verso di lei, gli baciai la tempia mentre mi fece spazio accanto a se, mi sedetti sul letto difronte a lei e la guardavo negli occhi senza dire una parola, la mia mente non elabora nulla!
Angela:Cosa è successo?
Nulla non parlavo, come se ogni cellula, muscolo o altro si fosse congelato, la mia mente era incapace di reagire, era incapace di formulare una cazzo di lettera, parola o frase.

#Angela

Conoscevo Francesco e sapevo che qualcosa non andava, non si era mai comportato così nemmeno quando litigavamo, il cuore iniziava a battermi forte, quasi come se volesse uscire fuori dal petto, in cuor mio sapevo che riguardava mio figlio ciò che voleva dirmi, sapevo che era successo qualcosa e anche di molto grave, era lì come se fosse una statua che non parlava quasi respirava, in vita mia non lo avevo mai visto così e questa cosa mi metteva terrore perché mi faceva pensare al peggio, sapevo che non portava a niente di buono..
Io:Si tratta di nostro figlio vero?
Vidi Francesco incupirsi più di quanto già lo era, iniziai a ad alzare la voce per farmi dire ciò che era successo, gli urlavo contro ma non parlava, non usciva una sola parola dalla sua bocca.
Non ce la facevo più stavo andando di matto, Francesco non si muoveva mi guardava solo impietrito incapace di parlare.
Io:FRA CAZZO PARLA
Mi stavo per sentire male, lo guardai e nel nulla scoppiò a piangere e mi abbracció, mi stringeva fortissimo quasi da farmi mancare il respiro, la mia mente iniziò ad elaborare e capii cosa fosse successo, tutte la felicità, tutte le certezze e tutto il mondo mi cadde addosso nel nulla, iniziai a vedere tutto ombrato e mi accorsi che stavo piangendo solo quando mi sentii piccole gocce che cadevano sulle braccia, mio figlio non c'era più, mio figlio era morto, cercai lo sguardo di Francesco come se cercassi conferma di ciò che pensavo e Francesco mi fece cenno di sì con la testa, capendo subito cosa cercavo di dirgli, mi alzai e inizia a buttare tutto ciò che mi capitava davanti per aria e urlai, Francesco mi urlava di smettere ma non ascoltavo nulla, non vedevo nulla, avevo un vuoto dentro che non poteva essere colmato con nulla.

#Francesco

Non la riconoscevo sembrava una pazza, ma chi poteva biasimarla?Avevamo perso nostro figlio e io avevo avuto una reazione simile a lei, non riuscivo a fermala, i ragazzi erano fuori che bussavano alla porta ma non potevano entrare, avevo chiuso alla porta e non li lasciavo entrare era una cosa nostra e dovevamo farcela io e lei da soli, mi avvicinai con lei e con forza la tirai verso di me e l'abbracciai più forte di prima, si lasciò andare e cademmo entrambi a terra e pianse, pianse fino a non avere più lacrime, era sfinita, sapevo che non l'avrebbe superato, la conosceva e questa cosa l'aveva uccisa..Questa cosa ci aveva ucciso...non sapevo se ne saremmo usciti interi da questa cosa..

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