Capitolo 19

103 11 1
                                    

#Angela

Aprii gli occhi con la paura che fosse tutto un sogno e invece no, me lo trovai li con gli occhi socchiusi che continuava a baciarmi senza smettere e mi stringeva come mai aveva fatto in vita sa, come se avesse paura di lasciarmi andare e forse in cuor mio nemmeno io volevo che mi lasciasse andare ma nel nulla mi passarono immagini passate davanti agli occhi e mi staccai scappando da quella passerella non guardandomi indietro.

Carmen:Angela dove vai?

Non feci caso a nessuno e continuai a correre ma con i tacchi non era così facile così mi fermai un secondo per togliermi le scarpe e mi accorsi che Francesco mi stava seguendo che stava correndo anche lui ma è sempre stato più veloce di me, ma continuai a correre non facend caso alla mia faccia colma di lacrime e alle mie gambe che stavano per cedere, nella mia mente le immagini di quel bacio, quelle labbra, le sue braccia, il suo profumo, i suoi tatuaggio, lui semplicemente lui, mi girai di scatto e lo vidi correre mentre urlava di fermarmi, c'era una parte di me che voleva fermarsi mentre l'altra continuava a correre e non sapevo a chi dare ascolto e per guardare Francesco inciampai in un ramo e caddi come una cretina cercai di alzarmi ma mi ero slogata una caviglia e come solito Francesco era veloce come un fulmine e mi aveva ragiunto.

Francesco: Ti prego non scappare, non scappare di nuovo da me.

Lo fissai senza dire una parola solo con le lacrime che mi rigavano il volto e non per il dolore alla caviglia ma per il dolore fortissimo che avevo appetto che ormai era abitudine da mesi e mesi, ero immobile, ogni mio pensiero , ogni mia parola, ogni mio arto era bloccato ero persa in quegli occhi marroni e si sa che quando inizi a vedere un mare in un paio di occhi marroni sei fottuta ed io l'ho sempre saputo, dal primo momento in cui ho incontrato il suo sguardo.

Francesco: Parlami amore mio, ti prego.

Sentivo le sue mani sulla mia guancia, quel calore che non sentivo più e che mi mancava cazzo se mi mancava, lasciai cadere la guancia nella sua mano e un accenno di sorriso illuminò il suo viso, cazzo quanto era bello quando sorrideva, mi ha semore fottuto quel sorriso, ha un sorriso stupendo per non parlare della risata che ha, come ho fatto ad andare via da l'unica cosa che può farmi stare bene? Come ho fatto tutti questi mesi senza di lui, senza le sue mani, senza il suo sorriso, come ho fatto?

Lo guardai negli occhi e d'istinto mi fiondai nelle sue braccia che subito si chiusero intorno a me senza perdere nemmeno un secondo, dopo mesi mi sentivo al sicuro, dopo mesi finalmente mi sentivo a casa, perchè lui per me è sempre stato casa, le sue braccia sono sempre state il mio scudo.

Francesco:Amore mio, amore mio, finalmente!

Mi mise una mano sotto il mento e mi alzò il viso lentamente per poi posare le sue labbra sulle mie, quelle labbra calde e mie, la sua lingua si impossessò della mia bocca e io lo lasciai fare, mi lasciai andare a lui come sempre, lo strinsi forte e il mio cuore quasi usciva dal petto, ero fottuta sapevo che non avrei mai più potuto allontanarmi da lui.

#Francesco

Quando ha imparato a correre così veloce cazzo, quando la portavo a correre con me dovevo tirarmela e ora sembra un fulmine e per di più con i tacchi.

La vedo cadere a terra e subito dopo mantenersi la caviglia, cazzo si era fatta male per girarsi e guardare me, nel nulla la raggiungo e la vedo li che mi fissa senza dire alcuna parola, cazzo quanto poteva essere bella? Mi abbasso li vicino a lei e cerco di avvicinarmi a lei e di parlagli ma niente è immobile, l'accarezzai il viso e vidi che si addolcì, che si lasciò andare a me e d'istinto sorrisi perchè mi era mancata da morire e non credevo ai miei occhi che ora era li tra le mie mani.

Nel nulla si fiondò nelle mie braccia e io come sempre chiusi le mie braccia attorno a lei come uno scudo, cazzo quanto mi erano mancati i suoi abbracci, quanto mi era mancata lei, la stringevo fortissimi e avevo paura di lasciarla andare, paura che andasse di nuovo via da me. Dovevo baciarla non resistivo più, appena toccai le sue labbra il mio cuore impazzì e anche il suo, si sentivano i nostri cuori battere insieme ed era la cosa più bella dopo tutti questi mesi, finalmente era di nuovo mia, quasi avevo paura di aprire gli occhi e accorgermi che era tutto un sogno ma invece no, è la perfetta realtà, la nostra realtà.

La mia battaglia era finita, quella battaglia contro me stesso, con il mio cuore e con la mia ente che portavano tutto a lei, in questi mesi ho pravato il veleno vero, però è stata una battaglia che valeva la pena combattere perchè lei è di nuovo qui. Finalmente potevo semtire di nuovo il suo profumo, quel profumo che mi rimaneva addosso per tutta la giornata anche dopo averla abbracciata solo per due minuti, quel profumo che conoscerei tra mille.

Io: Vieni con me, andiamo.

Angela: No, andiamo al mio albergo perchè ho bisogno di cambiarmi, devo togliermi questo vestito scomodissimo.

Io: Sei stupenda con questo vestito addosso, ma dai andiamo che così metti anche un paio di scarpe comode.

Angela: Esattamente, ecco perchè odio i tacchi.

Mostrò i tacchi che aveva nelle mani e sorrise, cazzo sembrava una bambina, amavo quando faceva quel sorriso e nessuno capirà mai quanto mi è mancata questa stupenda ragazza che ora è di nuovo davanti a me, fermai un taxi e ci mettemmo dentro diretti verso l'hotel di Angela, durante il tragitto in macchina Angela cercò la mia mano che subito gli feci trovare e la strinsi con la sua, quanto mi era mancata questa sensazioni di stringere le sue mani, mani che erano fatte apposta per me, combaciavano alla perfezione.

Il taxi ci fermò proprio l'hotel, lo pagai e poi diedi una mano ad Angela a scendere perchè gli faceva ancora male la caviglia, entrammo in ascensore e aspettamo di salire al settimo piano, una volta arrivati Angela prese le chiavi ed entrammo in camera, era enorme a differenza di quelle che avevamo preso noi, la aiutai a stendersi sul letto e poi mi sedetti accanto a lei.

Angela: Finalmente un letto, quanto cazzo fa male sta caviglia.

Io: Dai vado a prenderti un po di ghiaccio.

Angela: Si, per favore.

Io: Tu resta qua, non fare scherzi per favore.

Angela: Forse non hai capito che io non ti lascio più.

Io: Ti amo Angela, ti amo da morire e senza di te non sono nessuno.

Angela: Ti amo anche io Fra.

Non resistetti e la baciai, un bacio che subito divento più intenso, la feci stendere sul letto piano mettendomi accanto a lei mentre la baciavo con tutta la voglia che avevo in corpo, scesi a baciargli il collo e la vedi socchiudere gli occhi, sorrisi intintivamente e iniziai a mettergli le mani sotto la maglia togliendola subito dopo mentre ci guardavamo negli occhi senza mai abbassare lo sguardo, occhi pieni di amore, voglia, passione ma sopratutto occhi felici finalmente, in pochi minuti i nostri vestiti erano a terra mentre entravo piano dentro di lei, socchiusi gli occhi a quella sensazioni piacevole che solo lei sapeva darmi, quanto mi era mancata, mi era mancato stare così con lei, sentirla mia, diventare una sola persona con lei e darci tutto l'amore di cui avevamo bisogno specialmente ora.

Io: Mi sei mancata da morire.

Angela: Anche tu, troppo.

Intrecciai le sue dita alle mie mentre entravo e uscivo da lei lentamente, la guardai negli occhi mentre aumentavo il movimento e vedevo come si mordeva il labbro, appena sentii il mio nome uscire dalle sue labbra venni. Mi accasciai sul suo petto sudato e ancora ansimante mentre continuavo a dirgli quanto l'amavo, restammo così per vari minuti poi mi vestii per andare a prendere quel famoso ghiaccio di cui aveva bisogno Angela.

Un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora