Capitolo 14

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Dopo tre mesi

#Angela

Erano passati vari mesi da quando ero in Spagna, avevo trovato casa, avevo degli amici e la cosa più importante un lavoro che davvero amavo, avevo iniziato a lavorare nel mondo della moda ed ero riuscita finalmente a creare una mia collezione che avevo chiamato "Be alright." Credo che non ci siano parole migliori dopo tutto quello che avevo passato, mi sembravano le parole giuste e infatti mi avevano dato tanta forza ma mentirei se dicessi che non pesavo anche a Francesco, che non mi mancasse oppure che non lo amavo più, era sempre nella mia mente e a volte con un contatto falso andavo a vedere cosa pubblicava sui vari social e vedevo che stava molto meglio, che insieme ai ragazzi finalmente aveva iniziato il tour e ogni tanto vedevo dei video che pubblicavano varie fan e vedevo come sorrideva e si divertiva con i ragazzi e le fan, mi faceva bene sapere che finalmente anche lui stava meglio anche se non ero li con lui sapevo che stava in buone mani, sapevo benissimo che gli amici non lo avrebbero abbandonato come avevo fatto io, sapevo che se aveva bisogno di qualcosa loro non si sarebbero tirati indietro.

Ero in agenzia a lavoro e dovevo avere un colloquio con il mio capo per vedere le ultime bozze dei vestiti e finalmente metterli in vendita se gli sarebbero piaciuti, l'ansia mi stava letteralmente divorando e cercavo in ogni modo di distrarmi, andavo avanti e indietro dal suo ufficio come se fossi una pazza e il tempo sembrava non passare mai, dopo una mezz'ora finalmente mi chiamò e subito mi precipitai nel suo ufficio.

Io: Salve Carmen!

Carmen: Angela, vieni siediti!

Mi andai a sedere sulla sedia difronte alla scrivania e gli diedi le bozze che subito guardò attentamente senza dimostrare alcuna emozione sul volto mettendomi solo più ansia.

Carmen: Sono gli ultimi capi, giusto?

Io: Si sono gli ultimi, gli altri già sono pronti bisogna solo metterli in vendita se sei ancora convinta.

Carmen: Assolutamente si e voglio anche questi in commercio, quindi falli preparare e subito dopo prepariamo una bella sfilata di moda per iniziare le vendite ed ovviamente ti occuperai tu di tutto questo, io vedrò solo la location.

Io: Cosa? Davvero?

Carmen: Sai che non scherzo mai quando si tratta di lavoro, tu invece sei sempre dell'idea di non mettere il nome completo sulla collezione?

Io: Si, metteremo solo le iniziali, come il logo che ti feci già vedere.

Carmen: Allora perfetto, porta questi in fabbrica con le stoffe che hai scelto e poi ritorna qui che ti dirò il nome e il luogo della location in modo che subito puoi metterti a lavoro per preparare il tuo evento.

Io: Va bene, vado subito.. Carmen davvero non so come ringraziarti stai realizzando il mio sogno.

Carmen: Non devi ringraziare me, ma te stessa.

Sorrisi e lasciai l'ufficio dirigendomi alla fabbrica con le bozze dei miei vestiti, non potevo crederci che la mia collezione era pronta e che l'avrei messa in commercio in poco tempo, avevo realizzato un sogno alla quale avevo smesso di crederci molto tempo fa.

F

Come già detto ero diventato lo stronzo di anni fa, quello che ad ogni concerto si portava una ragazza diversa in stanza facevo i cazzi miei e le mandavo via, ma era più forte di me vedevo Angela in ognuna di loro, vedevo gli occhi di Angela in tutte loro e credo di averle chiamate anche con il suo nome a volte ma non potevo farci niente, per quanto tempo fosse passato il mio amore verso di lei non era diminuito ne anche un poco e stavo sfogando il dolore in questo modo anche sapendo che era sbagliato, sia per me che per quelle ragazze che forse si credevano avere qualcosa in più.

I ragazzi provano a parlarmi e farmi cambiare e magar riportarmi indietro ma era inutile, stavo meglio questo è vero ma il dolore c'era sempre e purtroppo il mio modo per colmarlo era quello come facevo prima di incontrare lei. Avevo provato a cercarla ma non ho mai trovato nulla, avevo provato a partire per la Spagna ma sono stato fermato perchè ormai era iniziato il tour, non sapevo come riportarla da me e forse ci avevo perso anche le speranze che un giorno sarebbe tornata da me.

Ero in hotel a preparami per il concerto e indossavo la prima maglia che mi aveva regalato Angela, e sorrisi al pensiero di quanto era timida all'inizio quando doveva dirmi o darmi qualcosa, finii di preparami e raggiunsi i ragazzi.

Alessio: Allora? Tutti pronti?

Ci mettemmo a urlare tutti come nostro solito e poi entrammo in scena con le urla delle fan ed era sempre una gioia suonare, è sempre stato questo il mio mondo. Ma alla fine in ogni canzone, in ogni minima nota per me c'era solo lei, pensavo sempre di vederla tra le fan come ha sempre fatto lei ad urlare e ridere come una bambina, Dio quanto mi mancava nessuno poteva capirlo. Il concerto finii e dopo poco raggiungemmo le fan per fare quattro chiacchiere e foto, e da stronzo cercai una ragazza per colmare le mie mancanze, aspettai che le altre fan andarono via e poi portai con me in camera la ragazza che subito era caduta alle mie smancerie.

A

Ero di ritorno dalla fabbrica dopo avergli mostrato le bozze e e varie stoffe che dovevano usare, ero di nuovo in agenzia a sbrigare alcune cose mentre aspettavo che Carmen mi chiamasse per dirmi la location, i tempi erano un pochino alle strette perchè era una collezione estiva e doveva uscire presto altrimenti non avremmo fatto in tempo, ma già gran parte della collezione era pronta, Mi chiamò Carmen e subito andai nel suo ufficio.

Io: Eccomi, posso?

Carmen: Entra entra, siediti!

Feci un passo in avanti e dopo aver chiuso la porta alle mie spalle mi andai a sedere come avevo fatto prima, aspettai che sbrigasse delle cose e poi iniziammo a parlare,

Carmen: Allora, visto che ci abbiamo lavorato tanto, anzi ci hai lavorato tanto a questa collezione e hai messo tutta te stessa e giusto che cose vadano fatte alla grande per far andare le cose nei migliori dei modi, sai che la città della moda si trova in Italia cioè Milano e sai anche che li sicuramente la collezione andrà a gonfie vele.

Quando sentii Italia e Milano persi un battito, ciò voleva dire che dovevo ritornare da dove ero scappata, dovevo ritornare dove avevo molta probabilità che lui mi avrebbe trovata e dove lo avrei potuto incontrare ma forse in cuor mio era quello che volevo e sapevo anche che in un modo o in un altro non potevo tirarmi indietro.

Io: Quindi stai dicendo che dobbiamo andare a Milano?

Carmen: Esattamente e tutto deve essere pronto esattamente tra un mese, credi di farcela?

Io: Ci riuscirò senza alcun dubbio, tra un mese sarò tutto pronto.

Carmen: Ecco perchè ho scelto te, perfetto quindi mettiamoci subito a lavoro, già sai tutto quello che devi fare e sai che mi fido ciecamente di te.


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