4

124 17 17
                                    

Sulla strada per Tombstone non c'era nulla a parte il deserto. Ogni tanto spuntava una vecchia catapecchia che risaltava come una mosca in una saliera. A parte quello solo sabbia, mesquite e cactus. Il sole era sprofondato di una buona metà sotto la linea dell'orizzonte e sembrava uno spicchio d'arancia. La notte calava. Il paesaggio assumeva tinte fosche e una luce crepuscolare si stendeva sul mondo.

Red osservava il paesaggio con il viso riparato dietro la schiena del gigante. Ripper guidava e pensava al suo vecchio, al suo sguardo severo e indurito dall'alcool, alla lucida follia dietro gli occhi scuri ed alla bottiglia di Johnnie Walker ai piedi della poltrona sulla quale si stravaccava. Alla tv accesa, a volte senza audio, perché la testa gli doleva e a quella volta che si era scolato l'ultimo sorso e aveva lanciato la bottiglia contro lo schermo, furioso perché Ripper aveva osato rivolgergli la parola mentre andava in onda uno dei suoi programmi preferiti. Dopo aver mandato al cimitero la tv, si era alzato con un grugnito e aveva urlato a Ripper di andare a fare in culo e di chiudere il becco, chiuderlo una buona volta o ci avrebbe pensato lui a chiuderglielo per sempre.

Red interruppe i pensieri del gigante battendogli una mano sull'ampia schiena. Ripper trasalì appena, guardò nello specchietto retrovisore e vide che Red gli indicava qualcosa puntando l'indice nodoso. Seguì la direzione del dito e vide un cartello stradale che indicava la svolta per Tombstone.

«Ci siamo», gracchiò Red.

Sorrideva come un bambino che veda le luci in lontananza di un parco giochi. Ripper non pensava che un vecchio potesse assomigliare tanto a un marmocchio. Quel sorriso gli sarebbe rimasto impresso nella memoria per tutta la vita come una cicatrice interiore, impossibile da vedere per chi non sapesse dove cercarla. Quel tipo di ferite che sono negli occhi di un uomo, imprigionate come l'immagine in uno specchio.

«Credi che gli piacerò?» domandò Red.

Ripper si sorprese di sentire una domanda del genere. Red non sembrava esattamente tipo da preoccuparsi del giudizio altrui.

«Mi prendi per il culo? Hai più palle di un flipper e di un biliardo messi assieme», rispose Ripper.

Red gracchiò una risata.

«E poi stavi con Jim il fottuto Fortune. Vedrai che ti faranno una cazzo di statua.»

Il sorriso di Red si ampliò, raggiungendo le proporzioni di quello dello Stregatto di Alice. Ripper lo vide dallo specchietto laterale e non poté fare a meno di ridere. Red se ne accorse e si unì a lui.

Quando imboccarono la rampa di uscita ridevano come due amici di vecchia data.


L'ombra degli AngelsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora