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Sollevò le palpebre. La vista era appannata come se d'improvviso gli occhi avessero perso diversi decimi. Alzò il mento ma lo sforzo sembrò troppo arduo, e allora lo lasciò ricadere sul petto. Sbatté le palpebre in rapida successione e il mondo iniziò ad acquistare il solito nitore.

La prima cosa che vide fu il segmento di fune che girava attorno al busto. La seconda, quando alzò il mento, fu Ryder che sorrideva.

«Il pupo si è svegliato.»

Risate come se provenissero da invisibili altoparlanti. Ripper si guardò intorno e si rese conto che tutti gli Angels erano lì riuniti.

«Hai preso una bella botta, fossi in te resterei seduto», fece Ryder, scatenando un'altra salva di risa.

Ripper provò a muoversi e non ci riuscì. La pressione della corda sul petto era troppo forte. Guardò in basso, vide due gambe di legno e capì che era seduto su di una sedia, di quelle che erano nella casa patronale.

«Sei stato stupido a venire», disse Ryder. «Il vecchio è cibo per i coyote. E fra poco lo sarai anche tu.»

Ripper farfugliò qualcosa.

«Come dici?» chiese Ryder, mettendo una mano a coppa accanto all'orecchio e sporgendosi in avanti, il sorriso che gli arrivava ai lobi delle orecchie.

«Chi è stato a colpirmi?»

«Fossi in te userei il tempo che mi resta per raccomandare l'anima al dio dei bikers.»

«Chi è stato?»

«Sono stato io.»

Un tizio grande e grosso si fece avanti. Ripper gli diede un'occhiata e non si meravigliò che fosse riuscito a sopraffarlo: era un colosso. Non enorme quanto Creeper, ma ci andava vicino. La maggior parte della carne che si portava appresso era costituita da muscoli guizzanti.

«Hunter, ti presento Louis», fece Ryder. «È un novellino, ma si è già guadagnato la mia fiducia. E dopo stasera prevedo grandi cose per lui.»

Ripper si soffermò a guardare il biker al fianco di Ryder. Aveva l'assurda sensazione che avrebbe dovuto conoscerlo, sebbene sapesse di non averlo mai visto prima. Era giovane, una barba appena accennata e i capelli biondi. Ma ciò che induceva in Ripper quella fastidiosa sensazione di familiarità erano gli occhi, azzurri e vivi come...

Come quelli di Red.

«Che cazzo guardi?» chiese il giovane biker.

«Hunter, se non la smetti farai arrossire il novellino», scherzò Ryder, scatenando una risata collettiva e sguaiata.

«Louis?» fece Ripper, come a chiedere conferma di qualcosa che aveva udito.

«Ehi, Hunter, non è che per caso vuoi fargli un pompino?»

Il giovane si mosse rapidamente. Ripper si rese conto di ciò che accadeva quando ormai il pugno viaggiava verso di lui. Vide le nocche riempire la sua visuale, poi il colpo lo raggiunse a un occhio. La forza dell'impatto sollevò le gambe della sedia e Ripper cadde all'indietro, battendo la nuca sul terreno.

«Cazzo, visto che destro?» disse Ryder a uno dei suoi.

«Meno male che sta con noi», rispose l'Angel interpellato.

Il giovane biker si chinò su Ripper. «Prova a guardarmi ancora come se volessi succhiarmelo e giuro che ti stacco quella testa di cazzo.»

«Scommetto che non sai chi era quel vecchio», fece Ripper.

«Voi due», intervenne Ryder, «piantatela di squittire come dei maledetti sorci. Tiralo su, novellino.»

Il novellino si dispose a gambe aperte su Ripper, oscurando il cielo per un momento. Afferrò lo schienale della sedia a due mani e sollevò Ripper. La prova di forza impressionò tutti i presenti.

L'ombra degli AngelsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora