Dopo quella notte il mio rapporto con Olly diventa strettissimo. Siamo inseparabili. E ci vogliamo davvero un mondo di bene.
Però non siamo ancora pronti a farlo sapere a tutti, quindi in pubblico ci comportiamo come ottimi amici, niente di più. Ammetto che non è bellissimo, fa un po' male non poter dimostrare l'amore che il mio ragazzo merita.
Sono passati ormai due mesi da quando ci siano messi insieme e tra non molto dobbiamo festeggiare un altro mesiversario. Uno serio stavolta. Ogni giorno non vedo l'ora di passare del tempo da solo con Olly e finalmente oggi ne ho la possibilità.
«Serata horror?» propongo durante la pausa pranzo mentre mi gusto un tramezzino ai gamberi.
«Ehm, ok... Cosa guardiamo?» non mi sembra convinto al cento per cento, quindi mi scappa un risolino.
«Hai paura» lo punzecchio.
«Paura? No, no» fa spallucce. Ma io non me la bevo.
«Bene! Allora guardiamo "The Ring"!» esclamo finendo di mangiare. Il mio ragazzo sbianca di colpo.
«Scherzo! Ne guardiamo un paio di quelli leggeri» lo rassicuro afferrandogli la mano da sotto il tavolo, così nessuno ci vede.Alla sera approfittiamo del fatto che Nathan e Anthony vanno a trovare un loro amico di vecchia data per goderci al meglio il momento. È da un pezzo che siamo in stanza assieme, eppure non mi stanno troppo simpatici. Beh, per fortuna passano la maggior parte del tempo in giro...
Olly ed io ci sdraiamo nel mio letto e ci armiamo di computer, WiFi e un buon sito per i film in streaming, quindi cominciamo con "It Follows".
Io mi diverto un sacco. Voglio dire, il film è piuttosto inquietante, ok, ma vedere il mio ragazzo terrorizzato che lancia gridolini e stringe convulsamente le coperte è una scena davvero esilarante. È così carino e indifeso... Appena gli poso una mano sulla spalla e mi avvicino, lui sembra calmarsi.
La serata passa davvero perfettamente, a parte qualche salto spaventato e qualche grida ogni tanto. Appena finisce il film ci prendiamo un attimo solo per noi, abbracciandoci. È bellissimo sentirlo così vicino a me.
«Ti amo, mio piccolo grande re» gli sussurro in un orecchio. Giuro che sento la sua temperatura corporea alzarsi di qualche grado.
Ci scambiamo un lungo e intenso bacio, le mie mani nei suoi capelli. Lui infila le sue sotto la mia maglia nera facendomi rabbrividire. Segue il percorso della mia spina dorsale e, piano piano, mi sfila la t-shirt. Sento il mio corpo bruciare. Ora sono per metà nudo.
Sia chiaro, io non sono uno di quei tipi che passano la loro vita in palestra. Sono magro ma non ho gli addominali scolpiti. Lì sotto c'è solo morbido. Fortunatamente Olly sembra non curarsene...
Mi stupisco del fatto che il bacio non è ancora terminato. Wow! Stringo Oliver ancora più vicino a me, i nostri corpi si scontrano. Una sensazione strana, nuova, bellissima si irradia nel mio corpo e afferro il mio ragazzo per i fianchi, attirandolo a me. La mia mente si annebbia e resta solo Olly Alexander.
«Ezra...» geme in un sussurro mentre io mi stendo sul letto. Si sdraia accanto a me e copre entrambi con il piumone.Apro gli occhi di scatto e trattengo il respiro. Il mio cervello ci mette un po' per elaborare le informazioni.
Sono nudo.
Ho appena fatto...? Oddio... Mi parte un attacco di tachicardia isterica e mi sembra di svenire. Com'è possibile?! Ma io non dovevo essere pronto, non lo sono manco ora! E Olly? Mi volto in preda all'ansia solo per vederlo beatamente addormentato accanto al mio corpo tremante. Il sole non è ancora sorto, non c'è luce, ma posso scorgere il suo viso animato da un debole sorriso.
Resto a fissare il soffitto per un po' mentre mi calmo e ripenso agli avvenimenti della serata. Sospiro. Ammetto che è stato spettacolare, ma ho il cuore stretto in una morsa dolorosa. È stata la mia prima volta, dovrei essere felice e invece non lo sono...
Sconfortato, mi alzo silenziosamente e mi metto un paio di boxer attillati neri, quindi mi dirigo verso il bagno. Apro l'acqua e mi rinfresco la faccia. Sto piangendo, ma almeno le lacrime si confondono con il mio viso bagnato. Quando mi osservo allo specchio, ho un sussulto. C'è un livido dalla forma irregolare appena sopra la clavicola sinistra.
Cristo...
Ritorno a letto con un mix di emozioni contrastanti e attendo il sorgere del sole.
Quando anche Olly si è alzato e vestito, usciamo per una colazione. Ammetto di essere piuttosto silenzioso.
«Tutto bene, Ezra?» domanda preoccupato il mio ragazzo «Non mi sembri molto in forma...» mi prende la mano e ne accarezza il dorso, come quella sera.
«È tutto ok re» gli arruffo i capelli scherzosamente e mi pare di averlo convinto. Forse.
Terminato il pasto, corriamo verso l'istituto per partecipare alle lezioni. Non sono attento, ma proprio per niente. Non mi entra una sola parola di quello che dicono i professori.
Solo Camille, una ragazza bassina e bionda con cui ho stretto un ottimo legame fin da subito, si accorge che non sto affatto bene. È sempre attenta al mio stato d'animo...
«Non c'è niente che non va, sul serio!» alzo le mani in segno di pace e scuoto la testa.
«Ti conosco, Ezra Leone. Tu non sei così... Mi sembri spaventato e ansioso» mi afferra una spalla e la scuote dolcemente. Sto per esplodere. Ho una guerra di sentimenti dentro di me e mi sento debole come un pettirosso. Sento gli occhi inumidirsi e la gola annodarsi.
Devo andare via, scappare.
«Scusami...» mormoro voltandomi e correndo verso il bagno.
Durante la fuga mi assicuro di evitare Oliver e i miei amici. Il mio cuore si ferma quando il mio sguardo si posa su un foglio appeso al muro, proprio di fianco all'ingresso dei bagni. È la foto di due ragazzi intenti a baciarsi in un parco.
«Oh cazzo!»
Quelli siamo io ed Olly.
Sento il mio corpo fermarsi e diventare pesante. Il petto pare mi debba esplodere e la mia bocca si prosciuga di qualsiasi liquido.
No, non può essere. Non ci aveva visti nessuno! E poi perché appenderla davanti a tutti?! Involontariamente, mi ritrovo a toccare il "marchio" che Oliver mi ha lasciato.
Noto che tutta la gente che sta lì intorno mi guarda e mi indica come fossi un assassino, mormorando qualcosa tra loro. Ed ecco che la mia più grande paura si avvera: non essere accettato. Vengo preso dal panico più totale. Cosa devo fare? Non posso tornare in classe, non posso restare chiuso in bagno per il resto della mia esistenza.
Ma devo avvertire Oliver!
Schizzo a tutta velocità verso la zona dei dormitori e mi chiudo in camera, il fiato corto e il magone.
«Bella corsa, eh?» dice una voce alle mi spalle «Chissà... Magari ti stai allenando per le Olimpiadi! O forse hai solo ricevuto una chiamata da Olly Alexander»
A quelle parole, avendo riconosciuto chi sta parlando, il mio cervello stacca la spina, le pupille diventano una capocchia di spillo. Arrabbiato come non mai, mi volto e rivolgo uno sguardo da serial killer a Nathan, seduto sulla sua sedia.
«Sei stato tu?!» grido indicando un punto indefinito alle mie spalle.
«Bella foto, no? Devo dire che è stato facile non farmi vedere... Eravate così presi l'uno dall'altro!» ghigna pettinandosi il ciuffo biondo con le dita.
«Ma si può sapere che cosa ti passa per quel mandarino di cervello?! Che cos'hai contro di noi? Siamo sempre stati disponibili! Siamo come tutti gli altri!» sento una lacrima rotolare lungo la mia guancia.
«Ho trovato divertente avere due compagni di stanza gay. Tu no?»
Ma mi sta prendendo per il culo?! Il mio corpo comincia a non rispondere alla ragione. La rabbia mi esplode dentro e non riesco più a trattenermi.
«Bastardo schifoso!» grido tra le lacrime.
Non voglio farlo davvero. Se la mia testa funzionasse ancora, mi fermerei prima, ma non lo faccio. Mi avvicino rapido, la mia mano si chiude a pugno e colpisco Nathan dritto in faccia. Lui lancia un urlo soffocato e si copre il naso che ha preso a sanguinare. Il suo sguardo spaventato e confuso si posa su di me, quindi si alza di scatto e fugge fuori dalla camera.
Sono in piedi al centro della stanza, gli occhi lucidi e il pugno ancora sollevato. Crollo sulle ginocchia e mi rannicchio appoggiando le braccia sulle cosce. Ho rovinato tutto, come al solito. Ma non è solo colpa mia. O forse sì? Non lo so, non riesco a pensare a niente che non sia quella dannatissima foto o il mio attacco improvviso.
Presto mi lascio andare e mi abbandono alla rabbia repressa e al dolore. Comincio a singhiozzare e a piangere come mai ho fatto prima, gridando dentro di me. Nel mio silenzio posso sentire il mio cuore strapparsi ad ogni singulto. E fa male da morire.
«Olly...»#SpazioAutrice
Buongiorno lettori! Che dire? Sono sfinita, ieri ho avuto 3 verifiche, ma sopravviverò: domani è l'ultimo giorno!
Porteremo a scuola i biscotti tedeschi e li faremo assaggiare alla classe *speriamo non crepi nessuno... 😅*
Usciamo un'ora prima, yeah! 🌈Ieri sera è successa una roba epica 😍
Il mio caro amico Ruben era a cena a casa mia e Olly aveva postato una foto su Instagram, quindi siamo andati entrambi a mettere like e scrivere un commento.
Fin qui tutto ok.
Poi il telefono di Ru ha vibrato e lui ha controllato la notifica, quindi si è messo ad urlare e ridere come un pazzo maniaco per una decina di minuti 😂
Insomma, Olly aveva messo "Mi piace" al suo commento 😎
Congrats hun! 🦄NOVITÀ: ho cambiato la copertina della fanfiction *ma di poco, eh* giusto perché ho trovato un modo più figo per farle 🔝
Niente... Dato che il prossimo capitolo uscirà Lunedì, io vi auguro un meraviglioso Natale 🎄
Merry Queermas guys! ❤🎁• Ire 👑
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•| Every part of me you change |• [O.A.] #Wattys2017
FanfictionEzra Leone, ragazzo di diciotto anni appena uscito dal liceo, si prepara a passare il suo primo anno di università nella gigantesca Londra. Lì incontra Olly Alexander, un tipo tutto particolare e suo futuro compagno di stanza. Ben presto, Ezra si t...