Capitolo tre | Let me take your heart, love you in the dark

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Restano ormai pochi giorni all'inizio della scuola e io sono seduto alla scrivania a fare un ripasso generale delle materie. Presto dovranno arrivare gli altri due compagni di stanza, ho ricevuto la notizia solo ieri, e non sono troppo entusiasta. Avrei preferito stare da solo con qualcuno che già conosco… Non mi piace avere troppe amicizie, meglio pochi ma buoni. Come se non bastasse sono anche più grandi di me e Olly, di un anno o due.
Mi sistemo gli occhiali sul naso e mi schiarisco la voce. La mia voglia di studiare è pari a zero, ma mi sforzo ugualmente. La mattinata passa rapidamente tra un argomento e l’altro e quando Oliver rientra da un giro in biblioteca, io sono già operativo.
«Heilà! Com’è andata?» domando raggiante ma lui pare avere altro per la testa, lo sguardo un poco scuro.
«Stanno arrivando…» sbuffa appoggiando sul tavolino un grosso volume che tiene tra le braccia «Quegli altri»
Capisco che non dev’essere troppo contento dei futuri inquilini.
«Ma dai! Sarà… Divertente, no?» indugio un attimo, indeciso. Davvero? Non lo so. E se fossero antipatici? Mi vengono i brividi al pensiero di dover condividere la stanza con qualcuno che non mi va a genio. Ed ecco che appena ci sediamo sui pouf, udiamo delle voci nel corridoio. Si fanno sempre più vicine fino a quando vediamo la maniglia muoversi.
Non voglio che entrino.
Non voglio che ci siano anche loro.
Voglio solo Olly Alexander.
Ma la porta si apre ed entrano due ragazzi muniti di bagagli. Il primo è alto e muscoloso, con i capelli castani legati in un codino e un abbigliamento sportivo. Il secondo è un tizio biondo e più basso che ha un outfit piuttosto costoso e alla moda.
«Wow» dice uno «Me lo immaginavo diverso»
«Ma perché la moquette rossa anche qui? E pure i letti!» sbotta due incrociando le mani davanti al petto.
«Ehm… Ciao?» Olly solleva un sopracciglio, piuttosto irritato. Che tenero.
«Oh, già. Ciao» fa due con lo sguardo che passa in rassegna la camera «Io sono Nathan, questo è Anthony» indica il compagno con il pollice, degnandoci finalmente di uno sguardo. Quindi sorride «E voi siete…?»
«Oliver Alexander Thornton. E lui è Ezra Leone» appena mi mette una mano sulla spalla, sento un piacevole calore irradiarsi da lì. È così bello quando dice il mio nome…
«Piacere» Anthony si avvicina e porge la mano al mio amico che gliela stringe sorridente. È buffo vedere un ragazzo mingherlino come Olly mostrare sicurezza davanti a uno che è il doppio, se non il triplo, di lui. Quindi il nuovo arrivato ripete la procedura con me.
I due cominciano a sistemare la loro roba mentre il piccolo Stewie acciambellato osserva gli sconosciuti con occhio attento, lungi dall’avvicinarsi.
A parte l’atteggiamento di Nathan, non sembrano malaccio ma è ancora presto per parlare.
Quando arriva ora di cena, ci dirigiamo tutti quanti verso un piccolo fast-food di fianco al college e mangiamo in compagnia. Quindi io e Olly andiamo a letto, Nathan e Anthony resteranno fuori per un altro po’.
«Non voglio che restino qui…» mormoro tra me e me, un libro in mano, sotto le coperte.
«Perché?» domanda distrattamente Oliver dall’altro letto. Non era mia intenzione farmi sentire.
«Solo… Tu sei molto più carino» poi mi accorgo di cosa ho appena detto e sgrano gli occhi con il cuore che impazzisce «Cioè, di carattere!» mi correggo sentendo le guance avvampare. Oddio, l’ho detto davvero?! Spero non mi abbia preso alla lettera! Insomma, è davvero carino ma non posso dirglielo così!
«Oh, grazie!» ride Olly Alexander «Posso, ecco, venire più vicino?» mi pare sia arrossito, ma non lo vedo bene nella debole luce delle lampade da scrivania. Io annuisco e lui scende dal suo giaciglio per salire sulla mia scaletta, la sua testa riccioluta sbuca dal bordo di legno che circonda il materasso. Gli faccio un po’ di spazio mentre si infila sotto le coperte e vengo pervaso dal suo calore.
Ha un odore stupendo. Non scherzo! È piacevole, unico…
«Meglio?» gli chiedo sistemandomi gli occhiali. Lui, che li porta ogni tanto, se li è già tolti da un pezzo, ma io non vedrei niente senza. Non vedrei i suoi occhi color del cielo, i suoi ricci perfetti, il suo sorriso.
«Meglio» appoggia la testa sul cuscino e mi guarda. C’è una strana luce nel suo sguardo, ma non so a cosa sia dovuta. Forse è la luce soffusa. Anche io mi sdraio del tutto, accanto a lui, e sospiro. Perché? Non lo so. Mi sento così leggero, come se non esistesse più niente che non sia Olly Alexander.
Oliver si fa più vicino. Allunga una mano verso la mia e la afferra. Credo che il mio cuore si sia fermato, nel momento del contatto. Posso sentire le sue dita affusolate intrecciarsi con le mie, la sua pelle liscia, il suo pollice che mi accarezza il dorso della mano. Vorrei non smettesse mai.
Volto un poco la testa e noto che mi sta ancora osservando. Deve avermi visto perché si mette improvvisamente a fissare il soffitto. Mi metto su un fianco, attento a non disturbarlo, e poso la mano libera sul suo torace.
Cavolo.
Sento il suo cuore galoppare come uno stallone, il suo petto alzarsi ed abbassarsi.
«Olly?» lo chiamo in un sussurro.
«Mmh?» dice continuando a guardare sopra di sé.
«Devo chiedere il permesso per vedere i tuoi occhi?» sorrido come un ebete. Olly si gira, rosso come un peperone, e mormora un “no” sommesso, trattenendo una risatina. Oh mamma! Mi sento bruciare. Anche lui si mette su un lato e io riposiziono nuovamente la mia mano, stavolta sul suo fianco. Credo abbia avuto un piccolo fremito quando l’ho fatto.
Rimaniamo in questa posizione per un po', fino a quando Olly comincia a sentire la stanchezza. Lo sento rannicchiarsi e farsi ancora più vicino. Quindi lo abbraccio e lo stringo a me.
«Buonanotte Olly Alexander» mormoro sorridente, il corpo del mio amico stretto tra le mie braccia. Tengo la testa appena sopra la sua, immergendo la faccia nei suoi morbidi riccioli. Mi addormento sereno e con quattro dei cinque sensi focalizzati su Oliver.

 Mi addormento sereno e con quattro dei cinque sensi focalizzati su Oliver

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#SpazioAutrice

Macciao bella gente! *avevo dimenticato il mio angolino personale, quindi ahah devo aggiornare la storia*
Oggi è festa e non sono a scuola, che bello 😎

Questo capitolo è uno dei miei preferiti 🔝🦄

Ma sapete che cosa mi ha fatto fare la mia mente ormai andata? HO CREATO EZRA! 😂

Ma sapete che cosa mi ha fatto fare la mia mente ormai andata? HO CREATO EZRA! 😂

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*ho soltanto aggiunto i nei, ma ok*
Quanto cavolo è bello?! 😍

Ieri sono andata a Bolzano, c'erano i mercatini, e mi sono congelata i piedi. Ho speso tutti i miei 14 euro per fare i regali alla famiglia *inevitabile* 🤑

A lunedì

• Ire 👑

•| Every part of me you change |•        [O.A.]      #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora