WITH ME. ✰ || 18

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Abituata a girare in macchina, Emma cercava di non farsi schiacciare dalla gente che affollava la metropolitana nell'ora di punta.

Dannate lezioni pomeridiane! - pensò tra sé e sé mentre la metro sostava alla sua fermata.

Si fece spazio, scese rapidamente e risalì le scale per arrivare all'ingresso del Campus.

Fu lì che ricevette un sms. Prese il blackberry dalla borsa e continuò a camminare guardando lo schermo.

Sabato vieni con me a Madrid. Non si discute. Ti amo.

Emma fece un sorriso. Adorava il modo in cui, in ogni sms, Gerard mettesse come formula finale quel "ti amo". Se glielo avessero raccontato due mesi prima non ci avrebbe mai creduto.

Madrid. Ci pensò. Infondo quel week-end una gita fuori porta le avrebbe fatto piacere. Chissà cosa doveva fare Gerard a Madrid....

Mentre ci pensava, non si accorse dell'arrivo di qualcuno dal verso opposto, che le venne inevitabilmente contro. I libri di entrambi caddero rovinosamente per terra sparpagliandosi per il sentiero di asfalto che portava all'ingresso dell'Università.

"Scusa!! Non ti avevo visto!!" fece una voce familiare.

Emma si chinò per raccogliere i suoi libri e quando alzò gli occhi incrociò quelli di una persona che non avrebbe mai pensato di rincontrare, specialmente a Barcellona.

"Teo!??!" esclamò incredula.

"Emma!! Oddio non ci posso credere!!" fece lui entusiasta, abbracciandola.

Emma ricambiò il caloroso abbraccio, ancora sorpresa.

"Che ci fai qui?!"

Lei e Teo si erano conosciuti a Teo. Il ragazzo, di Londra, era uno degli studenti che aveva seguito lo stesso stage di Emma. Si erano trovati bene insieme, avevano conosciuto un sacco di gente e si erano davvero divertiti. Durante la sua permanenza in Inghilterra, era anche grazie a Teo che Emma era riuscita a dimenticare i suoi "problemi" in patria.

"Devo compilare delle carte per lo stage e mi hanno chiesto di venire a Barcellona...non preoccuparti me ne vado presto!" sorrise ironico.

Emma riprese a camminare seguendolo fino alla segreteria dov'era diretto, nella stessa direzione della sua aula. Avrebbe volentieri fatto a meno di andare a lezione per rimanere a chiacchierare con lui: aveva così tante cose da raccontargli e da chiedergli sugli amici di Londra che avrebbe perso l'intera giornata.

"Da quanto tempo sei arrivato?"

"Due giorni. Riparto domenica."

"Wow! Sei in vacanza quindi!"

"Non esattamente. Ho un sacco di carte e la segreteria mi complica la vita...voi spagnoli siete strani però!"

Emma si mise a ridere. "Hey! Cos'è questo nazionalismo inglese in patria straniera??" scherzò "E poi rimani qui qualche giorno e vedrai che ti innamori di Barcellona...e della Spagna.."

"Dici? Io sto bene nella mia Londra grazie! E a proposito di innamoramento..." allargò un sorriso da un lato all'altro del viso mentre Emma, avendo già capito dove stesse andando a parare, iniziò ad arrossire imbarazzata.

Nonostante tutto, parlare di lei e di Gerard le faceva sempre un grande effetto.

"Oh beh....non cominciare con le solite domande! Per quelle rivolgiti al mio agente!" scherzò.

"Ne hai già uno?" la schernì Teo mentre camminavano verso l'aula di Emma.

"No! Non ne avrò mai uno... allora deduco che la stampa estera è interessata al caso.."

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