Emma sedeva sul solito sedile anteriore dell'Audi di Gerard e guardava fuori dal finestrino in silenzio. Vedeva la strada scorrerle a fianco, le case, l'autostrada, le macchine vicine.
Da quando erano saliti in macchina nessuno dei due aveva parlato.
Dopo essere rimasta fuori per più di un'ora a pensare e ripensare, era tornata in camera. Gerard si era già addormentato o forse faceva finta, lei aveva sistemato le sue cose per ripartire verso Barcellona e si era messa a dormire dalla sua parte del letto.
Una sensazione strana, sentire il respiro di lui così distante, vederlo girato di schiena, immobile. In quel momento avrebbe soluto voluto che l'abbracciasse come faceva ogni notte, che la baciasse, che la cullasse dolcemente come faceva di solito ogni volta che dormivano assieme.
Non era più abituata al freddo di quella solitudine e come se non bastasse, dentro la sua testa continuava a ripetersi l'immagine di quel bacio rubato in ascensore da Sergio, una specie di incubo che non faceva altro che complicare le cose.
Al posto di guida, Gerard continuava a fissare la strada davanti a sé senza nemmeno provare a voltare gli occhi per un attimo.
Era dalla sera della litigata che non le parlava, e lei sembrava recidiva, lì senza dire una parola.
Aveva passato tutta la notte sveglio, a pensare, l'aveva sentita rientrare, aveva ascoltato i suoi passi e i suoi respiri e la sua inquietudine. Poteva sentire anche quella.
La notte l'aveva sentita addormentarsi agitata vicino a sé e non aveva nemmeno potuto abbracciarla come sperava di fare appena finita la partita, come sperava di fare per sempre.
Qualcosa si era incrinato, come se avessero camminato su un ponte di legno solido che a metà diventava fragile e si sgretolava. La litigata fatta la sera prima sembrava essere stato un segnale d'allarme.
Gerard decise di riempire il silenzio dell'abitacolo con la musica. Accese la radio, la prima canzone che partì fu proprio Make you feel my love di Adele. Emma voltata verso il finestrino, chiuse gli occhi per un attimo sentendo il cuore morirle in gola. Odiava litigare, odiava litigare con lui. Sentiva che lentamente stava scivolando verso un burrone pericoloso e doveva lottare con tutte le forze per non cadere. Non avrebbe retto a lungo, non avrebbe potuto respirare ancora per molto senza sentirlo vicino a sé come faceva da quasi due mesi da quella parte.
Lo stesso valeva per lui che non aveva chiuso occhio e che continuava a pensare e ripensare.
Cambiò canzone, la seconda del cd di Emma ancora nell'autoradio, era una canzone che lui conosceva bene e che sembrava essere stata scelta per uno strano gioco del destino.
Non cambiò. La lasciò suonare e arrivò dritta al cuore di entrambi.
I don't know where I crossed the line
Was it something that I said
Or didn't say this time?
And I don't know if it's me or you
I can see the skies are changing
No longer shades of blue
I don't know which way it's gonna go...
Emma riconobbe subito la canzone e sospirò. Forse qualcuno ce l'aveva con lei e metteva pure le canzoni giuste al momento giusto - pensò tra sé e sé.
All'improvviso Gerard si schiarì la voce e finalmente parlò per la prima volta.
"Cambio?" domandò guardandola mentre la macchina si fermava in coda.
STAI LEGGENDO
WITH ME. ✰ || Piquè
Fiksi PenggemarEmma si morse un labbro per un momento, più lo guardava e più avrebbe voluto scappare. Era cambiato, anche lui. Era...diventato...uomo. Se lo ricordava più come un ragazzino ma in quel momento di fronte a sé c'era Gerard cresciuto, non più un diciot...