Sto correndo come un pazzo sotto una pioggia torrenziale.
Non arriverò mai in tempo a lezione stamattina.
La città sembra essere andata in tilt per colpa di questo acquazzone che si è abbattuto su Londra all'improvviso e ci ho messo il doppio del tempo per arrivare in facoltà.
Dopo aver corso e zigzagato tra i passanti che si affrettano a lavoro, arrivo finalmente davanti all'ingresso dello stabile dove ho lezione, riprendo fiato per un secondo, devo solo attraversare la strada e sarò dentro al caldo e all'asciutto.
Sto per mettere un piede giù dal marciapiede quando un'auto mi passa vicino, troppo vicino, alzando con le ruote un'onda marrone e densa dalla pozzanghera che si è formata in strada.Rimango paralizzato dall'acqua gelida e sporca che mi colpisce in pieno.
"Noooo" grido!
Mi volto verso l'auto che sta sfrecciando lontano da me e insulto mentalmente, sfoderando il mio repertorio di parolacce, quel guidatore che non si è nemmeno fermato dopo avermi inzuppato quasi dalla testa ai piedi, poi, sconsolato e intirizzito, raggiungo l'ingresso del palazzo.
Entro veloce nei bagni del primo piano e mi do un'occhiata allo specchio, sono un disastro, sto sgocciolando sul pavimento e i capelli sono tutti appiccicati al viso, i piedi mi stanno nuotando negli scarponcini che indosso e i pantaloni sono quasi completamente bagnati.
"Sei orrendo Harry" dico al mio riflesso nello specchio che mi guarda sospirando.
Cerco di asciugarmi come meglio posso usando la carta per le mani che trovo appoggiati sopra i lavandini, poi, umido più che mai, mi dirigo a lezione.
In questo ultimo mese sono stato molto impegnato tra i corsi che si alternano tra la mattina e il pomeriggio e il lavoro alla panetteria.
Arrivo spesso a sera che crollo sul divano di casa e Gemma mi deve trascinare di peso a letto, a volte ho come la sensazione che le ore della giornata non siano mai abbastanza per tutto quello che ho da fare, eppure, in questo delirio che sembra essere diventata la mia vita, riesco comunque sempre a trovare del tempo per vedere Liam e Niall.
Spesso passo i pomeriggi liberi che ho al pub seduto al nostro tavolo a studiare, il giorno il locale è un posto molto tranquillo e silenzioso, fatta eccezione per Niall ovviamente, e l'atmosfera tranquilla e pacifica mi aiuta a rilassarmi e a concentrarmi nello studio, e quando arriva l'orario di apertura serale mi basta solo aspettare che Liam ci raggiunga per finire la giornata insieme.
Di solito la Domenica ci troviamo a casa mia o di Liam per pranzare tutti insieme per poi passare il pomeriggio in giro per la città o sdraiati sul divano a commentare film o serie tv, ed è bello nonostante i nostri mille impegni, ritagliarci queste giornate per essere soltanto un gruppo di amici che vuole condividere il proprio tempo, la propria vita uno con l'altro.
*
Dopo le prime due ore di lezione, che ho passato vicino ai bocchettoni dell'aria calda per cercare di asciugarmi, mi dirigo alla macchinetta del caffè in corridoio, stamattina ho davvero bisogno di una doppia dose di caffeina per tenermi sveglio.
Ho appena estratto il bicchiere fumante dallo sportellino quando mi sento chiamare "Harry ciao"mi volto verso la voce e vedo Xander venirmi in contro.
Xander è un ragazzo che ho conosciuto da poco qui in facoltà, frequentiamo alcuni corsi di medicina generale insieme, anche se lui è al secondo anno.
Dice di avermi notato subito il primo giorno di lezione mentre entravo spaesato in aula e infatti ricordo che, dopo poco, si è seduto vicino a me presentandosi con un bel sorriso.
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Anyway friends
Fanfiction"Solo tienimi Louis, tienimi sempre la mano, anche quando non saremo d'accordo, anche quando non ci capiremo, tu non lasciarmi andare, perché adesso che mi sei qui davanti io ho paura ma se tu non mi lasci so che andrà sempre tutto bene" "E tu? Tu...