Capitolo 5.

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Novembre 2013.

Sono seduto nella solita posizione da quasi due ore, il sedere inizia a formicolarmi fastidiosamente e le spalle mi fanno male per la postura rigida e fissa che sto continuando a mantenere, eppure nonostante il mio corpo indolenzito, sono riuscito a trovare una sorta di tranquillità dentro di me che mi permette di essere a mio agio durante le lezioni.

Finalmente non sono più pronto a scattare come una molla impazzita ad ogni piccolo rumore che sento intorno a me com'era successo per le prime due lezioni.

Stasera però ho come un peso colossale che preme insistentemente sulla bocca dello stomaco e questa sgradevole sensazione sembra aumentare con il passare dei minuti rendendomi evidentemente nervoso e irrequieto.

Zayn ha dovuto correggere la posizione del mio corpo diverse volte.

Mi devo calmare o i miei ritratti sembreranno quelli di un pazzo isterico.

So che tutta la mia ansia e la mia tensione sono dovute alla decisione che ho preso questo pomeriggio, incoraggiato da un Niall in perfetto stile Cupido, ed ero davvero deciso della mia scelta, ma adesso, più si avvicina il momento e più sento tutto quel coraggio venirmi meno.

Mi insulto mentalmente perché non posso avere questo tipo di reazione solo per il fatto di dover chiedere a Zayn di uscire insieme.

Non voglio che sia un appuntamento, ho solamente davvero voglia di conoscerlo meglio, di scoprire la persona che è oltre queste quattro mura.

Giustifico la mia agitazione con il fatto che sia tutto nuovo per me, non sono mai stato davvero interessato a qualcuno fino al punto di volerlo frequentare in maniera seria, i ragazzi e spesso anche qualche ragazza hanno sempre fatto il primo passo con me rendendomi sempre tutto tremendamente facile.

Spesso addirittura quasi noioso e prevedibile.

Gemma dice che l'essere stato sempre corteggiato mi ha reso viziato e poco interessato, forse è vero, ma con Zayn questa volta è diverso.

In questi pochi giorni in cui l'ho frequentato mi sono ritrovato sempre più attratto da ogni cosa che fa o dice, il suo modo lento e ritmato di parlare, come muove le mani mentre parla, come arriccia il naso quando ride o si passa la lingua sulle labbra mentre si concentra.

Lo guardo anche adesso, mentre si aggira tra i cavalletti dei suoi studenti, e rimango ancora una volta incantato da tutta quella bellezza.

"Ok ragazzi per stasera abbiamo finito, state facendo un ottimo lavoro. Harry puoi rivestirti" la sua voce pacata mi strappa via da tutte le fantasie che la mia testa continua a partorire, mi strizza l'occhio e ci sorridiamo.

Mi alzo dal cubo su cui ero seduto massaggiandomi appena il sedere prima di infilarmi la solita vestaglia nera che uso per queste serate e una fitta improvvisa al centro del petto mi ricorda che è quasi arrivato il momento, rabbrividisco involontariamente.

Mi stringo bene la vestaglia addosso sperando che sia solo un brivido dovuto al freddo, Zayn mi si avvicina e mi aiuta a scendere dalla pedana rialzata su cui stavo.

"Rivestiti pure Harry e poi, puoi aspettarmi un attimo? Ti vorrei chiedere una cosa" mi domanda sempre con quel filo di indecisione nella voce.

Quasi inciampo sui miei piedi a quella richiesta.

"Certo" deglutisco "Anch'io vorrei parlarti veramente" dico cercando di sembrare il più naturale possibile ma dentro sto tremando di ansia e aspettativa.

Saluto i ragazzi del corso e corro in bagno a rivestirmi, nonostante stia cercando di trattenermi il più possibile la mia mente non può fare a meno di fare mille ipotesi su quello che il moro ha da dirmi, così mi partono in testa mille scenari diversi, da quelli più catastrofici in cui Zayn mi chiede di non tornare mai più a posare per lui perché sono un disastro come modello, a quelli più romantici, in cui io e lui invecchiamo felici e contenti insieme in una casa in riva al mare.

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