STRANE PARENTELE

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Bianca era molto presa dai preparativi per il suo viaggio con Albert e aspettava il venerdì successivo, giorno della partenza, con ansia.
Aveva avvisato i suoi figli che, ormai , si erano abituati alla nuova vita della madre; ogni volta che la sentivano si rendevano conto che forse ora aveva trovato una sua serenità, terminata la frenesia del lavoro, la nuova vita e la nuova casa, le avevano senza dubbi restituito un po' di tranquillità e tutto questo aveva aggiunto anche un po' di brio alla sua vita.
Si poteva dire che tutto stava andando per il meglio.
Le valigie erano praticamente pronte già dal martedì; Albert l'aveva chiamata spesso in quei giorni perché segretamente aveva paura che per qualche motivo Bianca potesse cambiare idea ed invece lui teneva davvero molto a fare questo viaggio con lei.
Bianca aveva pensato molto alle vicende di Andrè; non aveva molta confidenza con lui, non si erano visti in molte occasioni benché fosse il fratello della sua nuova migliore amica; non era alquanto anacronistico che un uomo così bello, intelligente, buono d'animo, con un vero rispetto verso il prossimo e i malati, fosse così fedele alla moglie morta tantissimi anni prima?
Poi pensò a se stessa : in fin dei conti si poteva dire che avesse fatto la medesima scelta.
Le sarebbe piaciuto riprendere il discorso con Grace, ma forse non erano amiche così in confidenza da fare discorsi tanto personali che per di più riguardavano terze persone, comunque la cosa l'aveva molto colpita per la profondità di quel rapporto e il tal legame che li univa anche dopo la morte di Claudine. Ci aveva pensato molto in quei giorni, il pensiero si era un po' insinuato nella sua tranquillità ritrovata; un viaggio con Albert, il distacco dal suo mondo, dalle sue radici, dalla sua casa, il distacco dai ricordi quasi da voler metter una distanza fisica da quel dolore che restava sempre nel fondo del suo cuore.
Che vita avrebbe condotto adesso a quell'età, con il suo Manlio? Essersi impegnati tutta la vita per la buona riuscita del matrimonio, avrebbe dato i suoi frutti ? Dove sarebbero ora? Magari avrebbero acquistato una casa insieme sulle rive del lago o in qualche località di montagna o magari sarebbero stati insieme lì a Chambery o in un altro luogo a godersi la pensione. Non le venivano in mente cose negative ad esempio che uno dei due potesse esser colpito da una malattia o che uno dei due non avesse mantenuto fede alla sua promessa d'amore e si fosse invaghito di un'altra persona, come era successo a tante amiche lasciate dal marito alla soglia del periodo giusto per godersi la vita, quei fatidici cinquant'anni che per gli uomini sono così terrificanti, quasi sabbie mobili brucianti sotto i loro piedi.
Come sarebbe stato il loro amore? La loro intimità?
Domande senza risposta.
Manlio era stato strappato dalla sua vita e tutto era rimasto cristallizzato a quel momento.
Niente evoluzione, nessun problema, nessun  dispiacere, però un grande, enorme vuoto pieno di domande e, sempre, un presente e struggente desiderio di averlo accanto, di poter annusare il suo profumo ed esser sfiorata dalle sue mani.

Albert le piaceva, ma Bianca dentro di sé, nel profondo, non riusciva a lasciarsi andare, era un uomo adorabile, forse sarebbe stato anche il secondo uomo giusto per lei, ma la paura di lasciarsi andare era forte, forse la paura di rompere la teca di cristallo che conteneva il suo prezioso amore fermo a quell'ultimo saluto sull'uscio di casa prima del suo ultimo viaggio in aereo.
Bianca non ne aveva parlato con Grace che da persona gentile e discreta, non si era mai mostrata curiosa ed avevano basato la loro amicizia su altro, anche se poi le confidenze che le aveva fatto Grace quel pomeriggio davanti alla tisana e alle torte alla violetta, avevano approfondito la loro amicizia.

Giovedì mattina Bianca passò a prendere Grace e si avviarono verso il salone di Caroline.
- Ho pensato molto a tuo fratello. – esordì Bianca, l'amica però non raccolse lo spunto.
- Ho amato moltissimo mio marito Manlio e l'ho perso in un disastro aereo tanti anni fa quando ero incinta del mio secondo figlio, Marcello, che lui non ha mai conosciuto. -
Grace si girò verso l'amica con uno sguardo stupito, ma allo stesso tempo addolorato.
- Mi dispiace molto Bianca, dev'esser stato tremendo.-
- Quando hai accennato al grande amore e alla promessa che Andrè ha fatto a sua moglie, sono un po' ritornata indietro nel tempo.-
- Mi dispiace di averti fatto intristire, Bianca.- disse l'amica premurosamente.
- E' successo tanti anni fa, il tempo lenisce il dolore anche se purtroppo non fa dimenticare, ma ciò che mi hai raccontato mi ha fatto pensare, tutto qui. –
- Anche per noi tutti è stata una tragedia; Claudine ed io eravamo cresciute insieme fin da piccole ed eravamo come sorelle, le volevo molto bene, non certo il bene che le voleva Andrè. Erano sposati da pochissime settimane, era stato un bellissimo matrimonio, ne sognavo uno come il loro anche per me. Poi un giorno all'improvviso Claudine si sentì male, Andrè benché giovane medico e preparato, non riuscì a capire totalmente di cosa soffrisse, si era assentato per andare nel suo studio a telefonare ad uno dei suoi insegnanti di Lione,  professore nell'ospedale dove aveva prestato servizio durante i suoi studi, ma quando è rientrato per portarla a Lione l'ha trovata già agonizzante e sono soltanto riusciti a farsi quella promessa. Credo che la frustrazione di non aver capito di cosa stesse soffrendo la moglie l'abbia sconvolto quasi ancor più della sua morte e per quello poi si è dedicato con tanta cura a suoi pazienti, si sentiva responsabile della sua morte, anche se poi si capì che aveva avuto uno shock anafilattico, una stranissima reazione improvvisa, non si sa bene a cosa, e l' iniezione che lui le aveva fatto subito, non era stata sufficiente.
Mio fratello ha urlato come se gli avessero strappato il cuore, io ero nel giardino con mia  mamma e la nonna e la bisnonna di Claudine che erano accorse e sua madre era con lei.
Avevamo avuto fino ad allora  una vita felice, niente mai aveva turbato le nostre vite e questa era una vera tragedia. La bisnonna quasi centenaria di Claudine , Capucine Olvier detta la Strega Buona, alzò gli occhi al cielo ed  imprecò contro sua sorella, morta anni prima accusandola di aver perso o nascosto il libro delle guarigioni. Dopo qualche settimana morì anche lei. -
Bianca era senza parole; quante persone hanno delle ferite profonde nascoste; esser entrata un po' di più in confidenza con Grace le aveva permesso di scoprire le proprie e di vedere anche quella di Grace e di Andrè : nella prova si vede la vera natura delle persone, Bianca aveva da sempre questa visione.

Qualcosa nel racconto dell'amica, però, aveva attirato la sua attenzione, ma essendo arrivate davanti al salone di Caroline le due amiche entrarono e il discorso cadde.
- Bonjour Madame. Posso farvi portare qualcosa da bere, l'attesa è di qualche minuto ? – chiese gentilmente la parrucchiera.
La mattinata passò velocemente tra le chiacchiere sul paese e l'eco che portava ancora la fiera dell'Heure du thè , tanto che anche Caroline stessa chiese a Bianca se poteva darle la ricetta di quel meraviglioso dolce alla violetta che aveva assaggiato alla fiera e Bianca, un po' gelosa della sua creazione, le promise di portargliela scritta su un foglietto con le dosi giuste, che ora non ricordava perfettamente.
Fatte due piccole spese per il pranzo e la cena , le due amiche si avviarono verso le loro rispettive case con la promessa di sentirsi appena Bianca fosse tornata dal suo viaggio.

Bianca rientrò al cottage e arrivando davanti al cancelletto, pensò a come era cambiata la sua vita nell'ultimo periodo : il cottage era davvero bello, era un bel colpo d'occhio dopo la curva, il giardino rigoglioso e ben disposto, l'atmosfera era pacifica, rilassante, la sua vita era mutata, senza le ansie dell'impegno lavorativo, con la tranquillità di sapere i suoi figli sistemati nelle loro rispettive vite e con la prerogativa di esser in salute, per il momento, e di potersi godere tutto questo.
Quando entrò in casa arrivò puntuale la telefonata di Albert che le chiedeva come stesse, era preoccupato che qualcosa potesse turbare il loro viaggio e si diedero appuntamento per il mattino seguente.
- Sarò pronta e puntuale ! – dichiarò militarmente Bianca e si avviò verso la cucina per preparasi qualcosa per il pranzo.
Passando davanti alla mensola dove teneva i suoi vasi di erbe e i suoi libri, ebbe un'illuminazione : che strana coincidenza.
Prese tra le mani il libro che considerava più prezioso tra i suoi libri di erbe officinali, il libro che aveva preso a Colmar di infusi tisane e decotti il libro di... di Amandine Olivier ! Ecco cosa c'era di particolare !
Grace raccontandole la storia di Andrè, aveva nominato la bisnonna, Capucine Olivier, detta la Strega Buona, e aveva fatto menzione di un certo "libro delle guarigioni".
Il nesso era abbastanza improbabile, ma il libro proveniva dalla regione Rhone Alpes, una regione non molto lontana da dove si trovavano loro, però c'era qualcosa che la faceva pensare.
Chissà quanti anni poteva avere la bisnonna di Claudine; e poi che le due sorelle fossero le "guaritrici" del paese, e ancora perché era sparito il famoso libro della guarigioni sul quale aveva imprecato la bisnonna quando la giovane donna era morta?
No, era una situazione abbastanza assurda, come le poteva venire in mente? Eppure le sarebbe piaciuto indagare un po', avrebbe fatto qualche domanda a Grace appena tornata, certe piccole coincidenze la incuriosivano.
Si preparò un risotto all'italiana con asparagi freschi mantecato al profumo di lavanda, peccato non condividerlo con qualcuno, era veramente delizioso.
Dopo pranzo, sistemata la cucina, andò a controllare di aver preso tutto il necessario per il viaggio e si sedette in veranda a gustarsi un buon caffè espresso e si mise a leggere un po'.

La strana coincidenza del mattino però, riaffiorava alla sua mente.
Avrebbe potuto chiamare Monsieur Meunier e fargli qualche domanda sul libro che aveva acquistato nel suo negozio di antiquariato a Colmar, ma forse non lo ricordava nemmeno, avrebbe potuto provare a fare una ricerca su Internet, ma cosa avrebbe cercato ?
Era combattuta tra il desiderio di sapere e la pigrizia del momento di alzarsi e mettersi davanti al computer, dato che il primo pomeriggio invitava a godersi un piccolo riposo pomeridiano sulla chaise longue da giardino e infatti cedette alla momento rilassante e si addormentò.

Il cuore rovesciatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora