10.Conversazioni e secchi.

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Dopo qualche minuto passato a riflettere sull'identitá della persona che adesso mi sta fissando,abasso lo sguardo come per cercare di darmi tempo per riflettere sul da farsi,poi, lo rialzo, sperando di sembrare indifferente.
"Che vuoi?" domando, cercando di anadre dritto al sodo.
"Che bel modo di rovinare una conversazione." disse pettinandosi i capelli con le dita.
"Senti, mi dici cosa vuoi o me ne vado?!" dissi scortezemente.
Lo so,non é il modo di trattare le persone, ma odio questi giochetti. Lo so che vuole qualcosa che sono certa che non accetteró,ma potrei anche sbagliarmi.
"Okay. Puoi fingere di essere la mia ragazza." sparó lui la piú grande cavolata mai sentita.
Ecco, era come avevo detto : IL MIO SESTO SENSO NON SBAGLIA MAI.
"Ma certo..."
"Allora-"
"Aspetta!" dissi per farlo smettere di parlare.
"Cosa?" chiese confuso.
"Volevo dire : 'ma certo che no' ".
"Vuoi dire che non ti piaccio?" si mise a ridere.
*Che idiota*...pensai.
"Hmmm...esatto." risposi come se veramente ci stessi pensando sú,mentre lui,rideva ancora, anche se subito dopo la mia 'sbalorditiva' risposta, smise di ridere e mi fissó con un espressione confusa, come se non volesse capire quell'informazione che gli era appena arrivata alla sua piccola lampadina del cervello.
"Come..?Cosaaa?!?" si mise a gridare come se non volesse credere alle sue orecchie.
"Ciao. Me-ne-va-do." sillabai, mentre accennai un mezzo sorriso dirigendomi verso la porta.
"Ferma e fai quello che ti dico io." disse,sembrando molto convinto.
"Perché dovrei?!" ironizzai con lo sguardo.
"Se non lo farai,diró a tutta la scuola il tuo segreto."
"Ma sei serio?!" lo guardai con le mani alla bocca pe sembrare drammatica,anche se non mi importava nulla di cosa potesse dire su di me,me ne fregavo minimamemte di che segreto potesse trattarsi,perché ci avrei scommeso tutto l'oro del mondo che non sá un accidente né di me,né della mia vita.

'Ci scometteresti veramente? Sei cosí sicura che non né sá niente? Sembra abbastanza convinto.' parló per la millesima volta in una sola giornata la mia piccola vocina,situata nel cervello.
Avvolte penso che dovrebbe andarsene in vacanza per un lungo periodo e lascirmi in pace,senza mettere inutili pressioni sulle mie spalle!

"Sono serio. Non fare quella faccia come se non ti importasse,perché lo sai meglio di me che il tuo 'nome' conta e non vorrai mica far fare una brutta figura ai tuoi,no?!"
Che nervi mi da questo tipo,vorrei strozzarlo,ma penso di aver trovato di meglio.
"Hai vinto..." dico solamente per guadagnare un po di tempo,avvolgendo le mani dietro il suo collo alzandomi in punta di piedi,mentre lui chiude gli occhi come se intuisse che io voglia baciarlo,ma mi sa che divenne proprio deluzo quando gli versai il secchio d'acqua che trovai sullo scaffale che stavo fissando prima in testa ,mi sa che questa volta il suo intuito avea torto.
"Un secchio in testa." me ne andai finendo la frase e lasciandolo li.
"Cazzo! É fredda!" disse fissando il secchio ormai caduto in terra.
"Te lo sei meritato!" commentai, cercando di non dare della parte della colpevole,anche se ammetto che lo ero,lo ero abbastanza.
"Allora,fammi capire..?!"
"Cosa,non hai capito ancora?!?!?"
"Il tuo messaggio sarebbe che non vuoi,eh?"
"Esatto." incominciai ad applaudire l'evidenza.
"Grande sbaglio principessa..." lo senti sussurare mentre chiudevo la porta.

Andai in giro per tutta la scuola,ma nonostante questo,non c'era la minima traccia di Olivia.
Salendo,incontrai dei ragazzi,mi sembrava che mi avessero detto che si chiamassero Andy e Johnny,con disperazione sul volto,chiesi se avevano visto Olivia,descrivendola come una ragazza dell'altezza somigliante alla mia,occhi castani chiari,ma capelli biondi (anche se io l'avevo spranominata "rossa" ,non lo so esattamente il perche,ma mi piaceva,e dato che Olivia non avesse mai obbitato a questo proposito significa che non le dispiaccia essere chiamata cosi di tanto in tanto). Îl ragazzo biondo di nome Johnny,suppongo,non ne ero cosi certa,ma "chissenefrega" ,pensai,mi indica la chioma della mia amica e io la raggiunsi,salutando i due ragazzi che a loro volta si girarono sorridendomi.

La raggiunsi.Quando la afferai per il braccio si giró di scatto,rilassando la sua espressione,come per dire 'grazie a Dio che sei tu!'
Mi stava fissando,aveva il broncio,si vedeva ad occhio nudo che avrebbe voluto amazzarmi e probabbilmente lo avrebbe anche fatto poi l'avrei tormentata col mio 'fantasma' per tutta l'eternita.
Inizió con la domanda: "Dove sei stata?!" ,e man mamo,continuó  l'interrogatorio,che conteneva domande simili a : 'Con chi? Per fare cosa? Perche non mi hai avvisata? Cosa voleva? Cosa hai fatto? Perche ci hai messo cosi tanto? Hai pensato a cosa potesse succedermi nel lasso di tempo in cui tu non c'eri?' . Iniziai a risponderle a tutte le domande,anzi,quasi tutte,anche perche la maggior parte non le avevo ascultate perche il mio pensiero volava a quel tipo strano,mi chiedevo che scopo seguisse e cosa ne sapeva lui di me e della mia famiglia,anche se dubito fortemente che fosse un tipo intelligente.
"Jessica Clarine Brite!" esclamó Olivia,interrompendo i miei pensieri e facendomi tornare con i piedi per terra, "Mi stai ascoltando?!" continuó.
"No,mi dispiace Oli,ma ho la testa da tutt'altra parte." confessai,anche se nemmeno io sapevo il perche quel ragazzo suscitava qualche interesse in me,avevo come l'impressione che lo conoscessi,che non era per me una faccia nuova,anche se oggi era la prima volta che lo vedessi veramente,dato che la prima volta eravamo al buio.

Mi succedevano cose strane,prima,il fatto della strada per arrivare alla stazione dell'autobus,anche se non avevo mai percorso quella strada dato che non da molto mi ero transferita e non amavo uscire di casa,poi,il secondo fatto al quanto strano era che mi sembrava aver gia conosciuto questo ragazzo,ma come poteva essere se io non c'ero mai stat qui !?!

"É successo qualcosa prima,quando sembravi essere sparita?" chiese abbracciandomi,come per dirmi 'non ti preoccupare,sono al tuo fianco' ,lo so che lo sarebbe sempre stata,e lo sesso valeva per me,fin da piccole eravamo molto unite. Lei mi leggeva come un libbro aperto,non era la prima volta che succedeva,ma ogni volta ci azzeccava,non ho mai capito come ci riuscisse,io ad esempio,ero una frana ad accorgermene dei suoi sentimenti,lei invece,non faceva fatica,questo dimostra il fatto di quanto noi due fossimo diverse,e probabbilmente,di quanto poco cuore io possa avere.
Mimai un 'si' con la testa e gli sussurai al orecchio che le avrei raccontato tutto a casa.

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