Il mio destino scelto da qualcun altro

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Un biglietto. Un pezzo di carta. Può una storia finire per un pezzo di carta? Uno strappo impreciso, segno di chi ha voluto fare in fretta, senza perder tempo, senza cura e senza ombra di ripensamento. Mi ricredo, si può capire tanto da un semplice pezzo di carta.
Sospiro, prendo il coraggio di leggere, mi sporgo per andare incontro a chissà quale destino, il mio destino, scelto da qualcun altro, anche questa volta.
So già cosa c'è scritto ancora prima di leggere, per questo forse non rimango sorpresa esaminando quelle cinque affrettate parole : "Ho bisogno di tempo, scusa ".
Leggo e rileggo, chissà perché poi. Magari mi aspetto di scorgere altro da un ridicolo pezzo di carta, magari spero di trovare una ragione nascosta da qualche parte. Guardo fuori, è una bella giornata, mi infastidisce che sia una bella giornata, che la gente se ne vada al mare perché per loro è un giorno come gli altri. Esco in balcone, mi accendo una sigaretta, mi riempie, ed è l'unica cosa che può farlo al momento. Adesso posso ragionare, dirlo ad alta voce, gridare di rabbia , piangere. Ma non faccio niente di tutto questo, lascio cadere la sigaretta , penso a quanto siamo fragili noi esseri umani, a quanto basta poco per lasciarci andare giù come quella sigaretta . Siamo ridicoli, così attaccati al dolore e bisognosi di scovare noi stessi. Ma raramente ci troviamo, e quando lo facciamo dura ben poco.

Come CalamiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora