Nervosismo

26 0 0
                                    

Il telefono squilla.
Sul display la faccia di Loris vicina alla mia.
Stavamo al mare, quando ci eravamo scattati quella foto.
Una giornata caldissima, di quelle che sei costretto a passare in acqua.
Ridevamo. Ci buttavamo in acqua. Litigavamo.
Erano i primi giorni della sua ripresa, aveva rimesso su qualche kilo.
Gli occhi gli erano tornati ad essere di un verde acceso. I capelli castani gli si erano schiariti.
Ricordo che si era offeso perché ero andata via prima di cena.
Ma Fabio aveva la partita e io dovevo essere lì a fare il tifo.

Basta.
Torno al presente.

Rispondo.
-"Pronto"-
-"Ehilà! Dormivi?"-
-"No aspettavo te che chiamassi!"-
Ride.
Rido.
-"Dai accompagnami a fare il regalo per Jasmine che domani è l'anniversario e sono in crisi"-
-"Mi vesto e scendo"-
Metto una tuta e mi affretto a fare le scale, so che si lamenta di noi donne che facciamo sempre tardi.
Che siamo tutte uguali.
Ma non è vero.
Ogni donna fa tardi a modo suo.
Non siamo affatto tutte uguali .
È già lì che mi aspetta come al solito. Lo credo bene, abita a un isolato da casa mia.

-"Vestiario?"- Mi chiede
-"Perché non qualcosa di più personale? Festeggiate il vostro primo anniversario!"-
-"Ho poca fantasia"-
-"Pff"-

Siamo in un centro commerciale.
Entra in un negozio di intimo, lo seguo. -"Un completino che ne dici?"-
-"Classico"-
-"Eddai! È per lei mica per te"- Ride.
Lo guardo con finta aria superiore.
Stacco un completo nero in esposizione.
-"Questo è carino,con il merletto"- Glielo porgo
-"Ce l'ha simile"-
-"Ah vedo che sei informato"- Dico ridendo.
Fa un sorriso furbo. Non risponde.
Ne prendo un altro, bianco sporco. Reggiseno di pizzo e mutanda scavata.
Lo guarda dalle mie mani.
-"Non so se le va. Puoi provartelo tu?-"
-"Ma sei scemo?"-
-"Dai più o meno hai le sue taglie"-
Mi osserva come fosse un sarto.
Sbuffo. Entro nel camerino. Mi infilo il completino. Mi specchio. Con la carnagione scura mi sta discretamente questo colore, ma Jasmine è pallida, penso, sicuramente le sta meglio nero.
Scosta la tendina, mi guarda.
Gli tiro uno schiaffo scherzoso.
-"Come se non ti avessi mai vista in costume!"- Dice massaggiandosi la guancia.
-"Dai muoviti. Allora?"-
-"Ti sta bene"-
-"Non deve stare bene a me"-
-"Tu che dici?"-
-"Che questo colore secondo me non va perché ha la carnagione molto più chiara della mia"-
È pensieroso.
-"Prendo questo modello però nero?"-
-"Bravo"-
-"Ok dai rivestiti sconcia!"-
-"Idiota"- Rido. Chiudo la tendina.
Mentre va a pagare aspetto fuori.

Ci fermiamo a cena in un fast food, non ho fame.
-"Sei dimagrita troppo"-
-"Non è vero"-
-"Si invece, sennò non te l'avrei detto!"- posa i suoi indici contro le mie guance -"Guardati, sembri un pesce!"-
-"Finiscila"- Rido.
Si fa serio.
-"Mi preoccupo per te"-
-"Lo so"-
Silenzio. Guarda fuori.
-"Sono stanco"-
Lavora ormai da un anno in un ufficio di una fabbrica di stampi, passa otto ore al giorno davanti al computer, è il lavoro che fa per lui, si, però dovrebbe riposare una volta ogni tanto, invece di far tardi tutte le sere.
Ma no, lui dice che per riposarsi avrà tempo da vecchio.
-"Ma stai a casa la sera!" Lo rimprovero.
Mi guarda annoiato
-"Ma quanti anni hai, 80?"- Ride poi aggiunge -"Tra l'altro Jasmine posso vederla solo la sera, che devo fare?"-
Annuisco. -"Giusto"-.
-"Dai vieni con noi stasera-" Sfodera il suo più bel sorriso per convincermi.
-"Ma no, per carità"-
-"Passo a prenderti alle dieci?"-
-"Vabbè"-

Siamo in un pub, Loris ha chiesto a Jasmine di portare suo cugino Luca.
Li stiamo aspettando.
-"Ma perché il cugino?"- Chiedo annoiata.
-"È forte, ci ho giocato a calcetto lunedì scorso, ti fa piegare dalle risate"-
-"Mh"-
-"Sempre musona e scettica! E apriti un po'! Su su!"
-"Non possiamo essere tutti aperti come te"-
-"Lo so. Peccato."- Alza le spalle e ride.
Entrano gli altri due, Jasmine fa la sua solita entrata scenica, butta i capelli all'indietro, sguardo fisso. Tutti si voltano. Loris l'aspetta a braccia aperte, con sguardo fiero.
Dietro di lei un ragazzo alto, rasato, carnagione scura, occhi grandi e neri, ci sorride.
Mi porge immediatamente la mano -"Ciao, Luca, piacere"-
-"Angela"-
Senza smettere di guardarmi dà una pacca sbrigativa sulla spalla di Loris, che ricambia.
Ci sediamo.
-"Quanti anni hai Angi?"- mi chiede
-"23"-
-"Uno meno di me"- sorride.
Faccio un sorriso forzato.
Ma che discorsi da terza elementare, penso.
Parliamo del più e del meno. 
Luca inizia a infastidirmi, è uno che parla troppo.
Loris e Jasmine si tengono la mano.
Luca li guarda sorridendo:-"Allora domani...già un anno eh?!"-
-"È volato"- Risponde Loris guardando fisso lei, che annuisce acconsenziente.
Sorridiamo tutti.

Finita la birra ci alziamo, paghiamo e ce ne andiamo.
Luca mi tempesta di domande.
Non vedo l'ora di andare via.
Loris mi guarda confuso.
Saluta Jasmine con un bacio che sembra non finire mai, Luca intanto mi guarda.
Ma che vuole questo?
Jasmine viene da me, mi bacia sulle guance:-"Ciao An"-
Luca fa la stessa cosa.
Sorrido in modo forzato.
Avrei preferito non uscire, o comunque stare da sola con il mio amico.
Entro in fretta in macchina di Loris. Entra dopo di me.
Prima di mettere in moto mi guarda infastidito.
Poi parte.
Silenzio.
Arrivati mi sporgo per scendere.
-"Puoi anche farlo un sorriso, almeno quando stiamo in mezzo alla gente"-
Mi dice guardando fuori.
Lo osservo, stralunata.
-"Stai diventando noiosa"- Aggiunge.
-"Scusa se non dó da dire a chiunque ...come fa lei"-
Mi pento immediatamente del tono usato.
-"Lei?"- Spalanca gli occhi -"Riprenditi An, così non ti si sta più dietro"-
Guarda sempre da un'altra parte.
Non incrocia il mio sguardo.
Si morde il labbro inferiore.
-"Ah! Pensi che invece per me sia stato facile, quando stavi male tu?"-
Ho alzato il tono di voce. Lui continua a guardare altrove.
-"Scendi, per favore?"-
Ha la voce sottile, si sporge verso di me, mi apre lo sportello.
Lo guardo stralunata un'altra volta. Ho la bocca secca, le parole non vogliono uscire. Mi gira la testa.
Scendo dalla macchina.

Come CalamiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora