Vuoto

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-"Amore! Buon Natale!"- Esclama Luca al telefono
-"Anche a te"- Provo a non fargli sentire la mia stranezza, ma non riesco.
-"Che hai?"-
Conto fino a cinque.
-"Ascolta Luk, dovrei parlarti"- Annuncio restando calma. O almeno ci provo.
-"Oh. Vabene."- Deglutisce e chiede-"Quando?"-
-"Dopo il pranzo"-
-"Ok"-
-"Ok"-
-"A dopo amore"-
Ho le lacrime agli occhi.
Riaggancio.
Mi sento male ogni volta che mi chiama amore.
Dio, quanto non si merita tutto questo.
Ma anche se Loris è stato uno stronzo e tra noi non nascerà probabilmente nulla, è giusto che Luca sappia.
Ed è giusto che sia libero di insultarmi e di lasciarmi.

Il pranzo procede,come tutti gli anni, con la differenza che questa volta sono distrutta.
Mangio, giusto qualcosa, faccio appena due convenevoli discussioni con qualche zio.
Mi sbrigo ad andarmene,una volta finito.

Quando mi trovo Luca davanti avverto di nuovo quel senso di nausea e svenimento.
Ha capito che qualcosa non va, non mi saluta, mi guarda con aria interrogativa.
-"Cosa è successo?"- Chiede
Resto in silenzio.
Siamo seduti su una panchina,
in giro non c'è anima viva.
Fa freddo fuori e dentro, mi stringo nel giubbetto.

-"Ho commesso un errore"- Ammetto.
E non riesco a guardarlo perché morirei ad incrociare il suo sguardo da cane bastonato.
Lo vedo annuire, con la coda dell'occhio.
Silenzio.
Poi chiede:
-"Sei stata con un altro An?"-
Faccio un respiro profondo prima di rispondere.
-"Si"- Deglutisco.
Comincia a muovere freneticamente le gambe, mi volto leggermente verso di lui, sta fissando il vuoto.
Passano minuti di silenzio straziante.
-"Dì qualcosa ti prego"- Lo imploro con le lacrime agli occhi.
Aspetta un po' finché dice in tono placato e freddo : -"Cosa dovrei dirti?"-
-"Qualsiasi cosa"-
Fa segno di no col capo.
Si alza, mi guarda dall'alto, ha le guance rigate dalle lacrime.
-"Non ti perdonerò se è questo che vuoi sentirti dire"- Dice piano mentre guarda altrove.
-"No, lo so."-
-"Mi chiedo dove ho sbagliato"-
-"No Luk tu non hai sbagliato niente.
Il problema sono io"-
-"Oh, ma dai, non infierire con questa frase di merda An!"-
-"Non sto infierendo!"-
-"Stai zitta"- Il viso gli prende colore -"Mi fai pena. Non voglio sentirti parlare, non voglio nemmeno sapere chi sia l'altro, non voglio! Tu per me sei finita"-
Fa per andarsene, non ho le forze per fermarlo.
D'altronde non devo fermarlo.
Prima di salire in macchina mi guarda di nuovo, e dice:
-"Spero che ti ritorni tutto indietro"-
E sale, mette in moto e se ne va.
E penso che mi stia già tornando tutto indietro.
Scoppio a piangere.

Come CalamiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora