Luca

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Passano altri giorni.
Fabio è un pensiero sempre presente.
È un fantasma. E non mi molla.
Ma a mano a mano Luca mi aiuta ad allontanarlo.
Non è un chiodo scaccia chiodo, no.
È la persona giusta al momento giusto, semplicemente.
Stiamo bene, davvero.
Con lui non ho bisogno nemmeno di parlare,ci capiamo.

Adesso che ci penso, da qualche giorno a questa parte, le chiacchiere di coppia sono davvero diminuite radicalmente.
Diciamo che per lo più passiamo il tempo a letto.

È giorno.
Mi abbraccia.
-"A che pensi An?"-
-"A te Luca"- Sorrido.
Siamo nudi e abbracciati sul suo letto.
-"E che pensi di me?"-
-"Penso che voglio rifarlo"- Rido e gli monto sopra a cavalcioni.
Rimango seduta su di lui.
Mi stringe. Ride.
-"Sei bella da morire"-
Lo bacio. Ed è un bacio infinito, caldo, saziante. Sa di dolce e sa di fuoco.
Mi stringe le natiche così da avvicinare la mia intimità alla sua.
-"Ti voglio An, ti voglio sempre"-
-"Anch'io! Non lo so cosa mi fai"- dico iniziando a muovermi lentamente sopra di lui.
Chiude gli occhi.
Dice -"Mi fai impazzire piccolè! Prendimi"-
Esito un attimo.
-"Prendimi An, sono tuo, e ti voglio sentire intorno a me"-
Obbedisco e lo prendo tra le mani, il respiro si affanna ad entrambi.
Poi si alza di scatto, mi prende per un braccio, e mi spinge contro il muro.
Mi fa fare una giro su me stessa, io rido, e mi trovo faccia a faccia col muro, e con Luca che mi prende ferocemente da dietro.
Le sue mani intrecciate alle mie, morde il mio collo, bacia la mia schiena.
Spinge intensamente, aumentando il ritmo. Ansimiamo. Prendo il ritmo.
-"An!"- dice a voce rotta -"Sei così brava"-
Mi gaso e procedo sempre più veloce fino a sentir tirare i muscoli delle gambe.
Grido e sudo.
-"Dai piccolè continua così"- Mi ha ripresa per i fianchi e mi spinge con forza contro la sua pelle. Si ferma ogni tanto per farmi impazzire, poi ride e riprende con più forza.
-"Lo sai che con te è splendido?"- dice a voce bassa ma sicura.
Sentirlo ansimare all'orecchio è un piacere immenso.
Mi gira e mi prende in braccio, continua a ritmo veloce.
Va su e giù senza sosta e senza ritegno.
I muscoli delle sue braccia sono tiratissimi.
Grida. Grido.
Mi rimette di nuovo al muro, spinge la mia testa contro questo, ma non mi fa male.
-"Lasciati andare per me piccolè"-
-"Vuoi che mi lasci andare?"- chiedo con la voce sottile per provocarlo ancora.
-"Si amore, vieni per me, solo per me"-
Mi stringe i seni.
-"Si solo per te"- urlo di gioia
-"Sei mia An, sei mia"- dice scandendo ogni parola.
-"Sono tua, si"-
A queste parole si lascia andare, trema e anche io mi lascio andare con lui. Mi abbraccia, sempre tenendomi da dietro.
-"Ti amo An"-
Mi blocco, mi viene per un momento il mal di pancia.
Mi volto.
Ha gli occhi lucidi.
Lo abbraccio forte e lo bacio dappertutto.
Ma non mi sento ancora pronta a rispondere.
Perché a dirla tutta, non saprei cosa rispondere.

Come CalamiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora