Capitolo 3

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15 agosto, ore 12:30

"No! Mi rifiuto di avere a che fare con una persona del genere!"

"Suvvia Tenma! Sono sicura che non è così terribile!"

"Hai ragione. Non è terribile, è semplicemente bastardo! Come può stare in equilibrio per cinque benedetti minuti insegnarmi a surfare? E lui nemmeno guardava! Era tranquillamente seduto!"

'Per fortuna che oggi arriva Kazuya, sono sicura che lui lo convincerà.' Pensò Aki sospirando ed alzando gli occhi al cielo rassegnata ad ascoltare le lamentele del nipote per almeno altri cinque minuti.

"Sono sicura che c'è una spiegazione Ten" Cercò di incoraggiarlo.

"Semza dubbio, però non è giustificabile un comportamento del genere!"

"Ten tesoro è un maestro, avrà studiato come insegnare ai ragazzi..."

"Si però..."

"Inoltre sono sicura che è avrà un suo metodo e che ti ha fatto fare quell'esercizio per farti migliorare l'equilibrio."

"Mh... forse... magari mi sono fatto un'idea sbagliata..."

"Sono sicura che domani andrà meglio!"

"Hai ragione zia, non sarà di certo Tsurugi ad impedire la realizzazione di questo mio sogno! Anzi, ora lo vado a cercare e glielo dico." Gridò in preda all'allegria Tenma uscendo dalla stanza.

Aki ridacchiò al comportamento di suo nipote e si mise a cercare il suo cellulare; una volta che lo ebbe trovato compose velocemente un numero ed attese.

"Pronto? Chi è?"

"Kaguya, tesoro sono Aki!"

"Aki! Amore, come stai?"

"Bene, bene... l'aereo quando parte?"

"Fra mezz'oretta, sarò in albergo alle sei. È successo qualcosa?" Domandò con tono preoccupato.

"No, niente di importante, volevo solo sapere quando saresti arrivato."

"Ah, okay... sicura?"

"Si tranquillo, allora ci vediamo fra un po'."

"Okay... ciao..."

"Kazuya?"

"Si?"

"Appena arrivi parla con Tenma."

"Cer... pronto? Ehi Aki, ci sei?" Kazuya scostò il telefonò per controllare se avesse chiuso.

'Allora è successo qualcosa...' pensò sbuffando.

{...}

15 agosto, ore 12:46

Tenma si stava dirigendo alla reception per cercare Tsurugi per chiarire le cose e per dirgli che si era comportato da persona immatura; non sopportava essere odiato o non tollerato da qualcuno. Era una sua caratteristica. Doveva essere amico di tutti o, nel caso la sua amicizia non fosse gradita, doveva quantomeno cercare di instaurare un rapporto, anche quello di semplici conoscenti.

Arrivato alla reception si fiondò contro il bancone inziando a parlare freneticamente.

"Salve, sono Tenma Matsukaze, stavo cercando un cer... lasci perdere, ho risolto, grazie mille per la sua disponibilità, troppo gentile!" E scappò verso il corridoio dove aveva intravisto una chioma blu, lasciando una vicedirettrice alquanto confusa.

"Tsuruuuugiiii!"

Il diretto interessato si girò per poi alzare gli occhi al cielo e fare finta di non averlo sentito.
Appena Tenma lo raggiunse gli tirò la manica per farlo girare e ancora col fiatone gli urlò nell'orecchio il suo nome.

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