18ºCapitoli

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Siamo appena arrivati fuori a uno dei locali del lungomare.
L'aspetto non è male. È un grande edificio rosso con fuori un bel po' di gente in attesa di entrare.
Avendo già prenotato l'ingresso tramite internet riusciamo ad entrare subito.

Appena entriamo vengo sorpresa dalla quantità di persone presenti qui dentro eppure non c'è quel senso di oppressione che si ha quando un locale è affollato.
Un punto a favore per loro.

Mi guardo intorno ed è veramente carino.
"Andiamo a prendere qualcosa da bere?" Propone Davide. 
"Volentieri" risponde Alvaro prendendomi per mano "ma mi raccomando ragazze, non ci andate giù pesante eh."
"Signorsì signore" dico ridendo e facendogli il saluto militare.

Mi guarda male e scoppio a ridere poi gli do un bacio sulla guancia per ammorbidirlo, ma lui mi prende il mento e si avvicina per darmi un bacio come si deve.
"Con un bacio così puoi cercare di abbindolarmi, non con quello che mi hai dato tu" sussurra sulle mie labbra e intensifico il bacio.

Andiamo al bancone e prendiamo dei drink leggeri.
"Che ve ne pare?" Chiede Davide "l'ho scelto io" continua soddisfatto. 
"Veramente orrendo" lo prende in giro Chicca e lui fa un espressione da cucciolo con tanto di muso.
"Potevi scegliere di meglio, amore mio" continua lei trattenendosi dallo scoppiare a ridere.
"Beh potevi anche restare a casa, sai?" scherza lui.
"Eh no, devo stare con te!"
"Sei un'idiota" le tira una guancia "e non sai dire le bugie."

Li guardo ridendo poi sussurro ad Alvaro: 
"Sono veramente belli insieme eh?"
"Hmm, mia sorella lo è."
Rido. 
"Gelosone!" Gli tiro il naso e lui mi cinge i fianchi.
"Andiamo a ballare?" Chiede. 
"Siii" urlo soddisfatta.
Mi prende per mano e andiamo in pista.

Cominciamo a ballare come facevamo quando eravamo più piccoli.
Ridiamo come pazzi mentre facciamo delle mosse veramente assurde.
Poi la musica cambia e parte un ballo un po' più lento.
Lui ci cinge i fianchi tenendomi stretta a lui e mi sorride.

Balliamo stretti come se fossimo una cosa sola e stringendogli le braccia al collo mi avvicino al suo orecchio.
"Ti amo."
Sorride, mi bacia il collo e sussurra "anch'io ti amo piccola peste."

Continuiamo così per un bel po' tanto che si aggiungono a noi anche Chicca e Davide e diamo il meglio, o forse dovrei dire il peggio, di noi.

Siamo ormai esausti per il troppo sfrenarci e usciamo dal locale.
Un dolce venticello ci sorprende all'uscita dal locale ma è piacevole.

Tenendoci per mano passeggiamo sul lungomare godendoci quel meraviglioso paesaggio che tanto mi piace.
"Un giorno mi piacerebbe avere una casa con questo panorama" dico sognante.
"Magari un giorno l'avremo" dice Alvaro abbracciandomi da dietro.
Sorrido.
"Vedremo, vedremo" gli do un bacio sulla guancia e continuiamo la nostra passeggiata. 

Quando torniamo a casa, prima di salire in camera Alvaro prende una bottiglia di champagne e due calici e mi guida su.
Lo versa nei nostri bicchieri e poi si siede sul bordo del letto facendomi poi sedere sulle sue gambe.

"A noi" sussurra facendo tintinnare i due calici.
"Cin cin" sorrido e bevo un sorso mentre lui butta giù tutto d'un fiato per poi poggiare le sue labbra sulla mia schiena lasciata scoperta dal vestito.
Sorrido e rabbrividisco allo stesso tempo mentre cerco, se pur invano, di concentrarmi sullo champagne.

Lui continua con fare sempre più seducente mentre sposta le sue mani sui miei fianchi e li accarezza delicatamente.
Rabbrividisco ancora a ogni suo tocco.

"Hai freddo?" mi sussurra sulla schiena
"No.." Dico con un filo di voce mentre un'ondata di calore mi pervade.

Le sue labbra salgono man mano, mi sposta i capelli di lato e arrivano dietro al collo dove lascia un'altra scia di baci, poi arriva alla guancia e infine, molto lentamente si dedica alle labbra.

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