2ºCapitolo

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Il mattino seguente io e Chicca siamo in viaggio verso la scuola, ultimo giorno della settimana.
Il pullman a quest'ora non è molto affollato e quindi si sta tranquilli, soprattutto da appena svegli.
"Ma se stasera ce ne andassimo a ballare?" Chiede Chicca.
"Ma si, infondo ci vuole un po' di divertimento dopo una settimana così pesante" ragiono.
"Allora è deciso. Anche quest'oggi abbiamo cosa fare" ride e io con lei.

Dopo un quarto d'ora eccoci fuori scuola. Siamo al quarto anno del liceo e non vediamo l'ora di terminare.

Entriamo nella nostra classe e ci sediamo al nostro amato ultimo banco.
Mentre sto quasi per addormentarmi durante la lezione di storia dell'arte, Chicca mi fa segno di alzare la testa e vedo Nico affianco alla cattedra che farfuglia qualcosa parlando con la prof. Oggi indossa un pantalone aderente beige e una camicia nera niente male.

Dopo qualche minuto si gira per andarsene e guarda nella nostra direzione. Prima sorride e poi mi fa l'occhiolino. Alzo un sopracciglio e mi volto verso Chicca che è allibita quanto me.

"Non è che sei la sua prossima preda?" mi chiede.
"Vuoi saperlo da me?" Scuoto le spalle e torno al mio riposino quando la prof riprende la lezione.

"Ti serve qualcosa alla macchinetta?" mi chiede Chicca mentre sta per uscire.
"Non ho niente in mente di sfizioso da mangiare. Ora esco anch'io così vedo."
Durante il cambio d'ora allora usciamo e andiamo verso le macchinette dove troviamo appoggiato vicino Nico.
"Ciao ragazze" ci dice sorridendo sornione.
"Ciao" lo salutiamo in coro e poi Chicca comincia a prendere qualcosa dalla macchinetta.
"Posso offrirvi io qualcosa?" chiede Nico.
"Oh no grazie" rispondo io.
"Sicura?" Mi sorride.
"Si, lei è sicurissima. Andiamo" dice Chicca trascinandomi verso la classe.

"Non farti abbindolare dal suo essere gentile!" Mi avverte.
"Ma non ho fatto niente" mi difendo.
"Ti ho solo avvertito."

Torniamo in classe e passano veloci anche le altre ore e alle 14 siamo fuori in direzione pullman.

"Allora ci sentiamo più tardi per i dettagli di stasera" dico a Chicca prima di separarci per tornare a casa.
"A dopo" mi da un bacio sulla guancia e torno a casa.

Mangio velocemente e poi vado in camera mia per il mio telefilm preferito. Di cosa parla? Beh indubbiamente di una storia d'amore tra due ragazzi, ma all'inizio lui è molto antipatico e lei proprio non lo sopporta. È circa un mese che va in onda e non mi sono persa una puntata. Lo adoro troppo.

Appena finisce squilla il telefono.
"Pronto?"
"Perché non mi prendi in giro oggi?" Mi chiede Chicca.
"Perché ieri l'ho fatto ma era tuo fratello, quindi non vorrei fare un'altra delle mie" le spiego e lei scoppia a ridere.
"Ci accompagna Alvaro stasera. Alle 20.30 sono da te. Cosa metti?"
"E io da qui a stasera dovrei già pensare cosa mettere?"
"Ovvio. Avevo pensato che potresti mettere quel vestitino nero con la fascia blu in vita. Hai presente?"
"Si ce l'ho presente e sotto quali tacchi?"
"Direi quelli neri che ti ho regalato il mese scorso."
"Perfetto, così non mi devo nemmeno scervellare per pensare all'outfit" rido "Sei un tesoro. Idee per i capelli o per il trucco?" la prendo in giro.
"Denise vaffanculo" mi dice ridendo.
"Dai sto scherzando, tu cosa metterai?"
"Avevo pensato di mettere il vestitino bianco, quello che comprammo insieme al centro commerciale. Quello che non ho mai messo."
"Ah si, bello quello. Non è che Alvaro ti fa cambiare perché troppo corto?" rido immaginandomi la scena.
"Che pensasse a lui" ride anche lei.
"Baby vado a farmi lo shampoo. Sii pronta per le otto e mezza."
"Sarò puntuale."
"A dopo."

Ho indossato il vestito, i tacchi, ho fatto uno chignon e truccato gli occhi con un ombretto nero che fa risaltare i miei occhi azzurri.
Sento il clacson dell'auto di Alvaro ed esco velocemente di casa.
"Buonasera" dico chiudendo la portiera.
"Sei uno schianto" mi dice Chicca e facendomi l'occhiolino.
"Posso dire lo stesso di te" le sorride.
"E di me che dite?" Scherza Alvaro.
"Niente male dai" dico ridendo.
"Solo niente male?"
"Cosa ti aspettavi?" Lo prendo in giro.
"Mi hai offeso. Sappi che me la pagherai."
"Scusami tesoro, non avrei mai voluto ferire il tuo ego."
A questa mia affermazione Chicca scoppia a ridere e quasi le escono le lacrime.

Ovviamente stavo scherzando. Anche stasera Alvaro è bellissimo.
Ha un pantalone nero e una camicia bianca che non lascia niente all'immaginazione.

Dopo una ventina di minuti siamo arrivati al pub e scendo dalla macchina.
"Perché hai sempre la brillante idea di parcheggiare nella ghiaia?" lo rimprovera Chicca.
"Così imparate a mettervi quei tacchi."
Camminiamo noi davanti e lui dietro quando ad un tratto ci afferra per le braccia. Ci voltiamo insieme verso di lui.
"Ragazzine ma vi rendete conto di cosa avete messo addosso?" ci guarda quasi furioso.
"In che senso?" Chiedo non capendo.
"Per qualche centimetro non vi escono le chiappe di fuori" ci squadra dalla testa ai piedi.
"Come sei, mamma mia" sbuffa Chicca "siamo coperte abbastanza."
Alvaro gira lo sguardo su di me e mi fa sentire in imbarazzo tanto che porto le mani sull'orlo del vestitino e cerco di allungarlo. Lui scuote la testa poi sorride.
"Per questa volta va bene, ma vi avviso, la prossima volta non vi porto da nessuna parte." Dice "forza, appoggiatevi a me, non vorrei vedervi cadere."
Chicca gli sorride e gli stampa un bacio sulla guancia con tanto di schiocco.
"E tu non mi ringrazi con un bacio?" mi dice mentre mi mette una mano sul fianco per aiutarmi a camminare.
"Devo?" Dico provocandolo.
"Dedè, sai vero che posso essere pericoloso?" Inizia a solleticarmi il fianco.
"Ok,ok" mi alzo sulle punte e gli stampo anch'io un bacio.
"Ora va meglio" ride. "Mi raccomando, state attente. Se avete bisogno di me sapete come chiamarmi. Correrò subito da voi" ci dice.
"Grazie " gli sorrido e lui ricambia con un occhiolino.

Entriamo e andiamo subito verso il bancone del bar.
"Cosa prendete?" ci chiede Alvaro.
"Uno shot di wodka" risponde Chicca.
"E tu Dedè?"
"Tequila, grazie."
"Ci andate giù pesante eh" dice lui dando l'ordine al barista.
"Ogni tanto si può" dico sorridendo io.
"Mi raccomando, non esagerate."

Dopo pochi istanti buttiamo giù i nostri shot e Alvaro si allontana.
"Andiamo a ballare dai" mi dice Chicca trascinandomi in pista.

"Liberati, Denise" mi urla lei da sopra la musica e balliamo insieme.
Man mano che balliamo si avvicinano alcuni ragazzi.
Chi si struscia addosso, chi ci prende le mani, chi ci tiene per i fianchi ma vedendo che non ottengono niente si allontanano man mano e noi ridiamo divertite.

D'un tratto sento cingermi i fianchi e guardo la faccia di Chicca di fronte a me che cambia. Mi giro ed è Nico.
"Nico" dico spaventata e mi allontano un po'.
"Ciao bambolina" mi sorride "stasera sei bellissima" mi dice guardandomi malizioso e prendendomi le mani per trascinarmi verso di se.
Si avverte la puzza di alcol che mi da la nausea.
"Nico, lasciami" dico cercando di liberarmi ma ottengo l'effetto contrario.
Appoggia il viso sul mio collo e comincia a baciarmi.
Provo a staccarmi ma nemmeno con l'aiuto di Chicca ci riesco.
Provo a spingerlo ma non si muove di una virgola fino a quando mi sento sollevare da terra e finalmente qualcuno mi allontana da Nico. Giro il viso e trovo Alvaro. Tiro un sospiro di sollievo.
"Tranquilla, sei al sicuro" mi sorride poggiandomi a terra.
"Ma come ti permetti?" urla Nico avvicinandosi a noi.
Chicca mi trascina vicino a lei.
"Lascia stare questa ragazza, non voglio ripetertelo" lo guarda minaccioso Alvaro.
"Altrimenti che fai?"
"Non ti faccio uscire vivo da qui dentro."
Nico ride e si avvicina sempre più fino ad arrivare faccia a faccia ad Alvaro anche se per guardarlo negli occhi deve alzare la testa perché più basso.
Gli tira uno spintone ma Alvaro non si muove di una virgola anzi sorride e quando ricambia la spinta Nico finisce a terra, tanto che corrono gli amici a prenderlo e trascinarlo via.

"Come stai?" mi chiede Alvaro prendendomi le mani.
"Sto bene, grazie" gli sorrido leggermente.
"Ti ha toccata? Ti ha fatto qualcosa?" mi scruta in cerca di qualche segno.
"Nono tranquillo, nulla di grave" lo rassicuro.
"L'ho già pulita dai baci di quel verme" dice Chicca.
"Ti ha baciata?" Alvaro sgrana gli occhi.
"Sul collo, da nessuna altra parte" gli accarezzo la guancia "davvero non preoccuparti. Dai continuiamo a ballare" trascino entrambi i fratelli in pista e ci lasciamo alle spalle questo episodio anche se gli occhi di Alvaro non sono più quelli di prima.

Restiamo ancora un paio di ore a ballare come matti e divertirci, finalmente, e verso le due mi riaccompagnano a casa.
Li saluto con un bacio sulla guancia ad entrambi e ringrazio di nuovo Alvaro poi entro in casa e faccio una via dritta sotto la doccia per rinfrescarmi.
Metto l'intimo e mi metto a letto senza mettere nemmeno il pigiama.

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