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Remus scende velocemente dall'Hogwarts Express, senza salutare nessuno, ritrovandosi così avvolto in una fitta coltre di nebbia.

Un sacco di genitori si sbracciano e urlano per farsi vedere dai propri figli, che salutano gli amici e corrono ad abbracciarli.

L'uomo sospira, ricordandosi che un tempo era così anche per lui.

Poi si volta, da un ultima occhiata al treno su qui quasi sicuramente non salirà mai più, simbolo di un lontano passato, e attraversa velocemente la barriera che separa il binario 9 e 3/4 dal resto di King's Cross.

Come sempre, la stazione di Londra è piena di gente che corre in tutte le direzioni, persone che uscite dal lavoro prendono l'ultimo treno per tornare dalla loro famiglia.

Remus cammina un po', trascinando il suo pesante baule, prima di trovare un angolino deserto. Sospira, guarda un'ultima volta la stazione, chiude gli occhi e si smaterializza.

Quando li riapre, il paesaggio che lo circonda è totalmente diverso.
Si trova nella campagna a nord di Londra, davanti a una piccola casetta bianca, a stile inglese con un giardinetto che la circonda.

La sua casa.

Anzi, la loro casa.

Con la bacchetta rimuove tutti gli incantesimi di sicurezza che aveva applicato prima di partire, quasi un anno prima, spinge la possente porta blu che cigola leggermente ed entra.

Fa pochi passi al buio, fino ad arrivare all' interruttore e ad accendere la luce. Subito balza indietro, spaventato, scoprendo che la sua casa non è affatto vuota.

-E tu saresti un Grifondoro?- chiede divertita una voce che l'uomo non avrebbe mai pensato di poter risentire.

-Sirius- grida Remus, correndo ad abbracciare l'amico - Sto sognando vero? Si, è un'allucinazione! Tu non puoi essere davvero qui. Io... non posso credere che tu sia davvero qui. Mi sei mancato così tanto. Io...-

-Hey, hey, ti prego smettila! Mi stai stritolando!- dice l'uomo dai capelli neri.

Ma visto che l'altro non si stacca, aggiunge -Rem. Tranquillo. Non stai sognando... però lasciami, ti prego. Non mi smaterializzo, lo giuro-

-S... scusa- dice il biondo scogliendosi dall' abbraccio -ma mi sei mancato così tanto, Sir. Non immagini neanche quanto... come hai fatto ad entrare?-

Lui sorride.

-Sai, Rem, dopo essere riuscito a scappare da Azkaban, impresa impossibile, entrare in una qualsiasi casa di un mago è una sciocchezza. Comunque, mi sei mancato anche tu-

Remus lo guarda, senza dire niente.

-Questa... questa casa era così vuota senza di te!-

-La mia cella era così vuota, senza di te- ribatte Sirius -sei stato il mio unico pensiero per tutti questi dodici anni. Ho... ricevuto la tua lettera, sai? Il fatto che tu pensassi che io fossi colpevole mi faceva impazzire ancora di più-

-Mi dispiace. Quando l'ho scritta ero impazzito dall'odio, non ci potevo credere... non pensavo veramente quelle cose. Poi ho capito che non potevi essere stato tu! Almeno, io non ci potevo credere, così sono andato a parlare con Silente. Lui mi ha detto che... mi ha convinto che fossi tu l'assassino. Mi dispiace, davvero molto. Mi perdoni?-

Sirius ride.

-Tranquillo. Te l'ho già detto, no? Avrei dovuto dirtelo, tu eri il mio ragazzo e non avrei dovuto tenerti nascosto che avevamo scelto Peter come custode segreto- dice l'uomo dai capelli scusi

Nonostante tutto siamo qua ||wolfstar||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora