Capitolo 11

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Sospira e continua a guardare a terra ormai rassegnato.
- Rimarrai qui solo oggi e domani tornerai a casa tua... - sembra non sappia più cosa fare.
- Vuoi stare sola o devo rimanere qua? - chiede unendo le mani.
- Rimani qui. - gli chiedo accarezzandomi le ginocchia. Mi mordo il labbro inferiore e osservo la sua reazione. Sospira.
- Va bene - si porta le mani dietro la testa e si appoggia al materasso. Chiude gli occhi e sorride.
- Hai voglia di raccontarmi qualcosa? Magari del tuo passato... - inizio a tremare leggermente.
- Ho paura del mio passato. - confesso nascondendo gli occhi dietro le gambe. Ho il viso ancora bagnato.
- Capisco. Direi che è piuttosto normale. - sospira nuovamente.
- Non ti annoi a non fare nulla? - chiede aprendo un occhio guardandomi.
- No - passiamo così circa tre o quattro ore, non abbiamo neanche mangiato.
- Ti senti meglio ora? - chiede sbadigliando annoiato.
- Non voglio tornare in quella casa. - alza un sopracciglio e mi guarda stranito.
- Tu devi ritornarci. - mi guarda male e io arretro.
- Io non voglio - ricomincio subito a piangere. Mi sento così ridicola e debole...
- Senti Lucy, non posso tenerti qui, non ci conosciamo. Non sono un babysitter, sono fidanzato e penserebbe che io la tradisca. - sospira in fine.
- Non puoi rimanere qui. Devi tornare in quella casa. - comincio a singhiozzare.
- Non voglio... - appoggio la fronte sulle ginocchia e piango silenziosamente.
- Lui tornerà. Continuerà a farmi del male. - al solo ricordo mi viene da urlare. Mi vien voglia di gridare.
- Non tornerà. È ricercato in tutta la città, lo troveranno. - mi accarezza le gambe sorridendomi.
- Puoi andare dai tuoi genitori o da qualche amica - appena pronuncia queste semplici parole ricomincio a singhiozzare e poco dopo a urlare per la rabbia.
- Ehi, ehi, ora cosa c'è? - si allarma alzandosi del tutto e avvicinandosi a me.
- Non avvicinarti! - lui si allontana alzando le mani. Porto le mani alla bocca per reprimere le grida che voglio far uscire. Lui afferra il telefono e digita qualcosa per poi portarselo all'orecchio.
- Si, ok... senti ho un'emergenza, puoi venire a casa? - appena l'interlocutore risponde gli si illuminano gli occhi.
- Grazie mille. - chiude la chiamata e si siede vicino a me.
- Sta arrivando una persona. -
Sorride e mi accarezza la testa. Mi aiuta a tranquillizzarmi così rimango ad aspettare. Il campanello suona, come un fulmine si alza e va ad aprire. Da dietro la porta discute con una persona dalla voce dolce. Aprono la porta e appena la vedo arretro.
- Non... picchiatemi... per favore... - mi ritornano in mente i ricordi di stamattina. Lui che abusa di me.
Lui le sussurra qualcosa e lei annuisce.
- Vi lascio sole. - lei si avvicina e finalmente riesco a scorgere i suoi tratti. Ha un viso dolce, gli occhi azzurri e i capelli corti albini.
- Ciao Lucy, io mi chiamo Lisanna. Vorrei essere tua amica. - sorride e mi porge la mano. Alzo lo sguardo e la guardo negli occhi. È così bella e ispira tanta fiducia, dolcezza e allegria.
Distendo le gambe. Posso fidarmi? E se anche lei vuole farmi del male?
Le stringo la mano ancora un po' intimorita. Lei si inginocchia vicino al letto e mi guarda. Riporto le ginocchia al petto.
- Sei davvero bellissima Lucy. - mi prende la mano e gioca con le mie dita regalandomi un piacevole massaggio.
- Cosa ti piace fare? - mi guarda nuovamente negli occhi e io ho paura a rispondere... cosa mi piace fare? Non lo so nemmeno io. La mia vita era solo di sangue, schiaffi, calci e... abusi.
- Non lo so... - mi guardo i piedi mentre gioco con le dita. Lei mi sorride dolcemente.
- Ti va di chiacchierare? - io sorrido e annuisco. Si alza e si siede di fronte a me a gambe incrociate.
- Raccontami un po' di te - mi prende le mani e aspetta una risposta sempre sorridendo.
- Ho paura del mio passato... - storce la bocca ma successivamente mi stringe le mani tra le sue.
- C'è una persona importante per te, che può magari ospitarti? - chiede gentilmente mentre mi guarda negli occhi. Abbasso la testa e gli occhi mi diventano lucidi.
- No, sono completamente sola -

È stato come se finalmente avessi incontrato qualcuno di speciale... qualcuno che potesse aiutarmi.

Sting Eucliffe, colui che mi ha uccisa interiormente.








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Nalu ~ Vestita di lividi [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora