Capitolo 2

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Ha finito, è venuto dentro di me, alla fine ucciderà anche questo... farò il possibile per impedirglielo. Spero solo che non getti via la vita di un altro bimbo.
- Che fai Lucy, vuoi rimanere nuda ancora per molto? - mi guarda inclinando la testa verso destra. Ho ancora le lacrime agli occhi e il mio viso è appiccicoso per quelle che sono scese prima. Lui l'ha trasformato, lui ha trasformato il mio sorriso in lacrime, quelle che ogni giorno scendono.
Prendo la mia roba e vado in bagno, dove lui non può vedermi. Metto la maglia e la gonna che avevo prima ed esco, lui mi sta guardando... se ne è accorto.
- Mettiti il reggiseno, altrimenti sai che fine fai vero? - mi urla arrabbiato. Se metto troppo trucco si arrabbia. Se mi vesto male si arrabbia. Se non lo ascolto si arrabbia. Qualsiasi cosa io faccio lui si arrabbia e mi picchia.
- Q-Quello di oggi era l'ultimo... - sto sussurrando e intanto cerco di proteggermi il viso con le braccia.
Lui sbuffa e si sdraia sul letto.
- Lucy... sai che se ti fai vedere troppo cosa succede, vero? Copriti, mettiti un giubbotto o una felpa, qualsiasi cosa che non faccia vedere il tuo bellissimo corpo. - dice il tutto guardando il soffitto. Io mi siedo di fianco a lui sul letto, senza dargli troppo fastidio. Prendo la felpa piegata alla fine del letto, la sua. La indosso velocemente mentre lui mi fissa.
- Vieni a dormire. - lui me lo sta ordinando, se non lo faccio posso dire addio ad un'altra vita innocente. Mi sdraio di fianco a lui, senza nessun contatto fisico. Non voglio chiudere occhio, lui potrebbe fare qualsiasi cosa mentre sono incosciente. Io ho paura di lui. Di ciò che può dire o fare. Ho paura di parlargli, ho paura delle sue mani, mi spaventano. Ho paura di tutto ciò che possiede, ho paura di toccare ciò che è suo... a parte me. Se provo a mettere qualcosa fuori posto lui mi picchia, spesso mi urla che io sono una puttana, stronza o troia. Ho sempre cercato di accontentarlo nei migliori dei modi, lo ascolto, lo lusingo, lo aiuto con il lavoro, gli pulisco la casa, pur di non essere molestata o picchiata. Ogni notte spero che non si svegli con la luna storta, altrimenti sono io la colpa. Io devo dare la mia stessa vita per accontentarlo. Finalmente riesco a chiudere gli occhi, cerco di trattenere le lacrime, e riesco ad addormentarmi.

Sono le sette, sento il suo sguardo, nonostante io sia girata al lato opposto al suo so che è sveglio e mi sta guardando.
- Lucy, è inutile che fingi, so che sei sveglia. - lui sa tutto di me. Mi giro e lo guardo negli occhi, i suoi occhi da bugiardo. Quelli che mi hanno promesso una vita insieme. Una vita felice insieme.
- Tra un po' devo andare al lavoro, mi devi aiutare, oggi la mia segretaria non c'è. - mi sta obbligando, di nuovo. È l'unico modo che ho pur di non essere picchiata, lui non lo farebbe mai al lavoro, verrebbe denunciato e mi perderebbe. Per sempre. Lentamente si alza e va in bagno a lavarsi. Mi ricordo ancora l'inizio della nostra relazione, eravamo a scuola, lui spesso cambiava ragazza, a quei tempi era il famoso bad boy della scuola. Io come ogni ragazza con gli ormoni a mille me ne innamorai. Come una cogliona. A quei tempi non sapevo che ragazzo era. Lui vide il mio corpo, quello che molte ragazze mi invidiavano. All'improvviso lui si "innamorò" di me, o meglio, del mio corpo. All'inizio era tutto tranquillo, come una coppia normale, ma fu in quel giorno che cambiò. Lui iniziò a picchiarmi appena ne aveva l'occasione, poi prese la mia verginità e mi costrinse a lasciare la scuola. Siamo arrivati a oggi, lui ha un lavoro per mantenerci, io invece sto in casa a cucinare e pulire, a subire e soffrire. Ho provato a lasciarlo e lui ha tirato fuori il coltello, quella volta volevo ancora vivere, ma ora vorrei solo morire.mi alzo anch'io, mi cambio e rimetto la felpa che avevo poco fa, lo aspetto fuori dalla porta del bagno, devo coprire ogni livido e anche legarmi i capelli, come lui vuole. Dopo circa mezz'ora esce dal bagno, ha solo un asciugamano legato in vita e mi sta guardando maliziosamente. Entro dentro al bagno, senza guardarlo troppo a lungo negli occhi, senza che mi fissi per troppo, senza che pensi di farmi altro.

Ancora lui.

Sting Eucliffe, colui che mi ha uccisa interiormente.








(Avviso: aggiornamenti casuali)

Nalu ~ Vestita di lividi [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora