Capitolo 3

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Mi lavo la faccia con l'acqua fredda, come piace a me, metto del correttore sui punti viola, il mascara, l'eye-liner e la matita,del mio viso posso migliorare solo questo, così prendo un elastico e mi faccio uno chignon. Esco dal bagno e lo guardo mentre si sistema la camicia bianca e la cravatta. Si gira e mi guarda, mi sta chiedendo di seguirlo in silenzio.
- Andiamo, altrimenti facciamo tardi, devi prendere altro? - io annuisco e torno in bagno, prendo il correttore e lo metto nella tasca della felpa, nel caso mi fossi dimenticata un punto viola.
- Perfetto, andiamo - io lo seguo fino alla sua macchina, salgo sul lato del passeggero mente lui mi guarda le gambe.
- Potevi coprirti un po' di più la sotto... poi ti punisco io - dice lui. Comincio a tremare, sto sudando freddo... appena torneremo dal lavoro mi picchierà. Mi butterà a terra, come sempre, comincerà con gli insulti e poi la cosa peggiore, i calci nello stomaco, mi tirerà gli schiaffi, ovunque ed infine i pugni. Lo subisco quasi ogni giorno, a meno che non sia di buon umore e utilizzi solo le mani.
- No! Aspetta! - lo fermo prima che esca dal parcheggio.
- Mi vado a cambiare... - lui fa una smorfia, l'ho irritato... male, oltre che a picchiarmi oggi potrebbe molestarmi, come ieri...
- Muoviti! - mi ordina, io scendo di fretta dall'auto, lui mi sta fissando mentre inserisco nella serratura la chiave, la giro due volte verso destra aprendo la porta, entro dentro e cerco dei pantaloni lunghi. Li trovo e mi cambio più velocemente possibile, lancio la gonna sul letto ed esco di casa chiudendo nuovamente la porta. Entro in macchina con una faccia dispiaciuta.
- M-Mi spiace... - sussurro, magari allevierà la punizione, o me la farà saltare.
- Andiamo... se ti vesti di nuovo così per uscire peggiorerò la dose di punizioni. - Solo in casa la gonna e la maglia scollata... solo in casa. Non me l'aveva mai detto, le altre volte non mi aveva sgridato...
- S-si... -
Esce dal parcheggio e si dirige al suo ufficio, anche se non può sembrare è un uomo d'affari e guadagna abbastanza, per mantenerci, pagare le bollette e le tutte le altre spese, pensa a tutto lui, non che io non voglia, ma non posso. Pensa che essendo in altri posti a lavorare potrei fare qualcosa con altri uomini, risultare sospetta o addirittura chiamare la polizia.
- Oggi mi dovrai fare da segretaria super sexy, lo sei già però al lavoro forse non ti punirò... - finché mi dà delle pacche sul culo o tocca senza farmi altro mi va bene, non mi punirà, è già una notizia positiva per il mio corpo. L'ultima volta che sono andata al lavoro con lui è stato un anno fa, mi aveva portata per presentarmi ai suoi colleghi e dopo quello non mi ha più portata da altre parti.
- E dopo andiamo a comprare dei vestiti, visto che sei senza, chiaro? - io annuisco mentre guardo la strada che veloce scorre. Siamo arrivati davanti a un enorme grattacielo, lui mi fa scendere prendendomi per mano.
- È da tanto che non lo vedi vero? - mi guarda sorridendo, lo fa solo quando non siamo a casa, sono tutti finti, per non dare troppo nell'occhio. Chiude la macchina e mi trascina verso la porta in vetro, si presenta davanti a una giovane ragazza, ha dei bellissimi capelli argentei che le ricadono sulle spalle, è davanti al computer, sul bancone vedo scritto il posto in cui lui lavora: la Dreyar Corporation
Ci presentiamo davanti alla ragazza, l'anno scorso non l'ho vista, deve essere qui da due o tre mesi.
- Oh Sting, ciao! Chi è questa bella ragazza? - gli chiede gentilmente.
- Mira! Lei è la mia fidanzata, Lucy, è venuta un anno fa, ma ancora non c'eri. Lucy, lei è Mirajane, la segretaria. - mi presenta, quando siamo fuori si comporta come un bravo ragazzo, come se in casa non succedesse niente.
- Piacere Lucy! - mi tende la mano, lui si gira verso di me, mi guarda male, senza che lei lo veda. Impaurita le stringo la mano timidamente, poi la metto dietro la schiena. È passato tanto da quando ho avuto un contatto, sia visivo che fisico, con una persona che non sia lui.
Lei torna sul computer mentre noi andiamo verso l'ascensore, preme il pulsante per l'ultimo piano, dove lavora lui.

Non è mai cambiato.

Sting Eucliffe, colui che mi ha uccisa interiormente.








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Nalu ~ Vestita di lividi [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora