Prologo.

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Londra, 1789.
Le strade erano affollate. C'era un via vai di gente: mamme con bambini, papà con le loro figlie, carrozze e lei. Lei, che scappava dal true alpha. Le avevano sempre detto di scappare. E avevano trovato il metodo più efficace per farlo: attraverso il tempo.
Doveva solo raggiungere il macchinario.
Doveva solo raggiungere casa sua.
Aprì la porta frettolosamente, lasciandola aperta. Tra poco, non avrebbe avuto più un motivo per tenerla chiusa. Era riuscita a seminare il beta che l'aveva cercata, trovata e rincorsa, nascondendosi tra le varie persone delle piazze che aveva attraversato.
Afferrò la macchina del tempo. Guardò la casa che non avrebbe più rivisto. Le sarebbe mancata. Ma, più di tutto, le sarebbe mancato Jason.
Scosse la testa, troppi pensieri. Azionò il congegno.
Chissà a che epoca le sarebbe toccata, stavolta.

Canterbury, 2015.
Si svegliò di soprassalto, ritrovandosi in un letto. Come se la sua vita nel 1835 fosse solo stata un sogno. Ma in realtà, sapeva che non poteva essere così. Perché c'era la macchina del tempo accanto a lei.

Run Away | Book 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora