capitolo 4

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Come può essere reale un essere del genere?
Me lo chiedo molte volte mentre con passo incerto mi avvicino a lui.
"È la mia macchina?"chiedo dubbiosa
"Ciao anche a te bambola"dice e come se fosse un gesto di poco conto mi da un bacio all'angolo della bocca.
Sento le guance andare a fuoco e con le dita tremanti tocco quel posto in cui le sue labbra mi hanno regalato tante emozioni a cui non seppi dar spiegazioni.

"Allora sali?"chiede jacob mentre mi fissa con un sorrisetto in volto.
"S-si arrivo"disci rimproverandomi mentalmente per la brutta figura.
Salgo in macchina e inspiro beandomi di quel profumo.
Lo riconosco subito,è il suo e sentendomi immediatamente più tranquilla mi appoggio allo schienale del sedile, finché una sua mano si impossessa del mio ginocchio e io lo guardo di sottecchi mentre guida tranquillamente.
"Ehi ma non dovevi riportarmi a casa?" Ormai siamo lontani dal centro di New York.
"Perché non sto andando verso casa"
"Che cosa hai intenzione di fare?"
"Ti porto in un posto".
"Quale?"
"Quante volte ti devo dire di fare poche domande?"
Incrocio le braccia sotto il seno e sbuffo rumorosamente.
*
*
*
Scendo dalla macchina dopo mezz'ora di viaggio e mi ritrovo davanti ad un grande parco caratterizzato da un lago.
"Che cosa hai intenzione di fare?" Lo seguo attenta a non inciampare in qualche ramo più distinto degli altri.
"Il bagno no?!" Sembra tutto così ovvio.
Ma in inverno a New York non ti puoi mettere a fare il bagno in un lago, che d'altronde dovrebbe essere ghiacciato.
"Tu sei completamente fumato" sentetizzo quando inizia a sfilarsi i jeans per poi passare al capotto e alla maglia.
"Fumato per adesso no, quindi? Ti sbrighi?"
Prende la rincorsa e si tuffa nel lago schizzandomi tutta la faccia.
È gelata.
"Ti prenderai una febbre micidiale"
"E tu con me"
Poco convinta sfilo i leggins e il capotto per poi passare al maglioncino.
Corro in acqua perché fa troppo freddo, ma ovviamente, in acqua è molto peggio.
Tremolante e con le labbra, ahimè, viola mi appiccico a Jake come una cozza.
"Hai capito finalmente che vuoi stare con me?" Mi prende in giro lui.
"Ha-ha-ha. Mi stai facendo morire di freddo e ti vorrei uccidere in questo momento".
"Perspicace la ragazza" si avvicina sempre di più a me facendomi perdere almeno 20 battiti e poi mi lascia sempre quello stupido bacio all'angolo della bocca.
"Dai torniamo a casa" sentetizza dopo un po'.
*
*
*
Siamo nella sua macchina, e mancava poco a destinazione.
Mi aveva dato una sua maglia da mettere sotto il maglione perché così sarei stata più al caldo.
Quando invece non sapeva che io mi stavo sciogliendo.
"Eccoci qua" mi richiamò dal mondo dei sogni.
Scesimo dalla macchina e mio malgrado, avvistai i suoi amici fuori dalla palazzina poco stabile.
Feci il giro per arrivare al posto del guidatore, ma non mi chiamavo Hope se non amavo rischiare.
Quindi rischiai.

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