devi essere forte!

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Lo ricordo come fosse stato ieri:

21/09/1994

É sera.
E io stavo ancora parlando con mio fratello, é dalle 16:00 che parlo con lui.
Mi piace parlare con Vinktor, lui mi capisce, e naturalmente mi vuole tanto bene, anche se a volte si comporta da stronzo, be, lui é Vinktor non possiamo farci niente...
Sai -dissi a lui- a volte mi sento come se gli altri mi vedessero come un pericolo, come se mi dovessero evitare come la peste...-
Beh. -rispose- c'é sempre un motivo perché le persone ti evitano, possono essere spaventate, o forse é solo antipatia, ricorda peró che se un giorno dovesse andare male, pensa che ci saró sempre io a proteggerti, e in ogni caso, tieni- e mi porse una sua foto- ti aiuterà nei momenti difficili-
Grazie- risposi con voce bassa

-A TAVOLAA- urló mia mamma per annunciarci che la cena era pronta.

La nostra cucina non era un gran che, era una cucina piccola, con le pareti spoglie, inizialmente verniciate di bordeaux, credo?
Ma ora somiglia ad un rame grigiastro, un colore malinconico, che mi faceva salire tutta la tristezza che il mio cervello poteva produrre.
Era composta da un tavolo per quattro persone, fatto in metallo. Infatti d'inverno per non sentire il freddo gelido del ferro non poggiavo mai le gambe o le braccia su qualsiasi parte del tavolo.
E da un piano da cucina, fatto anch'esso in metallo.

Mia mamma aveva cucinato una minestra fatta con verdure invernali, dato che l'inverno sta per avvicinarsi, mi pare giusto che si debba cucinare qualcosa di caldo...

Ad un certo punto, mentre siamo tutti a tavola, sento uno strano odore, di bruciato, poi mi accorsi che qualcosa andava a fuoco, e poi,

L'esplosione

Dei soldati sovietici avevano appiccato fuoco al nostro appartamento, perché al nostro? Perche a noi?

Non ricordo che fine fece mio padre Dimitri, l'unica cosa che ricordo, con precisione era mia madre.
Ricordo che ci tiró verso di lei e ci serró in camera da letto con lei.

Prima che i soldati dell' HYDRA riuscirono ad entrare, lei ci strinse a sé, e ricordo ancore le sue parole, sussurrate ai nostri orecchi. Con voce rotta mi disse:
-Natalia, non fidarti di nessuno, devi essere forte, sempre! Ma soprattutto non permettere mai a nessuno di toglierti la libertà-

Poi dopo i soldati sfondarono la porta, e in un gesto disperato,e mia madre  per salvarci  ci scaraventò dalla finestra, e dopo l'impatto con l'asfalto,

Il buio totale...

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