Ivan

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Mentre ero ancora a terra, riuscii a scorgere una sagoma.

Era 5 metri di distanza da me. Quindi potei distinguere le sue fattezze.

Indubbiamente era la sagoma di un uomo: alto, sui 35 anni, moro, e abbigliato da vero gentiluomo.

Mentre vedevo che si avvicinava a me.
Fino a quando non fu a 1 metro di distanza, e mi tese la mano in segno di ausilio.

Stavo per afferrarla, quando mi ricordai le parole di mia madre:

-Non fidarti di nessuno-

Ma qualcosa mi diceva anche che di quel misterioso uomo  ci potevamo fidare...

Ebbi un momento di esitazione, ma afferrai lo stesso la mano. E ci condusse a casa sua.

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Trascorremmo il viaggio in macchina senza dire una parola.

Mentre ero ancora in macchina, mi affacciai dal finestrino e vidi una villa enorme.

Cazzo! Non avevo mai visto una casa cosí grande!

Aprí la porta ed entrammo, era una casa grande, tanto, era verniciata di marrone e nero, era un po inquietante a dire la verità

Salve- disse con tono profondo- mi chiamo Ivan Petrovich, ma puoi semplicemente chiamarmi signor Ivan o Padre-

Il suono autoritario mi incuteva paura, ma allo stesso tempo sentivo che mi potevo fidare.

-Le domestiche ti toglieranno i vestiti che hai addosso e te ne daranno dei nuovi-

-Non vanno bene, quelli che ha?- intervenne mio fratello

-No- rispose in modo secco.
-La tua nuova vita é qui- continuò -e se non vuoi che i vecchi ricordi riaffiorino, é meglio che ti tolga tutto ciò che ti ricorda la tua vita passata-

-ok- risposi con voce rotta.

Arrivarono le domestiche che mi condussero nella mia camera.
La camera era piccola, con una finestra che sia affacciava ad un muretto, la mura erano verniciate di grigio, c'era un letto e un armadio.

La domestica mi porse un vestito nero con un colletto bianco era a mezze maniche e mi arrivava fino alle ginocchia.

Lo indossai

Non stavo niente male.

Raggiunsi Ivan per cena, ma c'era qualcosa che non andava, dov'era mio fratello?

-Dov'é mio fratello Vinktor?- Chiesi

-Lui se n'é andato- rispose Ivan

-Cosa?-

-ti ha abbandonato, ma nin preoccuparti, ora la tua nuova vita é qui- mentre mi mise una mano nella spalla.

Non potevo crederci, mio fratello mi ha abbandonato?

-Non é possibile- ringhiai e tolsi di scatto la mano di Ivan dalla mia spalla

-Mi dispiace, se n'é andato- rispose secco

-beh allora me ne vado anch'io!- e mi avviai verso la porta

-credo non sia possibile- e mi bloccó la porta

-so che ti dispiace, ma adesso vivi qui, e devi dimenticarlo!-

-va bene- e mi avviai verso la mia camera

Mi buttai nel letto, e mi misi a piangere, ma é davvero strano, non é da lui abbandonarmi, NO é successo qualcosa, ed io devo scoprirlo! Fortunatamente, conservavo ancira una sua foto, mi manca tanto...

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