Otto.

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HARRY POV

Quel bacio con Louis fu il più bello di tutta la mia vita e sconvolse tutti i miei piani per quella vacanza.

In quel ragazzo c'era qualcosa di magnetico e non me lo sarei lasciato scappare per nulla al mondo, non mi interessava più degli altri. Volevo Louis e solo Louis.

La sua confessione mi aveva lasciato senza parole, come possono dei genitori abbandonare il proprio figlio solo perché quest'ultimo è omosessuale?

'Harry, adesso mi spieghi che cazzo ti prende' la voce di Zayn mi risvegliò dai miei pensieri.

'A che ti riferisci, amico?'

'Sai benissimo a cosa mi riferisco. Ieri notte sei andato via dalla discoteca senza neanche avvisarmi, e soprattutto senza un motivo. E adesso io sono appena tornato a casa dopo aver passato il pomeriggio da solo perché tu non avevi intenzione di uscire, e ti ritrovo qui a fissare un punto vuoto pensando a chissà cosa! Siamo al nostro secondo giorno a New York, spero tu non abbia intenzione di passare i restanti due mesi allo stesso modo'

Boccheggiai non sapendo cosa rispondere, per poi sussurrare un fievole 'no'.

'No, cosa?'

'Non passerò i restanti due mesi così'

'Dove sei stato ieri notte? Quando sono tornato non eri in camera' indagó.

'Ho scopato con una ragazza nella sua camera. L'ho conosciuta in discoteca e ho scoperto che alloggia qui, per questo sono tornato in hotel' mentí, soddisfatto della mia bugia perfetta e dalle mie doti da perfetto imbroglione. Zayn non sa che sono gay, e non so quanto gli farebbe piacere saperlo. È omofobo, ma è il mio migliore amico e non voglio perderlo.

'Adesso tutto ha più senso!' ridacchió.

'Stasera stai di nuovo da lei o vai alla ricerca di una nuova preda?' aggiunse.

'Sto di nuovo da lei. È la preda perfetta'.

'Va bene, amico. Io ho già fatto amicizia con un paio di ragazzi, vorrà dire che uscirò con loro finché non ti stancherai di questa "preda perfetta"'

'Non me ne stancheró facilmente' sorrisi, chiudendo così il discorso.

*

'Che fai di bello stasera, Lou?' digitai l'sms e lo inviai senza pensarci.

La risposta non tardó ad arrivare.

'Vorrei parlare con te. Ci vediamo in camera mia?'

'Alle 20 in punto. A stasera. XX' risposi.

Parlare con me?

L'ansia inizió a farsi strada dentro di me. Cosa avrebbe voluto dirmi?

Sotto il cielo di New York- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora