Tredici.

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LOUIS POV

'Auguri Hazza!' gli saltai in braccio non appena entrò nella mia camera.

'Grazie piccolo mio' mi ringrazió, baciandomi sulle labbra.

Il bacio, iniziato come un semplice bacino dolce, proseguí diventando sempre più intenso. Harry infiló le mani tra i miei capelli, mentre io le tenevo sui suoi fianchi, avvicinandolo sempre di più a me.

Si staccò e 'Lou, se continuiamo così non riesco a trattenermi' mi disse.

'Non trattenerti allora' gli sussurrai, riprendendo a baciarlo con la stessa foga di prima. Harry mi spinse sul letto, puntando le mani ai lati della mia testa per tenersi in equilibrio e non staccando le sue labbra dalle mie.

'Voglio fare l'amore con te' gli sorrisi, guardandolo dritto negli occhi.

'Sei sicuro Lou? È... insomma, la pr-'

'Si, è la prima volta e sento che tu sei la persona giusta. Sono sicurissimo Haz' gli risposi.

Lui, per tutta risposta, si sbottonó la camicia e la gettò per terra. Stavo per imitarlo, quando lui mi interruppe facendomi capire che voleva togliere lui la mia felpa. Me la sfiló e gli fece fare la stessa fine della sua camicia, seguita dai suoi jeans. Giocherelló un pó con i miei chiedendomi con gli occhi il consenso di togliermeli, io annuí e lui li sbottonó per poi farli scivolare via dalle mie gambe. L'unico tessuto tra di noi adesso erano i nostri boxer.

'Vuoi togliermeli tu?' mi chiese sorridendo dolcemente.

Io invertí le posizioni, mi misi tra le sue gambe e, dopo aver giocherellato un pó con l'elastico dei suoi boxer, glieli sfilai. Poi mi ritrovai di nuovo sotto di lui, ed Harry fece la stessa cosa con i miei boxer.

'Amore, puoi... metterti a pancia in giù?' mi chiese.

Io sentì il mio cuore accelerare i battiti per il modo in cui mi aveva chiamato, e poi feci come mi aveva detto. Mi sentivo terribilmente esposto sotto i suoi occhi che assaporavano ogni singolo millimetro del mio corpo, ed ecco che tornava quella maledetta paura di non essere abbastanza. Mi sfuggí una lacrima, che lui notó immediatamente.

'Lou, che succede?' mi domandó preoccupato.

'Perché piangi? Ci fermiamo, se non vuoi continuare, piccolo' continuó.

'No, ti prego Harry, voglio davvero farlo, lo voglio da morire. È solo che... ho paura, tanta paura di non piacerti' piansi.

'Lou, tu mi fai impazzire. Il tuo corpo mi fa impazzire. Okay? Sei bellissimo, devi credermi, sei perfetto' mi rassicuró, per poi lasciarmi dolci baci sulla schiena, sulle spalle, sulle coscie, e sul sedere. Stavo letteralmente per dare di matto.

'Fá qualcosa' lo pregai.

Lui mi schioccó un ultimo bacio, per poi 'Puoi aprire le gambe, amore?' chiedermi.

Lo feci, e sentí il suo respiro lì, tra le gambe.

'Adesso ti preparo, d'accordo?'

Annuí, e lui avvicinó tre dita alle mie labbra per farmele succhiare.

Entró lentamente il primo, per poi iniziare a muoverlo.

Qualche secondo dopo aggiunse il secondo.

'Puoi... mettere l'ultimo?' gli domandai tra i sospiri.

Lui mi accontentó, ed inizió a sforbiciare le tre dita dentro di me. Quando raggiunse un punto in particolare, mi feci sfuggire un gemito, e lui capí che ero pronto.

Allineó il suo membro alla mia apertura, e inizió a prepararmi in modo dannatamente lento.

Quando raggiunse il primo anello di muscoli, 'Tutto apposto?' mi domandó.

'Si, ti prego, continua' risposi.

Harry entró del tutto in me e si fermó per qualche secondo, per lasciarmi abituare alla sensazione.

'Haz, puoi muoverti'

Lui inizió a muoversi piano, ed io mi morsi a sangue il labbro per trattenere i gemiti. Harry si fermó e porto le sue dita alla mia bocca, liberando il mio labbro inferiore dalla stretta dei miei denti.

'Voglio sentirti mentre godi, Louis'

Ricominció a muoversi, stavolta in modo più deciso. Dopo qualche minuto le spinte divennero forti e veloci, e io iniziai a genere senza più vergogna.

'Har...oddio... più forte, per fa...ah'

'Ti amo Louis' mi sussurró all'orecchio, con la voce più roca del solito.

'Ti... amo anch'io'

Il piacere inizió a diventare davvero incontrollabile.

'Aaaah Harry... s-sto per ven-.... ah, oh mio Dio'

Con un'ultima spinta, Harry venne dentro di me urlando il mio nome, ed io lo seguì pochi secondi dopo.

Uscì delicatamente da me e mi si sdraió accanto, cingendomi la vita con un braccio e accarezzandomi i capelli, mentre le nostre gambe si intrecciarono tra loro.

Mi guardó negli occhi ed 'È stato meraviglioso' mi sussurró. 

Sotto il cielo di New York- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora