Sotto il cielo di New York- Larry Stylinson

Dodici.

HARRY POV

Era passata una settimana dal Luna Park, e in quei sette giorni eravamo andati al cinema, a pattinare, all'acquario, di nuovo al ristorante, al circo, al centro commerciale, ed adesso eravamo nel letto di Louis a lasciarci teneri baci a vicenda. In realtà ammetto che quei 'teneri baci' iniziavano a starmi stretti, ma sapevo dei problemi di autostima di Louis e non avevo intenzione di andare oltre. Non per ora.

'Hazza' sussurró, con la voce tremolante.

'Dimmi, piccolo' arrossí probabilmente per come lo avevo chiamato.

'Presto... dovrò tornare a Doncaster. Non ho più soldi. E poi non posso stare qui per sempre'

Questa triste verità mi colpì all'improvviso e con violenza, come una secchiata d'acqua ghiacciata.

'Resta almeno fino al mio compleanno... è dopodomani, ti prego Lou' gli sussurrai trattenendo le lacrime e sperando che accettasse.

'Andrò via il giorno dopo allora' rispose.

Lo strinsi più forte, come se così facendo potessi trattenerlo a me.

'Harry, io... non so come tornare. Non ho soldi per il biglietto aereo'

'Per questo non preoccuparti, Lou. Io e Zayn abbiamo conoscenze. Non pagherei nulla' gli lasciai un ennesimo bacio sulle tempie.

'Ti devo dire una cosa'

'Cosa?' mi chiese con gli occhi lucidi.

'Credo di essermi innamorato di te' un altro bacio.

Lui mi guardó, e il suo sguardo era davvero troppo da reggere. Non ce l'avrei fatta a lasciarlo andare.

'Io no' mi disse, accarezzandomi i capelli.

Sentì letteralmente il mio cuore spezzarsi, ma, d'altro canto, se non era innamorato di me non avrebbe sofferto quando ci saremmo divisi, e questo calmava almeno un pó il dolore.

'Io sono sicuro di essermi innamorato di te'

Iniziò a piangere, e davvero, non potevo sopportare tutto questo.

Gli asciugai le lacrime, una ad una. Come avevo fatto giorni prima quando mi aveva rivelato di non sentirsi alla mia altezza.

'Perché piangi, allora?' gli chiesi.

'Perché mi mancherai da impazzire'