#7 Awake.

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Canzone consigliata per la lettura:
Awake - BTS/Jin

"L'uccello lotta per uscire dall'uovo.
L'uovo è il mondo.
Chi vuole nascere deve prima distrugger un mondo.
L'uccello vola verso Dio.
Il nome di quel Dio è... Abraxas."

La tavola a cui sedeva Jin era imbandita da un semplice candelabro, un vaso contenente un fiore, due bicchieri di cristallo, il piatto e una mela, era pieno di cose, al posto di Jin, lui era l'unico presente in quella stanza e in quella casa, lui era rimasto solo; lui si toccò l'auricolare che portava all'orecchio e lentamente se lo tolse, così ascoltando il silenzio tombale che si poteva avvertire nella casa; le pareti della sala erano dipinte di un rosa tenue con alcune rifiniture blu ed il tutto era illuminato da due semplici lampade che producevano una luce abbastanza soffusa.
Jin afferrò la mela che prima era poggiata sul piatto e la portò all'altezza della bocca nell'intento di darle un morso, ma non ci riuscì, a discapito di Jimin che lui la mangiò senza problemi, e la lasciò scivolare dalla sua mano per poi farla cadere sulla moquette blu che rivestiva il pavimento.

Jin tirò fuori la sua polaroid e scattò una foto dei fiori che aveva davanti a se, facendo spegnere le fiammelle del candelabro, per poi guardare la camera che lentamente si stava oscurando, come pian piano anche la sua anima si stava sempre più oscurando; la scritta "devi sopravvivere" , posta in un angolo remoto della stanza, risaltò ai suoi occhi, facendogli tornare in mente le parole che Namjoon gli aveva detto tempo fa, per poi venire messo in ombra insieme al resto della stanza.

"Non avevo alcun sogno"

La mela, dopo esser caduta, rotolò verso il corridoio, seguita da Jin, che camminava a piedi scalzi sulla morbida moquette blu sempre nella completa oscurità, l'unica fonte di luce penetrava dalla porta della stanza, finché la mela non si fermò propio davanti alla porta, a quella porta, così Jin la aprì in un solo secondo,  entrando in quella stanza, la stanza più importante di tutte, rivelando davanti a se quel letto e la luce accecante che proveniva dalle finestre, ma che era leggermente oscurata dalle tende bianche, la porta poi si chiuse lasciando Jin all'interno della stanza; li erano contenuti il piano, il quadro dipinto da a jungkook, ma anche lo specchio, per poi finire con dei graffi sulla porta, graffi che non erano stati fatti da Jin, bensì da un'altra persona.
Jin si sedette nel letto dalle lenzuola bianche e accese l'accendino e lo spense qualche secondo dopo solamente con un soffio leggero; anche le cose più deboli possono distruggere quelle più forti e più dolorose, ma questa non era una regola che valeva per tutti.
Jin prese fra le mani i sei petali che erano posti vicino al letto, pensò qualche secondo prima di agire, era combattuto tra il farlo ed il non farlo, se cancellare tutto oppure no, poi posò lentamente i petali del fiore a terra inginocchiandosi, li guardò qualche secondo e poi li bruciò con l'accendino in un solo colpo, cancellando tutto, cancellando tutti i ricordi che aveva con loro, facendoli bruciar pian piano nel silenzio, senza che nessuno si accorgesse di qualcosa, ma cancellando i suoi ricordi stava cancellando anche se stesso... E lui lo sapeva.

Quando ormai aveva bruciato tutto si ritrovò immediatamente sdraiato nel suo letto, quando aprì gli occhi la stanza aveva iniziato completamente a girare, ritrovandosi completamente nelle stesse condizioni di Hoseok, dalla finestra apparve un volatile, che si era allontanato dal suo stormo, propio come stava facendo lui.

Lui aprì le tende della finestra, facendo subentrare nella camera tutta la luce che proveniva da fuori, mettendo alla luce quello che stava veramente facendo, Jin vide la sua immagine riflessa su uno specchio d'acqua, quello non era lui, quello non era il vero Jin, quello era solo una persona che stava cercando di imitare gli errori fatti dagli altri, toccò la sua immagine riflessa nell'acqua, così essa si distorse completamente, lui credeva di rappresentare completamente i suoi Hyung, o almeno, si auto convinceva di questo, nel suo riflesso lui poteva vedere i suo Hyung, quando in realtà non era affatto così, finché un suono abbastanza forte lo riportò alla realtà e lo fece girare di scatto verso la parte opposta dello specchio.

"Abbiamo pianto e riso tanto,
ma è stato così bello."

Jin si alzò dal letto e si diresse verso la porta, che poi lo portò verso il corridoio dove c'era appeso il quadro di Jungkook, ogni cosa in quella casa rappresentava almeno uno dei suoi Hyung; ma il suo momento era giunto, lui non poteva più fare niente, lui stava solamente sopportando il dolore che era provocato dai troppi ricordi e dal fatto di non poter riavere più i suoi Hyung, lui oltre quello non poteva fare più niente, lui voleva restare, lui voleva sognare ancora, ma l'ora di andare per lui era arrivata, lui doveva e voleva andarsene; si avvicinò verso quello che era il quadro del più giovane e lo guardò per qualche momento, ripensando a tutti i ricordi con lui, che lui lo voleva o meno quello era il suo destino, lui non poteva più riavere i suoi Hyung; dopo quello che stava per fare Jin rimarrà completamente pieno di cicatrici, ma quello era il suo destino,  fin da subito lo era.

Jin si guardò un un'ultima volta attorno per poi andarsene completamente, lasciando di lui solo il ricordo.

Nella stanza ormai vuota, i petali ormai bruciati, avevano lasciato al posto loro, delle foto raffiguranti lo specchio, il quadro di Eva, la mela, il piano, il volatile, i graffi; essi rappresentavano i suoi Hyung, Namjoon, Hoseok, Jimin, Yoongi, Jungkook, Taehyung; loro non potevano essere cancellati del tutto, anche se Jin voleva cancellarli, non ci sarebbe mai riuscito, perché ognuno di loro rappresentava una parte di Jin, loro completavano Jin e per lui, loro, facevano parte di se stesso.
Forse lui non poteva volare, propio come quei fiori, forse lui non lo farà mai; forse lui non poteva toccare il cielo, ma voleva lo stesso provarci, voleva solamente correre ancora un'altro po'.

Lui non poteva volare come gli altri, ma un modo c'era, ed era così rischioso, ma lui era l'unico che poteva aiutarlo, l'unico che ormai non aveva più un briciolo di innocenza.

Taehyung era l'unico che poteva aiutarlo.

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