Capitolo Finale

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Un mese dopo.

NOBODY'S P.O.V.

È passato un mese dalla perdita del figlio della povera Waliyha, e lei non può essere più distrutta di così. Di notte non dorme quasi più, e di giorno si impegna sempre per fare qualcosa e distogliere i suoi pensieri da suo figlio.

Liam, anche, sperava tanto di avere un figlio con l'amore della sua vita; ma il suo sogno è stato infranto. Quel giorno, all'ospedale, per la rabbia aveva ribaltato il lettino dello studio, e preso a calci un po' di roba.

Lui e Zayn le sono stati più vicini che mai, come, anche, Sophia e Morena.

-"Amore esco a fare la spesa. Ci vediamo più tardi"- dice lei a Liam.

-"Va bene. Vuoi che ti accompagni? Guarda che non ci metto niente a lavarmi e vestirmi."-
gli chiede lui preoccupato.

-"No, davvero, tranquillo. Tornerò prima possibile"- cerca di calmarlo Waliyha.

-"Mh.. Ok... ma se c'è qualcosa che non va, chiama."-

-"Va bene."- lei gli lascia un dolce bacio sulla guancia ed esce di casa.

Arrivata al supermercato prende tutto l'occorrente per fare un dolce.
Cucinare le fa tornare il sorriso e le attribuisce molta calma, per questo, quando è agitata o sotto pressione, prepara dolci.

Tornando a casa, forse per la troppa stanchezza, le prende un attacco di sonno e si addormenta alla guida dell'auto, lasciando il volante.

E così un grande camion, la travolge e fa sbattere fortemente il veicolo su un muro.

-"Oh Gesù mio!!"- grida il camionista.

Intanto Waliyha non si è ancora svegliata e mai si sveglierà.

-"Aiuto! Aiutatemi per favore!"- il signore le poggia due dita sul collo, dove si sentono i battiti cardiaci, e sente che il suo cuore infranto ha smesso di battere.
-"Questa ragazza non respira!"- e subito una folla di persone allarmate si raggruppa intorno all'auto distrutta e al Lago di sangue uscito da varie parti del corpo di Waliyha.

P.O.V. LIAM

È passata un'ora, Waliyha ancora non è tornata e mi sto seriamente preoccupando, così decido di telfonarle. Non mi rassicuro affatto quando parte la segreteria telefonica.
Forse non l'ha sentito e forse sta facendo tardi perché ci sarà traffico... o forse...

Oh al diavolo!.. troppi forse!
Io vado da lei, mi sto agitando troppo.

Prendo di corsa le chiavi della mia auto e chiudo la porta alle mie spalle.
Per la strada mi soffermo a guardare un camion abbozzato sul davanti e una macchina tutta rotta e graffiata, attorno ai quali ci sono un sacco di pers...
Oh mio Dio no! CAZZO NON PUÒ ESSERE!

L'auto.. Waliyha.. la macchina è la sua!

-"Oh cazzo cazzo cazzo no!"-
Scando di corsa dalla mia macchina e corro in direzione di quella di Waliyha.
Dio fa che non le sia successo nulla. Prego.
Ma quando vedo ciò che nessuno mai vorrebbe vedere davanti a se...

Io mio angelo ricoperto di sangue dalla testa ai piedi, con la testa appoggiata sul volante.
Poi vedo un uomo, direi sulla quarantina, che cerca di alzarla, ma io lo precedo, prendendola in braccio.

È pallida, e fredda. Comincio a tremare, e le lacrime minacciano di uscire dagli occhi, ma questa volta non ce la faccio proprio a trattenerle e scoppio in un pianto amaro.
La stringo ancora di più al mio petto. Non ci posso credere, ha subito la stessa morte della madre, cazzo.

L'AMICO DI MIO FRATELLO// #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora